IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise - L’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona ha invitato la scrittrice Giulia Caminito nella capitale portoghese i prossimi 5 e 7 marzo per presentare due suoi romanzi: la traduzione in portoghese de “L’acqua del lago non è mai dolce” ed il recente “Il male che non c’è”, pubblicato da Bompiani nel 2024.
Le due presentazioni sono organizzate in collaborazione con la casa editrice locale Lua de Papel/leya e con Piena – libri persone visioni, l’unica libreria italiana presente nella capitale portoghese.
Il 5 marzo presso la Sala Conferenze della nuova sede dell’Istituto, Giulia Caminito e il poeta e traduttore Vasco Gato presenteranno la pubblicazione in lingua portoghese “A Água do Lago nunca é doce”. Nell’opera, finalista al premio Strega 2021 e vincitrice del premio Campiello 2021, tradotta in ventidue paesi, l’autrice, come dice Giuseppe Montesano proponendola al Premio Strega, "sa cogliere una realtà contemporanea tracciando una parabola sociale che punta inesorabilmente verso il basso: dalla testarda speranza con cui la madre tenta di restare a galla in un mare di ingiustizie, alla sconfitta desolata della figlia che affonda in un’acqua avvelenata dal risentimento, appesantita da miraggi scadenti e da una cultura che promette ma non mantiene".
Il secondo appuntamento si terrà il 7 marzo presso la libreria Piena per la presentazione del suo ultimo romanzo “Il male che non c’è” (2024), nel quale, ancora una volta, Giulia Caminito racconta di sé stessa e della sua generazione, che non ha subito guerre o privazioni materiali ma ha avuto in sorte la solitudine della rete e della precarietà. Un libro sul potere dell’immaginazione e dell’infanzia, è il romanzo di una discesa agli inferi e una risalita verso l’origine luminosa a cui tutti, se vogliamo, possiamo tornare, come solo i colombi sanno fare.
In occasione della IX edizione della Giornata del design italiano nel mondo – Italian Design Day (IDD) dedicata quest’anno al tema “Disuguaglianze. Il design per una vita migliore”, l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, su impulso dell’Ambasciata, ha organizzato, il 21 febbraio scorso, in collaborazione con il Museo del Design di Helsinki, una conferenza dedicata al maestro Achille Castiglioni.
Intitolata “Se non siete curiosi, lasciate perdere”, in ricordo di una celebre frase attribuita al designer più volte Compasso d’Oro, la manifestazione è stata condotta dalla testimonial selezionata dalla Farnesina di concerto con ADI, Ministero della Cultura, Triennale di Milano e Salone del Mobile di Milano, la curatrice e vice presidente della Fondazione intitolata ad Achille Castiglioni, Giovanna Castiglioni.
Figlia di Achille, laureata in Scienze Geologiche, docente universitaria, nel 2005 decide di dedicarsi interamente alla gestione dello studio e dell’eredità progettuale di suo padre, promuovendo in tutto il mondo il “metodo Castiglioni”.
Nella sua esposizione, Giovanna Castiglioni ha illustrato il lavoro di archiviazione e valorizzazione dell’eredità paterna portato avanti dalla Fondazione, sottolineando l’importanza della trasmissione del “metodo Castiglioni” alle nuove generazioni di designer e appassionati.
La conferenza, chiusa con un indirizzo di saluto dell’ambasciatore d’Italia a Helsinki, Nicola Todaro Marescotti, ha offerto un’approfondita riflessione sull’opera e sul metodo di lavoro di uno dei più influenti maestri del design italiano, ponendo in evidenza il valore della curiosità e dell’innovazione nella progettazione.
L’evento ha richiamato una fortissima partecipazione di addetti ai lavori, appassionati del settore e rappresentanti di alto livello italiani e finlandesi del mondo della cultura, del design e dell’architettura.
È stata inaugurata il 27 febbraio, e sarà aperta al pubblico fino al 12 marzo al Bund 33 di Shanghai la mostra “Palazzo Treccani (1925-2025). La cultura italiana per tutti”, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, in collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e Shanghai Hantang Culture.
Inserita nel programma di celebrazioni per il primo centenario dalla fondazione dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani (1925-2025), la mostra accompagna il visitatore all’interno di Palazzo Treccani, un luogo che raccoglie secoli di storia e cultura, un istituto che è luogo della Cultura e al servizio di chi la predilige, la coltiva e la diffonde.
Dopo due anni dalla sua fondazione nel 1925, l’Istituto della Enciclopedia Italiana si stabilì nel Palazzo Mattei di Paganica, la cui piazza antistante fu nel 1992 intitolata all’Enciclopedia Italiana. Dentro il Palazzo riaffiora tuttora vividamente la memoria dell’età rinascimentale con la sua splendida dignità architettonica. Con l’insediamento nel 1927 dell’Enciclopedia Italiana, il Palazzo diviene il Palazzo dei saperi, il Palazzo della memoria dove la conoscenza, come già con Raimondo Lullo, si scompone non per esaurirsi nelle sue parti ma per contro ravvivarsi armonicamente, divenire sapere universale, trasformarsi in fonte permanente di unità, di dialogo e di pace fra le persone, i popoli e le civiltà. L’Istituto della Enciclopedia Italiana con il suo Palazzo resta, dopo cento anni di storia, fedele al suo intento originario: preservare, rinnovare, creare e diffondere la cultura per tutti.
Curata da Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, e Francesco D’Arelli, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, con la direzione artistica e il design multimediale di Dotdotdot, la mostra si sviluppa in numerosi spazi, ognuno dei quali, nella propria unicità, racconta la storia della cultura italiana.
Come in un viaggio, il progetto celebrativo ha inizio in “Inside the Palace”, sezione che presenta Palazzo Mattei di Paganica, prestigiosa sede di Treccani; si prosegue attraversando le sale in cui sono esposti oggetti iconici dell’attività culturale di Treccani – La moda italiana, Studiolo e Galleria della Cultura Italiana –, così come luoghi che raccontano i momenti più significativi della cultura italiana – Il mondo classico e Il Rinascimento –; e si conclude con “Treccani, Being Culture”, che avvicina il visitatore all’ascolto di alcune delle voci più influenti della comunità di Treccani e più rappresentative della cultura contemporanea italiana.
La progettazione e sviluppo dei contenuti multimediali sono stati realizzati da Dotdotdot, che si è concentrata sulla rigenerazione dell’allestimento museale preesistente intervenendo con strumenti espositivi e una nuova grafica.
Il lato della villa Bund 33 che si affaccia sul fiume Hangpu presenta le sei parole-guida – spazio/space, manufatto/handmade, gusto/taste, patrimonio culturale/heritage, immaginazione/imagination e storie/ stories – in una grafica che richiama il loggiato di Palazzo Mattei di Paganica a Roma.
Italian Beauty
Già dall’ingresso che presenta la mostra, il visitatore scorge, incorniciato da un cono visivo – richiamo alle finestre che, negli studioli rinascimentali, proiettavano lo sguardo verso il paesaggio – un video dedicato alla Bellezza Italiana. Con un montaggio ipnotico ed evocativo, il video riproduce elementi di architetture e paesaggi italiani che, nei secoli, hanno ispirato il fare cultura nel nostro Paese.
Res manent, verba volant
Rimanendo al piano terra, la sala Res manent, verba volant traduce il senso della mostra in un’installazione emozionale, enfatizzando il valore delle immagini e degli oggetti rispetto alle parole. Non per sminuirne il peso, ma per esaltarne il potere d’ispirazione, quando usate con misura e consapevolezza. In questo spazio, tra enciclopedie disposte su podi e pagine che si espandono in scenografie suggestive.
Inside the Palace e The Great Masters
Il primo spazio del piano superiore è Inside the Palace, un’area in cui un video, accompagna il visitatore in un viaggio spettacolare: partendo dall’alto, lo trasporta nel cuore di Palazzo Treccani a Roma, monumento alla custodia e alla trasmissione del sapere, rivelandone la maestosa architettura e la sua funzione culturale.
Dall’altro lato dello spazio, due grandi pareti ospitano riproduzioni straordinarie di opere realizzate da Treccani, veri e propri omaggi ai giganti della cultura italiana. Da un lato, un facsimile di un folium della Divina Commedia, riprodotta in altissima definizione; dall’altro, un disegno di Michelangelo, simbolo dell’inestimabile eredità artistica del nostro Paese.
La moda italiana
La visita prosegue nella sala La moda italiana, suddivisa in due sezioni. La prima è dedicata ai volumi di pregio che Treccani realizza con maestria artigianale. Al centro dell’esposizione, il nuovo libro La moda italiana, frutto della collaborazione fra Treccani, l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e Hantang Culture. Questo volume esclusivo, con copertina in velluto fatta a mano, celebra l’eccellenza del Made in Italy nella moda. A completare il racconto, un video svela il processo di creazione di questi capolavori editoriali, mostrando il lavoro minuzioso degli artigiani e la dedizione che caratterizza l’editoria d’autore. Accanto, esposti fisicamente, alcuni tra i più prestigiosi volumi prodotti da Treccani, come il Milione di Marco Polo, l’Atlante Nautico Veneziano, l’Opera Omnia di Virgilio e i Vangeli Illustrati della Biblioteca Medicea Laurenziana. La seconda sezione della sala ospita un’installazione scenografica ispirata al libro sulla moda italiana: grandi strisce di carta, stampate con le pagine del volume, creano una suggestiva ambientazione che rievoca la tradizione della stampa a rullo.
Studiolo
Da La moda italiana il percorso conduce allo Studiolo, una vera e propria Wunderkammer dedicata alle meraviglie Treccani. In questo spazio intimo e prezioso, tra teche e soffietti, trovano posto riproduzioni di libri di pregio – come Il Principe di Machiavelli, I Trionfi di Petrarca e il Decameron di Boccaccio – accanto a opere d’arte firmate da artisti come Ettore Favini e Piero Golia. Qui sono esposti anche oggetti di alto artigianato realizzati da Treccani, tra cui l’edizione speciale de La Grande Enciclopedia Treccani di Giorgio Armani e pezzi unici come la scacchiera di Michele De Lucchi, esempi questi che testimoniano il dialogo continuo tra sapere, arte e manifattura d’eccellenza.
Galleria della Cultura Italiana
Italian Culture Gallery è un ambiente immersivo in cui la storica Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti (1927-1938) prende vita in un flusso dinamico di immagini e narrazioni. Un sistema di machine learning seleziona, tra oltre 30.000 immagini d’archivio, quelle più rappresentative delle sei parole chiave che guidano il concept curatoriale, trasformandole in un’esperienza visiva unica. Le immagini emergono dallo schermo in una continua metamorfosi: fluttuano nello spazio come una nuvola in movimento, evolvendosi in sequenze animate e mini-clip. Grazie a un raffinato gioco di prospettive e movimento lungo tre assi, lo spettatore viene trasportato in un viaggio sensoriale che intreccia memoria, cultura e innovazione.
Il mondo classico
La sala The Classical World è un viaggio visivo che accompagna il visitatore nell’antica Pompei e in altri siti patrimonio dell’Unesco. Ai lati delle riproduzioni di libri pregiati e animazioni di affreschi, uniti a una colonna sonora dedicata, trasformano lo spazio in un’esperienza immersiva e suggestiva.
Middle Ages Illuminated
Un monitor da 98” presenta un viaggio nella Divina Commedia di Dante, attraverso le pagine miniate di un prezioso codice medievale.
Il Rinascimento
La sala Renaissance è lo spazio che celebra con riproduzioni incorniciate e proiezioni immersive i giganti del Rinascimento italiano, mettendo in mostra le pregiate riproduzione facsimile della collana “Tesori Svelati” di Treccani del Codice Forster di Leonardo e di una selezione di disegni di Michelangelo e Raffaello.
Treccani, Being Culture
La mostra si chiude con un’installazione multimediale – Treccani, Being Culture – che dà voce a sei grandi protagonisti della cultura italiana, creando un dialogo immaginario tra mondi diversi. In questi dialoghi impossibili, si intrecciano le parole di figure emblematiche della scienza (Rita Levi Montalcini), dell’arte (Emilio Isgrò, Mimmo Paladino), della cultura di Treccani (Massimo Bray), dell’esplorazione (Samantha Cristoforetti), del design (Alessandro Mendini). (focus\aise)