Berlino: celebrati in Ambasciata i 70 anni dell’accordo bilaterale sulla manodopera

Foto di Ege Kavaz

BERLINO\ aise\ - Si è svolta ieri, 11 dicembre, in Ambasciata a Berlino la celebrazione del settantesimo anniversario dell’Accordo bilaterale italo-tedesco per il reclutamento e il collocamento della manodopera italiana nella Repubblica federale tedesca, firmato il 20 dicembre 1955.
L’evento ha ricordato il valore storico, sociale ed europeo di quell’accordo e ha reso omaggio ai Gastarbeiter e alla comunità italiana emigrata in Germania.
Come ha ricordato la ministra di Stato tedesca e commissaria per la migrazione, i rifugiati e l’integrazione, Natalie Pawlik, nel suo discorso di apertura, il contributo apportato dai lavoratori e dalle lavoratrici italiane alla ricostruzione della Germania del dopoguerra è stato essenziale. “Questi coraggiosi italiani meritano la nostra gratitudine”, ha dichiarato.
L’ambasciatore Fabrizio Bucci, ricordando il discorso del presidente Sergio Mattarella a Berlino, ha sottolineato come l’accordo sia stato un precursore dell’Unione Europea. “Mentre si preparava la nascita della Comunità Economica Europea con i Trattati di Roma del 1957, i nostri connazionali iniziavano concretamente a costruire l’Europa con il loro lavoro e con il loro sacrificio”, ha detto Bucci. “È anche grazie a loro se oggi abbiamo l’Unione Europea che conosciamo. Una Unione sicuramente imperfetta, ma che rimane una costruzione politica, economica, sociale e culturale unica al mondo”. L’ambasciatore ha poi osservato che, “nonostante non sia entrata in vigore, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea conserva tutta la sua forza e tutta la sua attualità quando definisce l’Unione Europea come “rizzonte privilegiato della speranza umana”. Perché promuove la pace, i diritti civili, sociali ed economici dei cittadini europei. Perché garantisce un futuro comune fondato su principi e valori condivisi. È questa la vera e più autentica forza dell’Unione Europea”.
Nel corso del suo intervento, l’ambasciatore Bucci ha rilevato come il ruolo degli italiani in Germania sia a tutt’oggi fondamentale. “Il termine Gastarbeiter è oggi superato. Gli italiani in Germania non sono più ospiti ma parte attiva e profondamente integrata nel tessuto sociale della Germania. Oltre 900.000 mila italiani, di cui un terzo binazionale, 5000 ricercatori e scienziati, più di 2000 imprese. Una presenza radicata, produttiva, costruttiva”.
Durante l’evento è stata inaugurata una mostra documenti provenienti dalla collezione dell’Agenzia Federale per l’Impiego sullo sviluppo della gestione del lavoro in Germania, testimonianza del costante sforzo di costruire un percorso di integrazione della comunità italiana con la comunità tedesca.
Sono seguiti un concerto della cantante Etta Scollo e la proiezione del documentario “Un sogno italiano” (Ein italienischer Traum) del regista Fausto Caviglia, prodotto da Orisa Produzioni di Cristiano Bortone e Latteplus Berlin Filmproduction, che ha raccontato storie e percorsi emblematici della presenza culturale italiana.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Ufficio della Commissaria tedesca per la migrazione, i rifugiati e l’integrazione. (aise)