L’Italoamericano/ Nave Montecuccoli a San Diego: un ponte tra le eccellenze navali delle Marine italiana e americana – di Silvia Nittoli

SAN FRANCISCO\ aise\ - “In attesa dell’arrivo al porto di San Pedro della Amerigo Vespucci, la nave più antica in servizio alla Marina Militare Italiana, è approdata sulle coste della California quella più recente, la Raimondo Montecuccoli, il nuovo Pattugliatore Polivalente d’Altura. Inaugurata nel settembre dello scorso anno, l’incrociatore Raimondo Montecuccoli prende il nome da una vecchia imbarcazione bellica degli anni ’30, così battezzata in onore del condottiero del XVII secolo Raimondo Montecuccoli. Durante i giorni in cui la nave è stata ormeggiata presso la Naval Base di San Diego, noi de L’Italo-Americano Newspaper siamo stati accolti dal Tenente di Vascello Simone Farina per una visita esclusiva su quello che è il terzo dei sette Pattugliatori Polivalenti d’Altura che rientrano nel piano di rinnovamento delle linee operative delle unità navali della Marina Militare”. Ad intervistare Farina è stata Silvia Nittoli, che firma questo articolo per il magazine diretto a San Francisco da Simone Schiavinato.
““Come tradizione della Marina Italiana, ogni nave ha un motto: quello del Montecuccoli è Centum Oculi, dal latino “cento occhi”. Il motto si riferisce alle pregevoli doti del condottiero rinascimentale, tra cui eccellevano le sue virtù di apprezzamento della situazione tattica”. Ci spiega il Tenente Farina durante il tour. “Egli si diceva avesse “Cento Occhi” nel valutare velocemente le situazioni sul campo di battaglia. Un aneddoto simpatico riguarda la tradizione per la quale gli ufficiali dell’incrociatore leggero Raimondo Montecuccoli coprivano scherzosamente con alcuni fogli la “O” scritta sul motto, per trasformarlo in “cento culi”, una forma scaramantica per sopravvivere a qualsiasi battaglia. Durante la Battaglia di Pantelleria un frammento di granata esplosa da una nave inglese finì per colpire proprio la lettera O. Questo è stato simbolicamente il segno che si tratta di una nave fortunata”.
Impegnato in una Campagna di Proiezione Operativa intorno al globo, Nave Montecuccoli toccherà a fine missione 14 porti di 12 differenti nazioni. “Siamo partiti il 29 aprile da La Spezia e abbiamo completato la prima traversata oceanica fino a Miami. Dopo una sosta a Santo Domingo, abbiamo proseguito fino al Canale di Panama, dove una nave militare italiana non passava da oltre 20 anni. Dopo Panama City abbiamo fatto tappa a Manzanillo, in Messico, e da lì siamo arrivati a San Diego il 12 giugno”.
Ci racconta il Tenente di Vascello, che oltre ad aspetti legati alle telecomunicazioni si occupa della condotta nave e di aspetti legati alla meteorologia. “Durante traversate oceaniche bisogna stabilire le rotte da seguire, valutare le condizioni meteorologiche, consultare delle carte nautiche e pianificare eventuali soste durante il percorso, consapevoli che una pianificazione accurata dell’itinerario permette di ottimizzare il viaggio e consente di fronteggiare in maniera più consapevole potenziali rischi o pericoli durante le lunghe navigazioni”.
D. Quale particolarità ha la Nave Montecuccoli?
R. Queste unità sono impiegate in contesti operativi molto variegati, che spaziano dal ruolo di flagship di una forza navale multinazionale, a unità di scorta a gruppi portaerei, a missioni di presenza e sorveglianza, dando dimostrazione di affidabilità, spinta flessibilità ed elevate prestazioni di piattaforma e sistema di combattimento. I Pattugliatori Polivalenti d’Altura costituiscono un vero e proprio salto generazionale in termini di configurabilità dell’Unità, condotta della missione e sostenibilità. È definita modulare perché siamo in grado di incrementare capacità grazie alle cosiddette zone modulari, aree dove è possibile imbarcare dei container che si possono riconfigurare velocemente. Se necessitiamo di un equipaggio più numeroso, imbarcheremo dei moduli abitativi. Se dobbiamo svolgere un’attività con le forze speciali, imbarcheremo dei mezzi d’assalto. Se dobbiamo svolgere attività con droni o veicoli a pilotaggio remoto, imbarchiamo dei container per questi sistemi.
D. Quali tipologia di missioni svolgete?
R. Dal pattugliamento costiero al pattugliamento in alto mare, attività di presenza e sorveglianza, controllo del traffico mercantile, ma anche operazioni antiterrorismo, antipirateria e assistenza umanitaria in caso di calamità naturali. Questo è il motivo per cui queste navi si chiamano pattugliatori polivalenti d’altura.
D. Come è una giornata tipo in mare?
R. Una giornata tipica a bordo delle navi della marina militare può variare in base al tipo di nave e alla missione in corso. Tuttavia, ci sono alcune attività che si svolgono regolarmente come i turni di guardia dove i membri dell’equipaggio si alternano su tre turni di guardia per garantire l’operatività della nave 24 ore su 24. Sono svolte regolarmente esercitazioni per mantenere l’equipaggio pronto per ogni evenienza, inoltre cicli di conferenze sono somministrati periodicamente per far sì che tutti siano consapevoli e preparati su ogni aspetto che concerne l’attività e la navigazione. A bordo c’è anche il tempo libero che può essere dedicato allo sport, allo studio o ad altre attività personali. Nel tempo liberano rientrano i pasti, di solito ci sono quattro pasti al giorno: colazione, pranzo, cena e “pizza di mezzanotte” una tradizione che molte marine militare ci invidiano in quanto ogni notte (per la squadra che dovrà svolgere il proprio servizio nell’arco notturno) vengono sfornate delle teglie di pizza per far trascorrere più velocemente il servizio.
D. Quali sono le caratteristiche della tecnologia italiana?
R. Questa è una nave 100% made in Italy. Dalla tecnologia a bordo, allo scafo, ai sistemi di propulsione, tutto è realizzato da industrie nazionali e con tecnologie che sono attualmente tra le più avanzate al mondo. Un aspetto innovativo del PPA è il concetto di naval cockpit, elemento tecnologico di derivazione aeronautica che permette la condotta della nave e delle operazioni aeronavali da una postazione integrata gestita da due soli operatori. La dinamicità degli assetti propulsivi, congiuntamente alla caratteristica forma della prua “a rostro”, consentono elevate performance in termini di velocità e al contempo un significativo contenimento dei consumi.
D. Che tipo di rapporto ha la Marina Militare Italiana con la US Navy?
R. Con la U.S. Navy c’è un rapporto di collaborazione, di stima reciproca e anche di interoperabilità. Proprio oggi imbarcheremo quattro frequentatori dell’Accademia Navale di Annapolis, Maryland, e li porteremo con noi fino alle Hawaii per far conoscere loro la realtà della Marina Militare Italiana. Sarà un’occasione unica di crescita professionale e di confronto.
D. Qual è il punto forte della Marina Italiana?
R. Alcuni dei nostri punti di forza sono le capacità di navigazione, navigazione astronomica, di carteggio e di pianificazione, tanto è vero che alcuni insegnanti dell’Accademia Navale di Annapolis, in Maryland, sono della Marina Militare Italiana.
D. La missione è esclusivamente militare?
R. La nostra missione ha molteplici obiettivi: la Naval Diplomacy per rafforzare le relazioni con paesi alleati e partner, l’addestramento partecipando a due delle più importanti esercitazioni al mondo, RIMPAC 2024 e PACIFIC DRAGON, mantenere una presenza navale nella regione dell’indo pacifico e promozione dell’eccellenza italiana. In aggiunta a questo, però diamo supporto anche a progetti scientifici e civili. A bordo infatti abbiamo due ricercatrici dell’Istituto Superiore di Sanità, con il quale la Marina Militare Italiana ha realizzato un progetto di partnership che si chiama SeaCare. Durante le navigazioni negli oceani, nel Mar Rosso e nel Mar Mediterraneo, campioneranno una quantità di dati che permetterà di studiare e confrontare i parametri chimici e fisici dei nostri mari, con particolare riferimento alla presenza di microplastiche e contaminanti chimici.
D. Questa è l’ultima tappa continentale prima di andare alle Hawaii, dove parteciperete alla RIMPAC, una delle più grandi esercitazioni navali del mondo. Di cosa si tratta?
R. La RIMPAC, che si svolgerà nelle acque antistanti le Hawaii, è l’esercitazione navale internazionale a cadenza biennale più grande al mondo ed èorganizzata dalla US Navy con la collaborazione delle Marine di altri Paesi partecipanti. L’obiettivo di prendere parte a questa esercitazione, prima volta per una nave della Marina Militare Italiana, è quello di sostenere e rafforzare la cooperazione e l’interoperabilità con le Marine alleate e partner, svolgendo attività di controllo del traffico mercantile, di sicurezza della navigazione e di contrasto alla pirateria e al terrorismo. Al termine dell’attività, il Montecuccoli prenderà parte all’esercitazione Pacific Dragon, occasione unica per migliorare le capacità operative in ambito IAMD (Integrated Air and Missile Defense), per poi ricongiungersi al CSG (Carrier Strike Group) italiano composto da Nave Cavour e Nave Alpino mantenendo una presenza navale nella regione dell’Indo-Pacifico, prima del rientro a La Spezia previsto per novembre”. (aise)