Vienna: in Ambasciata l’evento per celebrare Gorizia e Nova Gorica

VIENNA\ aise\ - Nella cornice di Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia a Vienna, si è svolto nelle scorse ore l’evento “GO! 2025, Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025. Musica, folklore ed enogastronomia dal Friuli Venezia Giulia” organizzato dall’ente PromoTurismoFVG in collaborazione con l’Ufficio ENIT di Vienna.
Oltre all’Ambasciatore d’Italia in Austria, Giovanni Pugliese, sono intervenuti all’evento anche la Vice Capo Missione dell’Ambasciata slovena in Austria, Barbara Kremžar, il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e il Vicesindaco di Nova Gorica, Anton Harej. Presenti all’evento anche l’Ambasciatrice d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali, Debora Lepre, nata e cresciuta in Friuli, e l’Assessore Maurizio Negro.
Negli interventi dei diplomatici dei due Paesi e dei rappresentanti delle due città è stata rimarcata la grande importanza che riveste questa nomina congiunta per Gorizia e Nova Gorica, che rappresentano “un modello di riconciliazione tra due comunità a lungo divise e attraversate da pagine drammatiche della storia del Novecento, ma unite oggi in un’iniziativa che incarna lo spirito di coesione e di integrazione proprio del progetto europeo”. In particolare l’Ambasciatore Pugliese ha ricordato che “l’esempio e l’esperienza di Gorizia e Nova Gorica è stata resa possibile non solo dalla lungimiranza dell’Italia e della Slovenia ma anche grazie all’UE che promuove da sempre iniziative comuni che hanno consentito di superare le barriere che hanno così a lungo diviso l’intero continente. Anche con l’Austria, Paese che ci ospita, così legato ai territori goriziani – ha continuato l’Ambasciatore Pugliese – l’UE ha favorito l’intensificazione della collaborazione transfrontaliera con l’Italia”. L’Ambasciatore ha voluto anche ricordare che “l’Austria, celebra quest’anno il suo trentesimo anniversario della sua adesione all’UE, di cui l’Italia è fieramente Paese fondatore” e che “la regione Friuli Venezia Giulia rappresenta uno dei più riusciti laboratori di integrazione, dove l’incontro tra culture diverse – italiana, mediterranea, germanica, slava e balcanica – è particolarmente evidente e arricchente”. (aise)