I passi della cooperazione (2)

ROMA – focus/aise - È stata firmata in Farnesina, alla presenza del vice ministro Edmondo Cirielli, la dichiarazione d’intenti tra Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e Sogesid per la definizione di un modello operativo e funzionale a interventi di bonifica e rigenerazione ambientale di aree contaminate. Nel dettaglio è previsto un progetto pilota nella zona del bacino idrografico del Lago di Aral, che interessa i Paesi del Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. L’iniziativa è improntata su acque e suoli contaminati a seguito di attività antropiche, con l’obiettivo del recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici, della bonifica dei suoli e del ripristino dei soprassuoli, nell’ottica di preservare la biodiversità e le catene alimentari.
L’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo persegue così la propria azione orientando i propri interventi verso la sostenibilità ambientale, in risposta ai cambiamenti climatici e alle esigenze di protezione ambientale, di disinquinamento di acque e di suoli, del risanamento e della rigenerazione delle componenti, organiche e inorganiche, della Biosfera.
La Sogesid, società interamente partecipata dello Stato, vanta una consolidata esperienza nel supporto tecnico-specialistico ad Amministrazioni centrali e locali, oltre che a livello internazionale, attraverso attività di pianificazione e gestione di iniziative ambientali complesse, incluse la bonifica di siti inquinati, la protezione del suolo e la gestione del rischio idrogeologico.
L’iniziativa ha preso forma con l’ultima Presidenza italiana della Conferenza di Alto Livello UE – Asia Centrale su Ambiente e Acqua, co-presieduta dal vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, che ha posto l’obiettivo, tra gli altri, di contribuire alla transizione verde nonché al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale della Regione, con un approccio inclusivo anche nei confronti di attori istituzionali e della società civile.
“Le problematiche ambientali che attanagliano, ormai da decenni, il Bacino lacustre del Lago di Aral sono entrate a far parte della letteratura geografica e scientifica della cosiddetta crisi ambientale e climatica, che, a livello globale, tutta la comunità umana affronta e alla quale deve dare risposte concrete”, ha dichiarato il direttore dell’AICS, Marco Riccardo Rusconi. “Con questa firma, il Sistema della Cooperazione Italiana allo sviluppo offre un suo contributo tecnico-operativo in un’area transfrontaliera, in cui l’impatto degli effetti dei cambiamenti climatici deve essere gestito in senso trasversale. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo si confronta quotidianamente con le tematiche del risanamento ambientale e inaugura un nuovo ambito di applicazione, legato al disinquinamento e alla rigenerazione di territori che rappresentano un rischio per la salute sia dell’ecosistema che delle popolazioni locali”.
“La cooperazione a livello internazionale rappresenta uno strumento chiave nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici e per la protezione degli ecosistemi più fragili ed esposti come il bacino del Lago di Aral”, ha dichiarato Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid SpA. “Come Sogesid, siamo orgogliosi di essere parte di questo ambizioso progetto e mettere a sistema l’esperienza e le competenze specialistiche dei nostri tecnici per lavorare insieme a tutti gli attori coinvolti alla rigenerazione ambientale integrata di un sito così importante. A questo proposito un aspetto fondamentale sarà garantire la tutela e la corretta gestione di una risorsa cruciale per tutta l’area come quella idrica con l’obiettivo di scongiurare il rischio di desertificazione e ripristinare le aree contaminate in un’ottica di sostenibilità presente e futura dell’intero bacino”.
Si è svolta il 28 maggio, a Gorizia, la tavola rotonda "Nova Gorica-Gorizia capitale europea della Cultura 2025: ambizioni e sfide delle due comunità di confine". Al confronto hanno preso parte, oltre a Regione Friuli Venezia Giulia, i sindaci di Gorizia e di Nova Gorica, il segretario generale dell'Iniziativa centro europea, Roberto Antonione, il presidente dell'Istituto Robert Schuman, Doris Pack, e la moderatrice Nina Kodelja del segretariato Ince.
L'evento era inserito nel programma della seconda giornata di lavori promossi dall'Ince e dall'Istituto Robert Schuman su "Cooperazione territoriale, collaborazione multilivello e integrazione europea: la lezione impressa dal confine italo sloveno" che ha visto susseguirsi a Gorizia, tra ieri e oggi, numerosi rappresentanti internazionali delle istituzioni, del mondo economico e culturale.
"La Capitale europea della Cultura 2025 fondata sulla cooperazione tra Gorizia e Nova Gorica rappresenta per Regione Friuli Venezia Giulia un esempio di rinascita dei territori e un modello di rifondazione dell'Unione europea. Per il Friuli Venezia Giulia, unica delle regioni italiane ad avere due confini con Stati dell'Unione, investire su GO!2025 è stata una missione naturale", ha spiegato l'assessora alle Finanze di Regione Fvg, Barbara Zilli.
Per la Regione, ha spiegato ancora Zilli, sarà fondamentale cogliere tutte le occasioni di sviluppo che giungeranno da GO!2025 e che non si sostanziano esclusivamente negli eventi inclusi nel Bid-book, ma negli investimenti per oltre 130 milioni di euro di fondi propri con cui l'Amministrazione regionale ha voluto offrire concrete opportunità di costruire un nuovo futuro per i nostri giovani. La Capitale europea della Cultura è una scommessa vinta già nel momento in cui le due città si sono strette la mano per affermare con convinzione l'idea di una nuova pagina della nostra storia, dove la popolazione ha sempre saputo superare i confini e cogliere il limes come opportunità e non come ostacolo.
Questo territorio, oltre a una grande storia, offre sostanziali potenzialità di crescita e formazione per i giovani, grazie anche alla presenza delle Università di Udine e Trieste; a ciò si aggiungono le opportunità realizzate con i fondi strutturali e quelli di cooperazione, tanto che la Regione ha ottenuto diversi riconoscimenti sulle progettualità Interreg, grazie agli strumenti innovativi messi in campo.
L'esponente della giunta Fvg ha poi richiamato le progettualità concrete nel campo dei trasporti pubblici e della rigenerazione urbana in chiave sostenibile. Sotto il profilo culturale e turistico l'esponente dell'Esecutivo regionale ha poi ricordato che la Capitale europea coinciderà anche con l'anno del Giubileo pertanto molti investimenti sono stati orientati al turismo lento, con la valorizzazione dei cammini religiosi, in primis la Romea Strata, della rete ciclabile transfrontaliera e con l'attivazione di mezzi di trasporto pubblici transfrontalieri. (focus\aise)