Il 2024 in Cile nel messaggio dell’Ambasciatrice Biagiotti

SANTIAGO\ aise\ - “Per me e il resto della squadra dell’Ambasciata il 2024 è stato un anno molto intenso, ricco di impegni, sfide e traguardi raggiunti”. Così scrive Valeria Biagiotti, Ambasciatrice italiana in Cile, nel messaggio ai connazionali in cui ripercorre l’anno appena concluso.
“Con entusiasmo ed emozione – scrive la diplomatica – abbiamo accolto a Valparaíso la Nave Scuola Amerigo Vespucci, arrivata per la prima volta nella sua storia in Cile e celebrato a Viña del Mar la Giornata delle Radici; abbiamo ricevuto la visita il Sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi e il Direttore Generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie, Luigi Vignali. Abbiamo organizzato eventi promozionali del Made in Italy, delle tradizioni e della cultura italiane, dalla prima edizione della biciclettata italiana alle celebrazioni per la IX edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo, festeggiata insieme a voi nel Barrio Italia di Providencia”.
“Io – aggiunge Biagiotti – ho avuto modo di conoscere altre comunità italiane nel Paese, a Concepción, la Serena e Copiapo’ e di tornare a Capitan Pastene”.
Parallelamente, “è proseguito il lavoro ordinario: quello della squadra della Cancelleria consolare, dedicato all’assistenza ai connazionali e ai servizi all’utenza; quello della promozione delle relazioni politiche e commerciali, in collaborazione con ICE e CAMIT; quello della promozione culturale, svolto grazie all’impegno costante dell’Istituto Italiano di Cultura. In tutto quello che facciamo, ciò che ci ispira sono la fedeltà alla Repubblica, il senso delle istituzioni, il servizio alla cittadinanza e lo scopo di rafforzare sempre più le relazioni tra Italia e Cile a tutti i livelli”.
“Questo – sottolinea Biagiotti – resterà il nostro obiettivo anche per il nuovo anno. Anche a fronte delle difficoltà che affrontiamo quotidianamente, l’unità è la risorsa a cui possiamo e dobbiamo appellarci per superare le sfide che come individui e società incontriamo nel nostro cammino. Una unità che non è un dono, ma qualcosa che dobbiamo costruire con impegno. E allora – conclude l’Ambasciatrice – l’augurio più bello che mi sento di rivolgere a voi e ai vostri cari è che questo senso di unità ci accompagni nell’affrontare il 2025”. (aise)