Messaggero di Sant’Antonio/ Un italiano ai Tropici - di Generoso D’Agnese
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PADOVA\ aise\ - “Un arcipelago di dieci isole vulcaniche situate nell’Oceano Atlantico a circa 500 km al largo delle coste del Senegal. Indipendente dal 1975 e popolato da 526mila abitanti (stime Onu del 2024). Questa, in sintesi, è Capo Verde, considerato il punto più occidentale dell’Africa continentale. Quella che fu per secoli una colonia portoghese, oggi accoglie circa 10mila italiani. Tra loro Claudio Pretelli (nella foto con la moglie Myrian), arrivato nel 2001 all’età di 23 anni”. Ad intervistarlo è stato Generoso D’Agnese per il “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero” di marzo.
““La mia esperienza come migrante a Capo Verde è stata un’avventura affascinante che ha radicalmente cambiato il corso della mia vita – confessa Pretelli. “Dopo una stagione trascorsa in Grecia, ho accettato un’offerta per lavorare in un piccolo resort sull’isola di Boavista Fin dal momento dell’atterraggio, l’atmosfera esotica e accogliente dell’isola mi ha stregato immediatamente. Il mio primo impatto con il luogo è stato straordinario: il calore umano, il profumo del mare, i lunghi silenzi, i cieli stellati e la bellezza della natura mi hanno lasciato senza fiato. Mi sono sentito diverso, un europeo in Africa, ma l’accoglienza del popolo locale mi ha fatto sentire a casa fin dall’inizio. È stata un’integrazione quasi immediata, era come se avessi vissuto sull’isola in un’altra vita”.
Dopo aver lavorato per circa due anni nel settore turistico con contratti stagionali, Pretelli ha deciso di rimanere nell’arcipelago. “Ho trovato amicizia e sostegno in coloro che condividevano il mio rispetto e fascino per la cultura locale, creando così un forte senso di comunità isolana. Non esistevano associazioni italiane organizzate e, sebbene alcuni abbiano tentato di crearne una, non hanno avuto successo. Quando l’isola era meno accessibile e carente di servizi, i migranti italiani dimostravano maggiore adattabilità. Oggi, con un accesso maggiore e una migliore infrastruttura, i nuovi migranti mostrano motivazioni diverse: alcuni cercano una fuga dalla vita in Italia, mentre altri pensano di arricchirsi facilmente in un Paese in via di sviluppo, senza comprendere appieno le ragioni della loro scelta”.
Oggi, a distanza di 24 anni dal suo arrivo, l’imprenditore torinese vive in perfetta simbiosi con la terra d’adozione, identificandosi con la cultura capoverdiana, ma non in tutto. Pretelli sente che il suo modo di pensare è il risultato di un incrocio di culture con cui convive quotidianamente.
“Penso e parlo in altre lingue, e mi muovo con un ritmo più lento, influenzato dal luogo in cui vivo. L’emigrazione è stata l’esperienza di vita più importante che abbia mai vissuto. Si impara a essere più umili e a portare rispetto verso tutte le culture e i Paesi che visitiamo. Devo ammettere di sentirmi un po’ distante dalla mentalità italiana. Le mie abitudini sono cambiate avendo trascorso metà della mia vita all’estero. Tornare in Italia è sempre emozionante poiché il Paese è straordinario, ricco di cultura e con una natura molto generosa”.
Claudio Pretelli vive a Mindelo, considerato il centro culturale di Capo Verde. Qui nacque la musicista e cantante Cesária Évora. E offre la sua esperienza imprenditoriale nel settore turistico creando esperienze su misura per chiunque voglia conoscere le isole di Capo Verde, ma non dimentica le sue radici.
“Il legame con la mia terra d’origine è profondo, soprattutto grazie alla presenza fondamentale della mia famiglia e di alcuni amici importanti””. (aise)