I volti del made in italy

ROMA – focus/ aise - Dal 23 gennaio nelle Marche ci si può iscrivere al Liceo del made in Italy: la Giunta regionale, nel corso dell’ultima seduta, ha integrato l’offerta formativa e approvato lo schema di accordo tra l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e la Regione per l'attivazione dell’indirizzo "Liceo del made in Italy", già a partire dall’anno scolastico 2024/2025, nei licei che ne hanno fatto domanda.
“Un’importante novità nell'ambito dell’offerta formativa a beneficio dei nostri studenti – dichiara l’assessore all’Istruzione Chiara Biondi -. Il nuovo percorso liceale promuove l'acquisizione degli strumenti necessari per la ricerca e l'analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali, la dimensione storica e lo sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del made in Italy. Un nuovo indirizzo liceale che consentirà agli studenti di sviluppare, sulla base della conoscenza dei significati, dei metodi e delle categorie interpretative che caratterizzano le scienze economiche e giuridiche, competenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italy”.
In sintesi, un percorso “che offre le giuste competenze per promuovere e valorizzare le nostre eccellenze e la bellezza italiana nel mondo”, conclude Biondi. L’attivazione di prime classi del Liceo del made in Italy per l’anno scolastico 2024/2025 è possibile esclusivamente per quelle istituzioni scolastiche che nell’ambito della programmazione regionale dell’offerta formativa già erogano il percorso del liceo delle scienze umane – opzione economico sociale.
Nelle Marche, il liceo di Ascoli Piceno Francesco Stabili, l’Istituto Istruzione Superiore ‘Matteo Ricci’ di Macerata, il liceo Mamiani a Pesaro e il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane Laurana – Baldi ad Urbino, sono le istituzioni scolastiche statali, aventi diritto, che hanno fatto richiesta di attivazione dell’indirizzo Liceo del made in Italy.
Siglato a Cagliari, nella sede dell’Accademia del Buon Gusto, il Protocollo d’intesa che sancisce un’importante collaborazione tra Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, e l’Unione Regionale Cuochi Sardegna (URCSA). Scopo principale la promozione e la tutela della cultura enogastronomica isolana, considerata un biglietto da visita per la Regione Sardegna, in Italia e nel resto del mondo.
La ricchezza agroalimentare dell’isola dei Nuraghi viene considerata da tutti un patrimonio straordinario di unicità e questo è ritenuto fondamentale. Da questo nasce l’accordo, che porterà i protagonisti ad una collaborazione per garantire non solo la promozione ma anche una vera e propria tutela dell’agroalimentare sardo e degli stessi consumatori. L’Assessorato dell’Agricoltura e l’URCSA, attraverso l’agenzia Laore, organo di attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale, si impegnano a tal fine a organizzare e promuovere attività che mirino alla tutela del territorio, a migliorare e garantire la qualità della produzione primaria e della cultura gastronomica intesa come patrimonio storico e culturale.
Le parti ritengono che una mirata sinergia possa stimolare importanti occasioni di confronto e approfondimento su tematiche concernenti il patrimonio agricolo, pastorale ed enogastronomico sardo, il sostegno e la diffusione di modelli alimentari sostenibili legati a forme di produzione territoriale nonché valorizzare la conoscenza di prodotti tipici e della filiera agroalimentare, oltre alla promozione di una sana alimentazione fondata su queste risorse e sulle loro adeguate trasformazioni.
L’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale e l’URCSA manifestano così l’interesse a programmare, promuovere e intraprendere, tra le altre, attività comuni tese a collaborare per l’attuazione di finalità condivise nei campi d’azione specifici. Si impegnano a diffondere l’informazione, l’identificazione, l’origine e la conoscenza dei prodotti agroalimentari favorendo la loro classificazione e valorizzazione lungo la filiera, per consentire la rintracciabilità e la trasparenza nel mercato di riferimento nonché la loro diffusione con particolare riguardo all’offerta di quelli tipici o locali, anche attraverso la rete delle attività o delle strutture ristorative. Si tratta - hanno sottolineato dall’Assessorato dell’Agricoltura - di un momento importante in linea con quanto già fatto per la valorizzazione della nostra enogastronomia, che passa anche attraverso i cuochi, che sono gli ambasciatori del Made in Sardegna nel mondo. Iniziare un percorso di iniziative comuni per far conoscere a cittadini italiani e stranieri la grande qualità dei nostri prodotti, attraverso i cuochi sardi. (focus\ aise)