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ROMA – focus/ aise – Nel quadro delle iniziative “Consolato Generale Spazio Aperto”, il Consolato Generale d’Italia a Londra ha ospitato un incontro su un tema di grande attualità: “Imposte di successione e agevolazioni fiscali per il rientro in Italia: i vantaggi della Convenzione Italia–UK del 1966 per evitare la doppia imposizione sulle successioni.”
L’evento ha registrato una grande partecipazione di pubblico, a conferma della rilevanza del tema per la comunità italiana nel Regno Unito.
Un sentito ringraziamento ai relatori: Paolo Mina di Statura Group, Matteo Castelli (Studio Legale Castelli) Marco Paracchi TremontiPartners e alla moderatrice Chiara Ciroldi. “I loro preziosi contributi hanno reso l’incontro un momento di approfondimento e confronto utile e concreto”, ha commentato il Consolato. “Un ulteriore passo nella missione del Consolato di aprire spazi di dialogo e di informazione a beneficio della nostra comunità”.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è entrata in vigore il 27 settembre scorso la Legge n. 136 del 17 settembre 2025, con la quale viene ratificato e data esecuzione all'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone in materia di vacanza-lavoro.
L’Accordo - sottoscritto a Roma il 2 maggio 2022 - prevede che ciascuna parte, a titolo gratuito, rilasci un visto per vacanza-lavoro al cittadino dell'altro Paese che abbia un'età compresa tra i 18 e i 30 anni. Il visto sarà valido per un anno e permetterà di esercitare, senza permesso di lavoro, un'attività professionale, non necessariamente presso lo stesso datore di lavoro, per un periodo non superiore a sei mesi come attività accessoria delle vacanze. Ciascuna parte determinerà annualmente il numero di visti che potranno essere rilasciati per vacanze-lavoro.
I giovani stranieri che “secondo le norme di accordi internazionali in vigore per l'Italia, svolgono in Italia attività di ricerca o un lavoro occasionale nell'ambito di programmi di scambi di giovani o di mobilità di giovani […]” (art. 27, comma 1, lett. r del D.lgs. n. 286/1998), possono fare ingresso in Italia in ogni momento dell’anno e al di fuori delle quote autorizzate dai decreti flussi, beneficiando del visto di ingresso per vacanze lavoro.
Si è svolta giovedì 2 ottobre, a Quito la proiezione del docu-film “Paolo Vive”, diretto dalla regista e scrittrice Debora Scalzo, opera già accolta con grande successo in Europa, negli Stati Uniti e in Canada, come omaggio intenso e toccante al giudice Paolo Borsellino e agli uomini e alle donne che hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia.
L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Quito, in collaborazione con la UDLA (Universidad de Las Américas), celebre ateneo ecuadoriano che ha coinvolto attivamente gli studenti delle facoltà di giurisprudenza e di cinematografia data l’importanza di sensibilizzare i giovani di tutto il mondo verso la cultura della legalità, attraverso l’esempio di figure emblematiche come quella del giudice italiano.
Hanno sostenuto l’iniziativa il magistrato italiano distaccato a Quito e funzionari dell’IILA che realizzano in Ecuador il programma ItaJus, dedicato al rafforzamento del sistema giudiziario e penitenziario ecuadoriano. Presenti tra il pubblico anche le autorità e le principali istituzioni dell’Ecuador impegnate nel contrasto al crimine organizzato: rappresentanti del Consiglio della Magistratura, della Corte Nazionale di Giustizia, della Fiscalia General del Estado, della Defensoria Publica, nonché della Polizia Nazionale e delle Forze Armate dell’Ecuador, insieme ad alcuni delegati del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Interno e della Difesa, oltre a membri del corpo diplomatico accreditato in Ecuador ed esponenti della società civile e del mondo accademico ecuadoriano.
La proiezione del pluripremiato “Paolo Vive” (opera che alterna ricostruzioni cinematografiche a testimonianze inedite di familiari, colleghi e cittadini che hanno condiviso il percorso umano e professionale del giudice Paolo Borsellino) – evidenzia l’Ambasciata – conferma l’impegno dell’Italia nel promuovere in Ecuador e più in generale all’estero i valori di giustizia, legalità e memoria, contribuendo a rafforzare il dialogo culturale tra i paesi e le nuove generazioni.
Profondamente grata per la proposta della Farnesina e dell’Ambasciata d’Italia a Quito la regista Debora Scalzo, che dichiara: “ai giovani di tutto il mondo voglio dire che la legalità non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana, che richiede responsabilità e dignità. La proiezione in Ecuador mi emoziona particolarmente, perché significa che il messaggio di Paolo continua a vivere oltre i confini, unendo culture diverse nel segno della verità e della speranza”. (focus\aise)