I passi della cooperazione

ROMA – focus/ aise – Il Politecnico di Torino e la Tsinghua University di Pechino hanno lanciato nei giorni scorsi un'iniziativa congiunta di ricerca e formazione dedicata al rilancio delle zone rurali sui percorsi degli antichi sentieri. Questo nuovo progetto congiunto si fonda sulla storica partnership tra l’Ateneo torinese e la Tsinghua University, una delle istituzioni accademiche leader a livello mondiale, con l’obiettivo di esplorare il tema della rivitalizzazione delle aree rurali con un approccio sino-italiano.
L'iniziativa “Ancient Trails and Their Possible Futures: Rural Reactivation Through Architecture along the Southern Silk Road (Yunnan, China) and the Via Francigena (Italy)”, contestualizza le reti di antiche vie e sentieri come laboratori per la riflessione contemporanea sui territori rurali, indagando come l'architettura possa promuovere nuove forme di vivibilità e coinvolgimento significativo oltre i contesti urbani. All'interno di questo quadro condiviso, l'iniziativa affronta domande di ricerca più ampie: cos’è necessario oltre le città? In che modo gli interventi architettonici possono plasmare il futuro delle aree rurali e promuovere nuove forme di vivibilità al di fuori dei contesti urbani? Con questo approccio interculturale e interdisciplinare, l'iniziativa intende portare avanti la ricerca sulle aree rurali, promuovendo strategie di progettazione innovative e contribuendo allo sviluppo rurale sostenibile sia in Cina che in Italia.
La prima fase di ricerca sul campo si è svolta nello Yunnan nel novembre 2025, durante la quale il team del Politecnico ha partecipato a una visita sul campo di una settimana lungo la Via della Seta meridionale (Southern Silk Road), parte della storica Via del Tè e dei Cavalli (Tea Horse Road), attraversando i villaggi di Shuizhai, Pingpo e Dahaoping. Il gruppo ha interagito con le amministrazioni locali e i principali stakeholder, approfondendo le dinamiche sociali, culturali e territoriali dell'area. Una seconda fase è prevista lungo la Via Francigena nell'aprile 2026, quando il Politecnico ospiterà il gruppo della Tsinghua University, arrivando così a un'analisi comparativa dei due casi studio e dei rispettivi possibili approcci al rilancio delle aree rurali.
A guidare il progetto per il Politecnico è il Dipartimento di Architettura e Design-DAD, con un team di ricerca coordinato dal professor Roberto Dini (DAD, IAM) e da Lidia Preti, Phd e Ricercatrice (DAD, China Room), nell'ambito del progetto TNE LEGO, incentrato sulla cooperazione Italia e Paesi asiatici, “Italy–East Asia Cooperation: from Local Expertise to a Global Outlook.” Il team comprende anche cinque studenti dei corsi di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città e Architettura per la Sostenibilità, che svilupperanno i loro progetti di tesi nell'ambito dell’iniziativa. Alla Tsinghua University, l'iniziativa è guidata dal professor Martijn de Geus della School of Architecture, insieme a tre studenti del quinto anno, che svilupperanno a loro tesi nel medesimo framework. Partner locale per l'iniziativa in Italia è la Fondazione Courmayeur Mont Blanc, che ha ospitato il team del Politecnico di Torino nello scorso mese di ottobre per un sopralluogo sul campo e continuerà a supportare il gruppo italo-cinese durante la visita alla Via Francigena nell'aprile del prossimo anno.
Allineata con gli obiettivi del Piano Strategico 2024-2030 del Politecnico, l'iniziativa riflette l'impegno dell'Ateneo verso l'internazionalizzazione e il public engagement come strategia chiave per l'impatto sociale. Concepito all'interno del quadro più ampio di cooperazione tra il Politecnico, il gruppo di ricerca China Room e la Tsinghua University, e con un rinnovato focus sulla ricerca nelle aree rurali, il progetto riunisce docenti, ricercatori e studenti per esplorare modelli innovativi di rigenerazione architettonica e territoriale in aree rurali. L'iniziativa è parzialmente finanziata attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 "Istruzione e Ricerca", specificamente nell'ambito del progetto TNE LEGO.
Si è riunito in Val Venosta (Alto Adige), il 10 e l'11 dicembre scorsi, il Comitato di Sorveglianza del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Svizzera. All’ordine del giorno, una proposta di destinazione delle economie, per utilizzare tutte le risorse, e una proposta di roadmap per la redazione del prossimo programma operativo 2028-2034. A darne notizia l’assessore di Regione Lombardia, Massimo Sertori, con delega ai rapporti con la Confederazione Elvetica.
A fine novembre 2025, il Comitato Direttivo del Programma ha approvato il finanziamento di 33 nuovi progetti di cui 26 in Lombardia. Tra questi, ci sono 9 progetti che riguardano la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore biomedico e l’innovazione nelle MPMI; 3 progetti sulla prevenzione dei rischi idrogeologici, il monitoraggio del territorio e l’adattamento al cambiamento climatico; 5 progetti relativi a biodiversità, riduzione dell’inquinamento e riqualificazione ambientale di zone di confine; 1 progetto per la mobilità sostenibile (percorsi intermodali e ciclabili); 3 progetti destinati alle persone fragili: assistenza (telemedicina inclusa) e inclusione; 4 progetti considerano il turismo e la cultura in diverse sfumature: sostenibile, accessibile, geologico-minerario e archeologico; 1 progetto di cooperazione tra istituzioni.
Per la Lombardia sono 26 i progetti, pari a 18 milioni di euro di contributo pubblico italiano e 3,15 milioni di franchi per la parte svizzera. Le zone interessate sono le province di Como, Lecco, Milano, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.
“Il Comitato di Sorveglianza - ha spiegato l'Assessore Sertori - ha stabilito di destinare le risorse che resteranno ancora disponibili all’apertura di un nuovo avviso per l’attivazione di microprogettualità nel perimetro di progetti già finanziati (con il coinvolgimento di soggetti nuovi, non in qualità di partner bensì di destinatari finali attuatori di nuove azioni) e per favorire la messa in rete di progetti che interessano tematiche similari o che riguardano specifici territori, con l’obiettivo di capitalizzare e trasferire i risultati”.
Infine, per quanto concerne la roadmap, per il periodo di nuova programmazione "si è previsto l’avvio delle attività a partire da inizio 2026, con l’obiettivo di procedere il più rapidamente possibile alla condivisione dei contenuti del nuovo Programma".
È stato inaugurato lo scorso 9 dicembre il Business Center della Federazione delle Industrie Irachene (IFI). Finanziato dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell'ambito del progetto “Establishing a platform for innovative ideas and technologies for local industrial sectors in Iraq”, implementato dall'Ufficio italiano per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO ITPO Italy) in collaborazione con l'IFI, il Business Center consentirà ora di supportare lo sviluppo industriale iracheno, il trasferimento tecnologico e le partnership internazionali.
La cerimonia di inaugurazione ha visto i discorsi di benvenuto del presidente dell'IFI Adel Okab, dell'ambasciatore d'Italia in Iraq Niccolò Fontana e del coordinatore tecnico nNazionale dell'UNIDO per l'Iraq, Abdulhadi Al Hatem, alla presenza di oltre 100 rappresentanti del settore pubblico e privato iracheno.
Dopo la cerimonia di inaugurazione, sono intervenute presentandosi le aziende italiane partecipanti all'evento, seguite da una coinvolgente sessione di Q&A, B2B e networking con aziende e istituzioni locali moderata da UNIDO ITPO Italy, consentendo ulteriormente lo sviluppo di sinergie per la collaborazione tra Italia e Iraq.
“La cooperazione italiana con l'Iraq è molto rispettata e apprezzata”, ha commentato il presidente dell'IFI Okab, per il quale la presenza dell’ambasciatore all'inaugurazione del Business Center dell'IFI “rappresenta un sostegno significativo per il settore industriale iracheno. L'Italia è sempre stata al fianco dell'Iraq in tutti i suoi sviluppi sociali, economici e persino politici”, ha ricordato Okab, “e il Business Center svolgerà un ruolo fondamentale e sarà di grande beneficio per industriali, imprenditori e innovatori nella prossima fase”.
“Il contributo dell'Italia va oltre i finanziamenti”, ha risposto l'ambasciatore Fontana. “Fornisce una cultura di qualità e responsabilità. Nei settori agroalimentare e industriale, l'esperienza e il know-how italiani possono aggiungere valore proprio laddove l'Iraq sta investendo per il proprio futuro. Il Professional Agriculture Tour e l'inaugurazione del Business Center vanno in questa direzione”.
“Con questo Business Center inauguriamo un nuovo ponte che collega il profondo patrimonio della Mesopotamia con l'esperienza e l'eccellenza industriale italiana”, ha aggiunto Abdulhadi Al Hatem. “Siamo certi che questo dialogo professionale si evolverà in partnership strategiche e progetti concreti che saranno utili ad entrambi i Paesi”.
L'evento si è svolto nell'ambito del P.A.T. - Professional Agriculture Tour in Iraq, organizzato da UNIDO ITPO Italy dall'8 all'11 dicembre a Baghdad per una delegazione di aziende italiane operanti nei settori dell'agribusiness e dell'agritech: una preziosa opportunità per approfondire la conoscenza del contesto imprenditoriale iracheno, delle sue sfide ed esigenze. A tal fine, il P.A.T. ha incluso visite aziendali a supermercati e mercati all'ingrosso locali, piantagioni rurali e serre, magazzini di refrigerazione e raffreddamento, laboratori di micropropagazione, impianti di lavorazione dei datteri, nonché incontri istituzionali con il Ministero dell'Agricoltura iracheno, la Federazione delle Camere di Commercio Irachene (IFCC), l'Iraq Italy Business Council (IIBC) recentemente inaugurato, l'Iraqi House of Fashion e incubatori come Hub 200 e Makers of Baghdad.
L'inaugurazione del Business Center IFI e il P.A.T. rappresentano un traguardo importante nella collaborazione di lunga data tra Italia, Iraq e UNIDO, che apre la strada ai prossimi passi nell'ambito di questo progetto, caratterizzando sui temi dell'agritech e dell'agribusiness il futuro incubatore all'interno del Business Center. (focus\aise)