Comites e dintorni (2)

ROMA – focus/ aise – “Il Comites di Manchester non ha mai svolto tante attività come negli ultimi 12 mesi e intendiamo proseguire su questa traiettoria”. Non si è fatta attendere la replica del presidente Ardito e dei consiglieri di maggioranza del Comites di Manchester che oggi rimandano al mittente le accuse mosse dai colleghi della lista “Costruiamo il domani” sul bilancio 2026 approvato nell’assemblea del 23 settembre scorso.
Nel loro ultimo intervento i tre consiglieri Acli Cassandra, Bernardini e Fanti avevano puntato il dito sullo stanziamento di di 20mila sterline “per la sede e un elemento di segreteria”, “senza alcun ritorno concreto” per gli italiani della circoscrizione consolare, lamentando inoltre la “totale mancanza di progetti concreti e investimenti per iniziative culturali, sociali o informative per la collettività italiana”.
Ebbene, ricordano Cesare G. Ardito e gli altri cinque consiglieri di maggioranza, “il 29 luglio l’esecutivo ha invitato tutti i consiglieri, maggioranza e minoranza, a presentare progetti per il preventivo 2026 con deadline al 15 agosto. Non è pervenuta alcuna proposta, né sono pervenute osservazioni alla bozza del bilancio preventivo trasmessa il 25 agosto e discussa il 23 settembre. Con rammarico abbiamo riscontrato il voto negativo dei tre consiglieri presenti della lista ACLI a proposte mirate a fornire supporto e rappresentanza concreta agli italiani nella circoscrizione di Manchester. Colpisce che consiglieri attivi e ben inseriti in associazioni ed enti italiani, finanche partiti politici, non abbiano prodotto neppure un’idea progettuale, che avremmo valutato con piacere: è impossibile non domandarsi se questa scelta non sia stata anche strategica, per poter poi diffondere note come quella pubblicata”.
“L’auspicata “creazione di attività e servizi che rafforzino il legame tra istituzioni e cittadini” è il cuore dell’investimento proposto”, spiegano Ardito e i colleghi: “un punto di incontro fisico vicino al Consolato, dove ogni connazionale possa essere accolto, segnalare problemi e ricevere assistenza. La spesa per sede e segreteria non è una voce interna, ma un servizio per tutti i 122 mila italiani della circoscrizione, sottoposto a parere consolare e a stanziamento del Ministero. È una concezione diversa dal passato, benché sede e segreteria fossero vigenti per la maggior parte della precedente consiliatura a guida Emanuele Bernardini. Il bilancio preventivo prevede una sede centrale a Manchester, con un segretario amministrativo presente 15 ore settimanali nella fascia 9.00 - 12.00 dal lunedì al venerdì, così da garantire accoglienza anche a chi non usa i canali digitali”.
Durante l’assemblea, continuano, è stata inoltre confermata “la collaborazione Intercomites, il progetto Nuove cittadinanze italiane, gli strumenti per incontri pubblici e webinar, il servizio di sportello digitale, oltre a un budget per sostenere iniziative territoriali e campagne informative. Certamente”, assicurano, “dove utile, continueremo a co-organizzare iniziative con realtà locali, coinvolgendo tutto il sistema Italia che siamo orgogliosi di rappresentare”.
“Dati alla mano”, rivendicano il presidente Ardito e i consiglieri di maggioranza, “il Comites di Manchester non ha mai svolto tante attività come negli ultimi 12 mesi e intendiamo proseguire su questa traiettoria. Siamo stati presenti a Manchester, Birmingham, Liverpool, York, Nottingham, Lancaster, incontrando migliaia di connazionali con stand, manifestazioni ed eventi. Abbiamo portato le istanze degli italiani della circoscrizione ad Ambasciata, Consoli, MAECI, parlamentari e altri Comites: temi concreti come il potenziamento del Consolato di Manchester e l’accesso alle CIE per gli iscritti AIRE in Italia”.
Ricordando ai connazionali che possono sempre contattare il Comites tramite email o Facebook Messenger “per qualunque segnalazione, commento o critica”, Ardito e i consiglieri Safiqul Islam, Gondal Abdul Rauf, Zia Hamad Ali, Marco Bancalà e Silvia Massinisottolineano che “per massima trasparenza” il bilancio preventivo 2026 approvato dall’assemblea e trasmesso al Consolato è disponibile sul sito web del Comites per la consultazione.
Lo scorso sabato 20 settembre, il Centro VHS di Saarbrücken, in Germania, si è trasformato in un luogo di memoria, riconoscimento e visione del futuro. Con il titolo “Imparare dalla storia – da lavoratori ospiti a protagonisti della società nel Saarland”, il Comites Saar ha tenuto una cerimonia commemorativa in occasione del 70° anniversario dell’accordo bilaterale di reclutamento tra Germania e Italia. Il programma articolato, composto da una tavola rotonda, una mostra e una cerimonia di premiazione solenne, ha reso omaggio al contributo storico delle migranti e dei migranti italiani – mostrando come dalla privazione sia nata la partecipazione.
Al centro dell’evento c’è stata una tavola rotonda di alto livello con rappresentanti della politica, dei sindacati e della società civile. Insieme hanno ripercorso un’epoca in cui le lavoratrici e i lavoratori italiani giungevano nel Saarland in condizioni estremamente difficili – senza alloggio, senza corsi di lingua, senza strutture di accoglienza. Vivevano in baracche, guardati con sospetto, spesso emarginati. Nulla fu loro regalato. Eppure hanno saputo affermarsi, conquistare il proprio spazio e prendere in mano la propria vita: con lavoro instancabile, con cuore, con la ferma volontà di diventare parte integrante della società. Hanno fondato famiglie, si sono impegnati in associazioni e sindacati, hanno plasmato i quartieri – gettando così le basi per una comunità italo-saarlandese oggi ricca, solidale e profondamente radicata.
“Oggi siamo orgogliosi di ciò che è nato da tutto questo”, ha dichiarato Patrizio Nicola Maci, Presidente del Comites Saar. “Questa storia non è solo il nostro passato – è la nostra identità, la nostra responsabilità e il nostro futuro condiviso”.
“L’evento ha unito l’elaborazione storica a formati partecipativi e alla formazione culturale – ha commentato il Presidente del Comites, Patrizio Maci -. Le testimonianze dirette e i racconti personali del pubblico hanno reso evidente: la storia della migrazione italiana è una storia di coraggio, sradicamento e nuovi inizi – ma anche di integrazione, costruzione identitaria e solidarietà europea. I figli e i nipoti della prima generazione partecipano oggi attivamente alla vita sociale – bilingui, con due cuori nel petto. Questa doppia appartenenza non è una contraddizione, ma una ricchezza che mostra come dalla migrazione nasca la cittadinanza, e come dai percorsi individuali emerga una memoria collettiva che ci unisce tutti”.
L’iniziativa si inserisce in un progetto a lungo termine di comprensione e dialogo tra Italia e Germania, che non si limita a conservare la memoria, ma la rende viva. In stretta collaborazione con il DGB, la IG Metall, la VHS Saarbrücken e altri partner, si sta costruendo una rete articolata che integra le esperienze della prima generazione nel discorso pubblico. Attraverso interviste, formati educativi e eventi aperti, le storie di vita vengono rese visibili e portate nella quotidianità di scuole, associazioni e istituzioni. Nasce così uno spazio per il dialogo interculturale, per l’incontro tra generazioni e per una riflessione condivisa sull’appartenenza, la partecipazione e l’identità europea – non come concetti astratti, ma come realtà vissuta.
Il Comites Saar ha quindi voluto lanciare un segnale forte per la memoria, per il riconoscimento e per un futuro in cui la diversità non sia solo accettata, ma riconosciuta come fondamento di una società aperta e orientata al dialogo.(focus\aise)