Friburgo: il Consolato celebra Dante con la Mostra “Alberto Martini e la Divina Commedia”

FRIBURGO\ aise\ - Secondo gli studiosi, il 25 marzo è il giorno in cui Dante Alighieri ha iniziato il suo viaggio fra Inferno, Purgatorio e Paradiso, descritto nella Divina Commedia. Il Consolato d'Italia a Friburgo, in collaborazione con il Comune di Oderzo e Fondazione Oderzo Cultura, ha organizzato lo stesso viaggio attraverso l’arte, in una mostra che si terrà dal 5 marzo fino al 30 aprile presso la Stadtbibliothek di Friburgo, dal titolo “Alberto Martini e la Divina Commedia: visse Paradisiaco o Infernale nei miei sogni”.
La mostra si compone di una selezione delle visionarie opere dell’artista opitergino Alberto Martini dedicate al poema dantesco. Sarà un’occasione unica per celebrare Alberto Martini, indiscusso maestro del Bianco e Nero nativo (1876-1954) che ha saputo traslare in immagini le opere di vari scrittori come Edgar Allan Poe e Baudelaire e che, secondo il critico d’arte Vittorio Sgarbi, “sembrava nato per illustrare la Divina Commedia”. La mostra, per la prima volta a Friburgo, è una possibilità imperdibile per indagare il binomio Dante Alighieri – Alberto Martini, per riscoprire l’artista surrealista e celebrare il capolavoro del Divino poeta.
La mostra sarà inaugurata mercoledì 5 marzo alle 17.30, con i saluti istituzionali della Console Toninato, gli interventi della Sindaca della città di Oderzo, Maria Scardellato, e del presidente di Fondazione Oderzo Cultura, Roberto Costella. Poi, sono in programma gli interventi di Henning Hufnagel, esperto di romanistica, per entrare nel merito della Commedia; la lettura ad alta voce di alcuni Canti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso davanti alle suggestive rappresentazioni del Martini, per permettere agli spettatori di accompagnare Dante nel suo viaggio. Leggeranno lo studente Adriano Abbondandolo e la presidente onoraria del Vivace Maria Luigia Wigand.
Infine, la Dante Alighieri Gesellschaft esporrà delle edizioni speciali della Divina Commedia: un modo per rendere omaggio ad un’opera di inestimabile valore, che ha conferito prestigio letterario a quella che è diventata la nostra bella lingua italiana. (aise)