Voce d’Italia/ 64 anni di educazione e valori: la Scuola Italo-Venezuelana “María Montessori” di Ciudad Bolívar celebra la sua storia

CIUDAD BOLIVAR\ aise\ - “In un clima di grande emozione e partecipazione, la Scuola Italo-Venezolana “María Montessori” di Ciudad Bolívar ha celebrato il suo 64º anniversario con una cerimonia che ha riunito studenti, docenti, ex alunni, famiglie e rappresentanti della comunità italiana e venezuelana. Un traguardo importante per un’istituzione che, dal 1961, forma generazioni di giovani ispirandosi ai principi educativi di Maria Montessori, unendo due culture e due lingue in un progetto che continua a rinnovarsi nel tempo”. È quanto si legge sulla “Voce d’Italia” diretta da Mauro Bafile.
“L’origine della scuola risale all’iniziativa del Dr. Luigi Martelli, allora console generale d’Italia, che accolse la proposta di creare un centro educativo capace di promuovere l’integrazione culturale tra i popoli di Bolívar e Garibaldi.
Fu così che Concetta Frattini de Bertoni e Jacinta Maestracci de Cazzadore fondarono l’istituto, che sin dai primi anni si distinse per l’impegno e la dedizione delle sue educatrici. Frattini de Bertoni operò ad honorem come docente e direttrice dei corsi di lingua italiana, mentre Maestracci de Cazzadore ottenne il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Educazione venezuelano come scuola bilingue.
Negli anni, la scuola crebbe con costanza e determinazione. Nel 1992, sotto l’amministrazione di Ezio Rampini e la direzione della professoressa Inés María de Paz, vennero inaugurati i corsi di educazione di base e media diversificata.
Due anni più tardi, nel 1994-1995, l’Unità Educativa “María Montessori” avviò le attività nell’attuale sede, costruita grazie alla presidenza di Quirino Antonucci e al sostegno economico dei soci della Casa d’Italia. La realizzazione dell’edificio, frutto di un grande sforzo comunitario tra italiani e venezuelani, fu curata dall’imprenditore e docente Dario Paini e benedetta da Monsignor José Bernal, allora arcivescovo di Ciudad Bolívar.
Negli anni successivi, la scuola continuò a espandersi, completando il ciclo di educazione primaria e prescolare e distinguendosi per la qualità del suo corpo docente. Tra i direttori che hanno segnato la storia dell’istituto si ricordano Mercedes de Prosperi, prima maestra normalista dello Stato Bolívar, Luz Siso de Espejo e Iliana Coffan Montero, figure che hanno guidato con passione e competenza numerose generazioni di studenti.
Durante la cerimonia, la Lic. Anna Francesca Cazzadore, ex professoressa e attuale presidente della Casa d’Italia di Ciudad Bolívar, ha rivolto un discorso carico di significato e affetto, ricordando il valore della missione educativa e i principi montessoriani che continuano a ispirare la scuola.
L’eredità di Maria Montessori
La figura di Maria Montessori (1870-1952), medico, pedagogista e scienziata italiana, è ancora oggi una delle più influenti nella storia dell’educazione. Prima donna a laurearsi in medicina in Italia, elaborò un metodo educativo basato sull’osservazione diretta del bambino e sulla fiducia nelle sue capacità innate.
Secondo Montessori, l’insegnante non deve imporre ma guidare, accompagnare lo sviluppo naturale dell’alunno favorendo l’autonomia, la libertà di scelta e il rispetto reciproco.
Il suo celebre principio — “Aiutami a fare da solo” — è diventato un faro per scuole in tutto il mondo. La pedagogia montessoriana, oggi diffusa in più di cento paesi, pone il bambino al centro del processo educativo, valorizzando la curiosità, la concentrazione, la responsabilità e la collaborazione.
La Scuola Italo-Venezolana “María Montessori” di Ciudad Bolívar, nel solco di questa tradizione, continua a essere un laboratorio di crescita personale e comunitaria. Sessantaquattro anni di storia non sono soltanto un traguardo, ma la testimonianza di un progetto educativo che guarda al futuro con la stessa fiducia e passione delle sue fondatrici.
Nel cuore dell’Orinoco, questa scuola rimane un simbolo luminoso di amicizia italo-venezuelana, un luogo dove l’educazione diventa davvero — come ha detto la presidenta Cazzadore — “un ponte verso il futuro””. (aise)