Conoscenza, identità e dialogo: conclusa la SLIM 2025 in Cile

SANTIAGO DEL CILE\ aise\ - La lingua italiana come strumento di conoscenza, identità e dialogo tra culture. C'è stato questo al centro del fitto programma di attività della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo organizzato dall'Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Santiago del Cile.
La rassegna ha preso il via presso l’Istituto Italiano di Cultura con una tavola rotonda dedicata all’italofonia in Cile, nella quale lo storico Lorenzo Carrera Airola, il rappresentante CGIE Nello Gargiulo e il professor Simone Mastronunzio della scuola italiana di Santiago hanno discusso sull’uso dellla lingua italiana nella comunità dei connazionali in Cile. Al termine ha avuto luogo l’inaugurazione della mostra bibliografica “Italiano errante. Storie e microstorie di italiani in Cile”, che attraverso libri, testimonianze e percorsi di vita racconta la presenza italiana nel Paese. La settimana è poi proseguita con numerose iniziative: dal concerto “Runneghiè” di Alessio Bondi e Fabio Rizzo, alla proiezione del film “Bon Schuur Ticino” in collaborazione con l’Ambasciata di Svizzera, fino alla presentazione del libro “Ninguna letra está sola” della filosofa ítalo- francese Aïcha Liviana Messina in dialogo con il poeta Bruno Cuneo.
Protagoniste della rassegna anche le scuole italiane Vittorio Montiglio e Arturo Dell’Oro, rispettivamente ubicate a Santiago e Valparaíso, dove si sono tenute conferenze e momenti di approfondimento sul valore educativo e culturale della lingua. Inoltre, gli studenti della Scuola Vittorio Montiglio si sono esibiti all’Ambasciata d’Italia con la rappresentazione teatrale “I Fantasmi di Lietta Pirandello”, un’opera che ha saputo intrecciare il patrimonio letterario italiano con la storia della storica Sede diplomatica.
La settimana si è conclusa con la Giornata di formazione per docenti di italiano in Cile, durante la quale sono intervenuti il rettore emerito della Pontificia Universidad Católica, Pedro Paolo Rosso, e il professor Fabio Rosa. A chiusura, la cerimonia di consegna dei diplomi del Master di Lingua e Cultura italiana realizzato dalla Pontificia Universidad Católica di Valparaíso con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia e di Agrichile – Ferrero, ha suggellato la fine della SLIM, celebrando il completamento del percorso formativo e riconoscendo il ruolo fondamentale degli insegnanti nella promozione del modello educativo della scuola italiana in Cile.
“Si dice spesso che per comprendere davvero un popolo bisogna conoscerne la lingua: perché la lingua apre la porta al suo modo di pensare, ai suoi valori, al suo immaginario”, ha dichiarato l’Ambasciatrice Valeria Biagiotti, segnalando come l’influenza dell’italiano in Cile sia visibile anche dall’uso quotidiano di parole come “ciao”, “nonna” e “bravo”. Non solo influenze, ma anche studio approfondito: sono infatti “più di 8.000 gli studenti di italiano in Cile, grazie ai corsi dell’Istituto Italiano di Cultura, alla rete scolastica e universitaria e alla passione di tanti docenti”, ha sottolineato l’Ambasciatrice. (aise)