Messaggero Sant’Antonio/ Avvocata e filantropa – di Generoso D’Agnese

PADOVA\ aise\ - ““Sono arrivata a New York grazie a una borsa di studio dell’Università della Calabria. Dovevo fare una ricercatesi, e comparare il sistema del contenzioso civile tra Common Law e Civil Law focalizzandomi sulla Class Action. Per sei mesi ho avuto l’opportunità di vivere in questa metropoli grazie a uno scambio con il Queens College e la CUNY (City University of New York), e ho fatto un internship in uno studio legale all’Empire State Building. Per me è stata un’esperienza molto bella poiché mi ha permesso di affrontare un mondo e un metodo di studio completamente nuovi”. A raccontare questa “avventura americana” è Claudia Carbone che nella Grande Mela ha deciso di restarci, e da sette anni ha trasformato il suo soggiorno-studio in un percorso professionale che inizialmente prevedeva il Master in legge e poi la St. John’s Law School, ma che, strada facendo, l’ha avvicinata all’Italian Heritage Cultural Committee”. Ad intervistarla è stato Generoso D’Agnese per il “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero” di febbraio.
“Oggi Claudia è parte attiva del Comites di New York e ha stretti contatti sia con gli italiani sia con la comunità italo-americana, sia con le istituzioni italiane.
“Nell’ambito del Comites – aggiunge Claudia – sono presidente della commissione diritti civili e salute, e quindi cerco di dare corpo ai miei progetti all’interno della comunità italo-americana. A livello personale sono un avvocato e lavoro nel campo delle transazioni. Anche in questo contesto la conoscenza di colleghi provenienti da Brasile, Cina e da altri Paesi europei mi offre l’opportunità di interfacciarmi professionalmente con altre realtà. In quest’ottica posso far conoscere il metodo di lavoro italiano, la nostra cultura del lavoro, la nostra integrità sul lavoro. Anche questo è un modo di trasmettere la nostra italianità”.
Nata e cresciuta a Mendicino (Cosenza), Claudia Carbone non dimentica la sua passione per il pattinaggio artistico, specialità sportiva che l’ha vista primeggiare a livello nazionale e internazionale. E non è difficile trovarla sui pattini durante i fine settimana newyorchesi.
“Lo sport rappresenta un importante volano per allargare i propri spazi di integrazione. Nel modo di approcciare la vita sono e rimango essenzialmente italiana: amo il nostro modo di cucinare, amo la nostra cultura, la mia terra e la mia famiglia che chiamo puntualmente ogni giorno. La mia idea è quella di tornare ogni estate perché questa stagione in Calabria è bellissima. Le mie radici italiane cerco di trasmetterle anche a persone di culture diverse, facendo conoscere loro cosa significhi essere italiani, e poi il nostro amore per la nostra storia e la nostra architettura. Credo che questa voglia di riscoperta dell’italianità si stia amplificando nel mondo. Siamo davvero tanti noi italiani che viviamo all’estero. Consiglio a tutti i giovani di fare esperienze fuori dall’Italia durante gli studi, e anche esperienze di lavoro; di portare nel mondo le nostre eccellenze. Maturare esperienze fuori dai confini nazionali – conclude Claudia – arricchisce le persone e anche l’Italia come Paese perché facciamo conoscere al mondo le nostre bellezze””. (aise)