L’Ambasciatore Cortese presenta a Roma il volume “Residenza dell’Ambasciatore d’Italia all’Aja”

ROMA\ aise\ - Il circolo degli Esteri a Roma ha ospitato ieri, 25 maggio, la presentazione del volume dedicato alla Residenza dell’Ambasciatore d’Italia all’Aja, Paesi Bassi. Gli ospiti, dopo un serrato ma fugace acquazzone, sono potuti giungere numerosi per assistere alla presentazione del nuovo volume della prestigiosa collana curata dall’Ambasciatore Gaetano Cortese, stampata per i tipi dell’editore Colombo.
I relatori hanno illustrato, con il proprio contribuito, la storia della sede attraverso un’interessante visione multidisciplinare. In apertura, sono giunti i saluti dell’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della Venice International University in collegamento dall’India, dove è in corso la mostra itinerante della Collezione Farnesina. L’Ambasciatore Vattani ha ringraziato gli ospiti e gli autori del volume, esaltando la relazione bilaterale tra Italia e Olanda. La discussione vivace e ricca di aneddoti è stata moderata da Stefano Polli, vice direttore dell’Ansa che ha introdotto i saluti dell’Ambasciatore italiano all’Aja Giorgio Novello, il quale ha ricordato i rapporti cordiali e sempre improntati al dialogo tra i due Paesi. Rapporti che si vivificano anche grazie alla disponibilità di una sede prestigiosa, elegante, comoda, fruibile quale quella che si apre sulla strada di Sophialaan.
L’Ambasciatore Novello ha sottolineato quanto siano salde le radici del legame tra i due Paesi, citando l’importanza del lascito degli olandesi in Italia, a partire dal vedutista Gaspar van Wittel, padre dell’architetto Luigi Vanvitelli, progettista della Reggia di Caserta. Il diplomatico Novello non ha dimenticato di ricordare gli italiani in Olanda. In questa reciprocità di intenti ha citato - una su tutti - la scelta di Maria Montessori, la pioniera della pedagogia che elesse come sua seconda patria l’Olanda, terra libera e promettente, dove trascorse gli ultimi giorni della sua vita. A queste parole si è unito l’Ambasciatore Willelm Alexander Van Ee che ha confermato, con profondi attestati di condivisione, il clima di partecipata amicizia, che lo ha personalmente coinvolto anche nelle competizioni sportive di canottaggio nelle quali veste di azzurro, il colore della nazionale italiana. Lo sguardo di natura giuridica è stato fornito da Rocco Cangelosi, Ambasciatore e Consigliere di Stato, profondo conoscitore del trattato di Maastrich. Nella sua relazione ha parlato di Europa, della sua genesi, del contributo e del peso dei Paesi firmatari e delle evidenti, attuali ricadute sull’integrazione europea, alla luce del conflitto in Ucraina.
Un’altra prospettiva ha riguardato l’intervento dello storico Francesco Perfetti, già Professore di Storia Contemporanea e delle Relazioni Internazionali della Luiss Guido Carli e Capo dell’Archivio Storico Diplomatico, che ha offerto uno scenario denso di spunti sulla profonda interazione culturale, artistica, letteraria, storico-filosofica, che unisce i due Paesi in un ampio arco temporale. Egli ha indicato la portata del pensiero di Erasmo da Rotterdam sull’Occidente o di Johan Huizinga, recepita dagli intellettuali italiani come l’editore Luigi Einaudi e lo stesso Benedetto Croce. Come lo sviluppo del pensiero liberale si alimenta della profonda influenza olandese, allo stesso modo la pittura olandese è permeata di elementi tratti dal Rinascimento o del Barocco italiano. In Hieronymus Boch, Pieter Brueghel il Vecchio, Antoon Van Dyck, Pietro Paolo Rubens, per citare solo alcuni esempi, si riconoscono sorprendenti esiti artistici, effetto di una ampia contaminazione culturale, dovuta ai loro soggiorni nel Bel Paese. Viceversa, Edmondo de Amicis subisce il fascino dell’Olanda, traendo ispirazione per la stesura di un libro dall’omonimo titolo che descrive le suggestioni procurategli dal suo soggiorno nei Paesi Bassi.
Paola Sannucci, già Direttrice tecnica delle Gallerie Nazionali, ha raccontato la propria esperienza sulla ricerca inerente alle metodologie pittoriche in uso dall’XI secolo fino al XVII secolo. La disamina ha portato alla luce quanto favorevole alla diffusione delle idee fosse lo scambio tra i paesi fiamminghi e l’Italia, in particolare con Venezia e le altre Repubbliche marinare.
In conclusione si è arrivati a discutere di Architettura. Ha preso la parola l’architetta Ketty Migliaccio, specialista dei progetti di architettura delle Ambasciate italiane all’estero, che ha raccontato la genesi dell’edificio ottocentesco di Sophialaan, in stile neo-rococò. La sede realizzata dall’architetto Arend Roodenburg, viene acquisita al demanio italiano nel 1907 dal diplomatico Giuseppe Sallier de La Tour. Il suo intervento si è focalizzato, in particolare, sul progetto della metà degli anni Venti di Florestano Di Fausto per la Cancelleria Diplomatica, che affaccia su Zeestrass. La declinazione stilistica attenta al contesto, diventa l’elemento dirimente del progetto. La cifra autoriale, su cui si fonda l’intera produzione difaustiana, in seno al Ministero degli Affari Esteri, per la costruzione delle sedi demaniali, chiarisce il senso di appartenenza comunitario che è alla base della convivenza tra i Paesi. L’architetta Ketty Migliaccio ha ricordato, inoltre, che il popolo olandese, che deve la sua grandezza all’operosità dei commerci, ha espresso notevoli capacità progettuali, affermando il primato nell’edilizia delle case economiche, agli inizi del XX secolo. Il processo che si fonda sulla funzione sociale dell’architettura olandese, avviato già alla fine dell’Ottocento, da Hendrik Petrus Berlage, con il progetto della Borsa di Amsterdam, passando per le specificità tecnico- costruttive della Scuola di Amsterdam con Piet Kramer, fino al progetto per il Municipio di Hilversum di Willelm Marinus Dudok, si imporrà sulla scena della architettura internazionale.
In chiusura, l’Ambasciatore Cortese ha ribadito l’importanza della visione trasversale offerta dai relatori nella metodologia narrativa delle vicende politico - culturali con l’Olanda, Paese a lui caro e vivo nei ricordi per avere svolto, presso la sede dell’Aja, il proprio mandato di Capo Missione.
Presenti anche Mattia Carlin, Vicepresidente dei Consoli onorari in Italia UCOI, e Donato Nitti, Console onorario dei Paesi Bassi a Firenze. (aise)