Fare rete (3)

ROMA – focus/ aise – Oltre 400 domande di partecipazione e 50 giovani creativi italiani vincitori che da settembre 2023 ad aprile 2024 hanno svolto soggiorni di 40 giorni in media in 24 enti francesi di arte contemporanea: sono questi i numeri del grande successo riscosso dalla prima edizione in Francia del Nuovo Grand Tour, il programma di residenze artistiche creato nell’ambito del Programma di Lavoro del Trattato del Quirinale per promuovere il rafforzamento della cooperazione culturale tra Italia e Francia, avvicinare le industrie culturali e creative dei due Paesi e favorire la mobilità dei giovani. Grazie al supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è stato possibile completare il programma, già attivo per gli artisti francesi in Italia, nella sua dimensione bilaterale.
Nella serata del 21 maggio, il Teatro Siciliano dell’Ambasciata d’Italia a Parigi è stato lo scenario della presentazione del catalogo di progetti realizzati dai vincitori in questa prima edizione del programma in Francia.
L’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, Antonio Calbi, hanno accolto un nutrito pubblico di esponenti del mondo culturale francese, che ha assistito a due tavole rotonde sulle residenze, animate dai rappresentanti degli enti ospitanti e dagli artisti stessi, e a una breve performance del collettivo artistico “Parini Secondo”.
L’ambasciatrice D’Alessandro ha ricordato che “il Nuovo Grand Tour riflette la profondità dei legami culturali tra Italia e Francia e la loro importanza nell’amicizia che unisce i due Paesi e a sua volta alimenterà la circolazione delle creazioni e delle produzioni, lo sviluppo delle collaborazioni e delle coproduzioni, gli scambi, la formazione e la ricerca, contribuendo così a migliorare la conoscenza reciproca e a promuovere il sentimento di appartenenza comune europea tra quei giovani che saranno portatori dell’amicizia italo-francese e dei valori europei”.
“I rapporti che ne sono nati tra l’Istituto di Cultura e le 24 residenze francesi sono di per sé un ulteriore esito positivo del programma, che”, come ha sottolineato il direttore Calbi, “potenzia quella rete di collaborazioni e partenariati locali fondamentale per l’intensificazione e la vitalità del dialogo culturale tra l’Italia e la Francia”.
Il completamento della prima edizione in Francia del Nuovo Grand Tour è il frutto di un lavoro di squadra tra la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, che ne ha curato la gestione, e di una stretta e proficua collaborazione tra essi e le controparti francesi.
Il 20 maggio scorso l’Ambasciata d’Italia a Londra ha ospitato “Cultivating innovation: the future of agriculture in Italy and the UK”, una conferenza sull’innovazione nel settore agroalimentare. Nel tentativo di raggiungere l’obiettivo di un incremento del 70% nella produzione alimentare entro il 2050 in vista della crescita della popolazione mondiale a oltre 9 miliardi, lo sviluppo tecnologico ricopre un ruolo fondamentale. Gli agricoltori devono affrontare le sfide parallele di alimentare una popolazione crescente e di salvaguardare l’ambiente. I cambiamenti climatici, l’aumento demografico e i limiti delle risorse naturali richiedono delle soluzioni creative che rafforzino la produttività, la sostenibilità e la resilienza. Guardando al futuro riconosciamo la necessità di abbracciare l’innovazione per affrontare le sfide che ci aspettano.
L’evento, aperto dal vice capo missione Riccardo Smimmo, ha riunito degli esperti italiani e britannici in un’animata conversazione: Carlo Bisaglia del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Duncan Ross dell’UK Agri-Tech Centre e Alessio Bolognesi della Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura (FEDERUNACOMA). Il dibattito è stato moderato da Roberta Re del Department of Business and Trade, il ministero britannico dell’impresa e del commercio.
È ben noto quanto siano importanti per la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente la tecnologia e l’innovazione, che trasformano le tecniche di produzione e coltivazione degli alimenti. Ad esempio, l’agricoltura “smart” e l’analisi dei dati permettono agli agricoltori di ottimizzare la produzione tramite il controllo preciso e il monitoraggio delle condizioni di coltivazione. Molti altri settori concorrono a realizzare il potenziale di quello agrario, attraendo investimenti pubblici e privati. I settori in questione comprendono l’agricoltura di precisione; l’automazione e la robotica; l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico; l’ottimizzazione delle catene dell’approvvigionamento; l’agricoltura verticale e al chiuso; i droni e le tecnologie per l’osservazione della terra; la biotecnologia; la tecnologia di gestione dell’acqua; la genetica nella produzione zootecnica; e la scienza veterinaria.
La conferenza è stata organizzata dall’addetta agroalimentare Gabriella Manfredi, in collaborazione con il Department of Business and Trade e l’Ambasciata britannica a Roma. A seguito dell’evento una delegazione di esperti italiani e britannici rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e dei centri di ricerca ha svolto una visita al centro di innovazione Agri-EPI Centre e all’Università Harpers Adams.
L’Ambasciata d’Italia a Skopje ha aderito all’iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che prevede l’installazione di panchine rosse nella rete delle rappresentanze diplomatico-consolari italiane nel mondo quale simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
L’iniziativa è stata lanciata dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, lo scorso 8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
Durante l’inaugurazione della panchina a Skopje, l’ambasciatore d’Italia, Andrea Silvestri, ha ricordato le parole del vice presidente Tajani, secondo cui “la panchina rossa è un simbolo del posto vuoto lasciato nella società da una donna vittima di femminicidio: dobbiamo sederci su quelle panchine e dare il nostro sostegno alle donne, contro la violenza ma anche contro la semplice discriminazione”.
L’ambasciatore ha inoltre segnalato che la presentazione della panchina coincide con l’inaugurazione della Settimana del cinema italiano a Skopje presso la Cineteca della Macedonia del Nord, mettendola in rapporto con i temi trattati dal film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi che ha aperto la rassegna cinematografica. Il film, pluripremiato e campione d’incassi, tratta proprio il tema della violenza contro le donne, dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione femminile. (focus\aise)