I passi della cooperazione

ROMA – focus/ aise - Si è concluso nella municipalità di Suva Reka/Suhareke un progetto di Cooperazione Civile e Militare (CIMIC) del contingente italiano impegnato in Kosovo (KFOR), composto prevalentemente da bersaglieri del 1° Reggimento di Cosenza.
I militari, riporta la Difesa, hanno donato apparecchiature informatiche alla scuola pubblica “Iliria Primary School” presso il villaggio di Savrovo/Savrove.
Obiettivo del progetto, migliorare la struttura scolastica e contribuire ad adeguare l’offerta formativa dell’istituto scolastico agli standard europei, rendendo più interattivi i servizi al fine di contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e culturale.
La donazione rientra nell’ambito delle numerose attività di sostegno allo sviluppo delle Istituzioni locali condotte da KFOR e dal contingente italiano.
La Kosovo Force, in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1999, concorre al mantenimento di un ambiente sicuro e protetto, nonché alla libertà di movimento per tutte le comunità che vivono in Kosovo, conducendo attività operative e di supporto alla popolazione sotto la direzione del Comando Operativo di Vertice Interforze.
Si è tenuta lo scorso venerdì, 16 febbraio, la cerimonia di consegna di un ecografo e di un bilirubinometro all’Ospedale Nazionale di Chalchuapa, nell’area occidentale di El Salvador. La consegna è avvenuta nell’ambito del progetto “Miglioramento funzionale dell’Ospedale Nazionale di Chalchuapa e sviluppo della rete integrata dei servizi di salute”, finanziato dalla Cooperazione Italiana per un importo di 2 milioni di euro.
Il progetto, svoltosi tra il 2007 e il 2011, mirava allo sviluppo del sistema sanitario locale favorendo, nello specifico, l’erogazione di cure ostetrico – ginecologiche, pediatriche e di emergenza indirizzate alla popolazione locale. L’iniziativa ha previsto la fornitura di strumenti ospedalieri, alcune opere civili di restauro e adeguamento di reparti, la formazione degli operatori per le suddette aree e la sensibilizzazione della comunità locale del Municipio di Chalchuapa sulla strategia di Assistenza Primaria.
Con gli interessi maturati sul residuo non speso del progetto, si è accordato con il Ministero di Salute locale di acquisire un ecografo e un bilirubinometro portatili, entrambi strumenti dedicati alla salute materno infantile.
“Questo rappresenta un salto di qualità nel servizio sanitario, non solo per la popolazione di Chalchuapa ma anche per quella dei municipi vicini, beneficiando in particolar modo il binomio madre-figlio” ha dichiarato il Dottor Mario Kelvin Hidalgo, Direttore dell’Ospedale.
L’Ambasciatore d’Italia in El Salvador, Edoardo Pucci, ha evidenziato l’impegno del suo Paese e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nel settore della salute, una delle priorità nell’intervento in El Salvador. A conferma di questo, ha richiamato la recente approvazione del finanziamento di 3,5 milioni di euro per la realizzazione dell'iniziativa "Nacer con cariño" (in italiano, Nascere con affetto) incentrata sulla formazione e la specializzazione di medici salvadoregni in varie specialità della pediatria, della neonatologia e della prima infanzia, sull'equipaggiamento dei centri sanitari e sul rafforzamento del sistema sanitario pubblico a livello nazionale.
La Viceministra per gli Affari Esteri, Adriana Mira, ha riconosciuto il costante impegno italiano in questo settore, supportando così gli obiettivi di El Salvador in tema di sviluppo, protezione e inclusione sociale.
Presenti all’evento anche il Titolare della Sede AICS di San Salvador, Paolo Gallizioli, e la rappresentante di SETEFE (Segreteria Tecnica del Finanziamento Esterno), Patricia Jiménez.
Martedì scorso, 20 febbraio, il direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Marco Riccardo Rusconi, insieme alla titolare della Sede AICS di Tirana, Stefania Vizzaccaro, e alla vice titolare, Letizia Fischioni, ha partecipato alla riunione degli Ambasciatori d’Italia nell’area adriatico-balcanica a Skopje, in Macedonia del Nord. All’evento hanno preso parte per la DGCS anche il vice direttore Roberto Colaminè e il vicario dell’Ufficio V, Filippo Romanengo.
Durante la conferenza il direttore Rusconi ha ricordato quanto l’impegno della Cooperazione Italiana nei Balcani Occidentali, iniziato nei primi anni ‘90, sia profondamente radicato nella storia nazionale e come, anche grazie alla vicinanza geografica, ci abbia permesso di essere un interlocutore privilegiato dei Paesi dell’area e di consolidare le relazioni tra le due sponde dell’Adriatico. Il direttore ha quindi sottolineato l’importanza del ruolo attuale della Cooperazione Italiana nell’area nel quadro dell’ampio sforzo per l’integrazione della regione nell’Unione Europea avviato nel 2014, con attività volte a favorire il dialogo e costruire ponti e dando dimostrazioni concrete di come le comunità locali insieme siano più forti e possano raggiungere livelli più alti di benessere e sviluppo e rafforzando anche le prospettive di pace.
In tale ottica, il rafforzamento dell’approccio regionale degli interventi è pertanto cruciale ed è per questo che la Sede AICS Tirana, attualmente responsabile per gli interventi di cooperazione in 5 dei 6 Paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Serbia), ha dapprima realizzato nel corso degli scorsi anni iniziative gemelle in diversi Paesi, quali NaturAlbania, NaturBosnia e NaturKosovo, e poi vere e proprie iniziative a carattere regionale come Culture & Creativity 4 Western Balkans, a valere sui fondi europei.
Nel prossimo futuro, nel quadro della programmazione 2024 in via di definizione, tale approccio verrà ulteriormente rafforzato con ulteriori interventi regionali incentrati su tre obiettivi di lungo periodo, come la formazione tecnico-professionale finalizzata a concrete opportunità di occupazione nei settori agro-alimentare e turistico, la promozione della digitalizzazione anche in ambiti tradizionali come l’agricoltura e lo sviluppo rurale e la promozione di processi inclusivi di rafforzamento istituzionale in diversi ambiti tra cui la riduzione del rischio di disastri, in cui l’Italia può esprimere expertise internazionalmente riconosciute attraverso il coinvolgimento di attori del Sistema Italia.
Gli interventi regionali, ha concluso Rusconi, rappresentano un valore aggiunto per molteplici ragioni: sono strumenti di promozione del dialogo e della collaborazione tra esperti e professionisti nei settori chiave dello sviluppo che favoriscono una migliore comprensione delle sfide e delle opportunità dell’area, con un effetto moltiplicatore dei risultati e dell’efficacia delle azioni; oltre ai risultati tecnici, creano anche le condizioni per agevolare il dialogo a livello politico, rafforzando il processo di riconciliazione nell’area. (focus\ aise)