Solidali & Insieme/ Il Giorno dell'Unità Nazionale e della Festa delle Forze Armate a San Gallo
SAN GALLO\ aise\ - “Lunedì 4 novembre 2024, a San Gallo, su iniziativa del COMITES e del Centro Culturale Italiano, si è svolta la celebrazione della Festa dell’unità nazionale e delle forze armate. La celebrazione si è svolta in tre momenti: il primo ha avuto luogo nella Cappella Maggiore dell’Ostfriedhof, con la cerimonia religiosa officiata dal missionario di San Gallo, don Piero Corea; il secondo momento è stato il corteo e la deposizione delle corone di fiori (del Consolato Generale di Zurigo e della Comunità Italiana di San Gallo) al monumento ai Caduti; il terzo momento si è svolto al Forum St. Katharinen, sede del Comites, con la Consegna del Premio IO ITALIA alla Ministra Laura Bucher (doppia cittadina) per il suo impegno nella difesa dell’italianità nel Cantone di San Gallo e del premio BUONA QUALITÀ ITALIANA al responsabile del Ristorante Rotes Haus di Altnau”. È quanto si legge nel suo nuovo numero di “Solidali & Insieme”, foglio del Centro Socio Culturale Italiano di San Gallo per la Svizzera Orientale ed il Liechtenstein, diretto da Rolando Ferrarese.
“Alle cerimonie hanno partecipato: il Console Generale d’Italia in Zurigo, ministro plenipotenziario Mario Baldi, il Console Onorario d’Italia in San Gallo Dr. William E. Andrich, il Console Onorario d’Italia in Vaduz Egidio Stigliano, il Presidente del Comites della Svizzera Orientale Paolo De Simeis, il Presidente del Centro Culturale Italiano prof. Rolando Ferrarese. Erano presenti anche alcuni presidenti di associazioni Italiane e alcuni titolari di onorificenze della Repubblica.
Durante la sua omelia, Don Piero ha dato risalto al valore dell’unità , intesa come concordia e amore gli uni verso gli altri: gli stessi sentimenti che hanno tenuto uniti i nostri soldati nella difesa della Patria e della Nazione.
Al termine della Messa sono intervenuti il Console Generale min. Baldi, il Presidente del Comites di San Gallo, i Consoli Onorari di San Gallo e Vaduz. Il prof. Ferrarese ha portato il saluto della Sindaca Maria Pappa, impossibilitata ad intervenire.
Nel suo intervento il Presidente De Simeis ha voluto ricordare che l’unità nazionale è costata sacrificio. Soprattutto da parte della povera gente, lo stesso sacrificio che ancora oggi dovrebbe contraddistinguere l’azione delle persone preposte al pubblico bene; nell’ora attuale – purtroppo – si notano invece sempre più gli interessi di parte ed il tornaconto personale.
Dal discorso del Console Generale in Zurigo, min. Mario Baldi - (San Gallo, 4 Novembre 2024)
“Celebrare la ricorrenza del 4 Novembre significa innanzitutto ricordare e onorare i caduti della prima Guerra mondiale, che causò la morte di milioni di soldati e un numero imprecisato di feriti. Fu un percorso lungo, sofferto, lastricato di sacrifici, dolore e lutti che continua a ricordarci il compimento del sogno risorgimentale dell’Unità nazionale e del prezzo pagato per raggiungere quel traguardo. Ogni nome di soldato caduto racconta un frammento della nostra storia. Giovani che non hanno avuto la possibilità di vivere il futuro che avevano desiderato.
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La nostra storia, anche quella di oggi, è il frutto di quella sofferenza e seguita ad avere valore se continuiamo a farne memoria. Memoria che si traduce nella consapevolezza, innanzitutto, di quanto sia terribile la guerra, ogni guerra.
Un sentire comune radicato in un’Europa che, proprio dalla dura lezione del passato, ha voluto intraprendere un cammino di concordia e di pace. E non è un caso se a costruire i pilastri che sorreggono l’unità europea, sia stata la generazione che ha portato sulla propria carne le cicatrici dei due devastanti conflitti mondiali. Tanto che oggi ci siamo abituati alla pace, consapevoli che il cammino europeo è stato in questi decenni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi.
Purtroppo non è così sulla scena internazionale: l’aggressione della Russia all’Ucraina ed il conflitto sanguinoso in Medio Oriente aprono scenari di incertezza e di instabilità con un imminente pericolo di spiralizzazione della situazione. Nella giornata del 4 Novembre il nostro pensiero va ai nostri militari presenti nelle varie missioni internazionali e, in particolare, agli oltre mille uomini e donne impegnati sotto la bandiera dell’ONU come forza di interposizione tra Libano e Israele.
È paradossale che proprio in terra Santa, nella terra delle tre grandi religioni, il valore sacro di salvezza e di speranza della Parola – che intimamente significa dialogo e colloquio – sia messo a tacere dall’insensato fragore delle armi. Uno scenario di apprensione e preoccupazione che reclama un’Italia ed un’Europa in grado di esercitare la propria positiva influenza.
Parole che sono un vero e proprio appello perché l’Unione Europea e l’Italia siano capaci di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, cooperazione, rispetto dei diritti delle persone e dei popoli. Oggi più che mai occorre accelerare una costruzione ancora incompleta, perché è necessaria una voce europea autorevole più unita, coesa e tempestiva, di fronte a problemi che non possono essere affrontati e governati con lo sguardo rivolto alla vecchia idea di nazione.
In questo compito il posto dell’Italia deve essere quello di protagonista, proprio di uno dei Paesi fondatori dell’Europa.
Viva il 4 Novembre, viva l’Italia, viva la pace””. (aise)