IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise – È in corso fino al 12 ottobre presso il By Art Matters di Hangzhou, in Cina, la mostra “360°: Why We Paint?”. Il progetto espositivo è stato organizzato in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura e del Consolato Generale d’Italia a Shanghai.
Divisa in tre sezioni ospitate nel complesso architettonico ideato da Renzo Piano, l’esposizione è stata inaugurata dal direttore del By Art Matters, Francesco Bonami, e dalla curatrice dello stesso museo e co-curatrice della mostra, Sun Man, insieme al direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Stefano Collicelli Cagol.
Per il By Art Matters è la prima grande mostra collettiva internazionale incentrata esclusivamente sulla pittura, nonché la prima collaborazione con un’istituzione museale estera.
In un collegamento spazio-temporale tra Hangzhou e Prato, due città che presentano particolari caratteristiche geografiche e culturali, il progetto porta in mostra più di cento opere concepite e realizzate nel primo quarto di questo secolo da 39 artisti internazionali. Tra questi vi sono gli artisti italiani: Roberto Cattivelli, le cui quattro opere in mostra utilizzano ciascuna conigli e lepri come metafore speciali, riflettendo il particolare interesse di Cattivelli per l’intersezione tra animalità e umanità; Cecilia De Nisco, le cui opere riflettono i suoi peculiari toni profondi e ombrosi, con scorci di intimità punteggiati da rade luci; e Chiara Enzo, che espone opere concepite e create durante il periodo di residenza artistica appena trascorso a Hangzhou.
La forma dell’aria, progetto di Luca Spano, vincitore del bando per la Promozione della Fotografia Italiana all’Estero 2024 della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero Italiano della Cultura, è un progetto espositivo inedito che fa dialogare arte e scienza esplorando le immagini non ottiche, ovvero quei processi visivi che consentono al cervello umano di elaborare immagini mentali attraverso tutti i sensi ad esclusione della vista. La mostra, che arriverà il prossimo 28 agosto all’Istituto Italiano di Cultura di Montreal, in Canada, è composta da fotografie realizzate in camera oscura dall’artista e da oggetti, tra forme simil-astratte suggestive, reinterpretazioni di conversazioni avute al BRaIN program del Research Institute del McGill University Health Centre, e inserti metallici che partecipano alla materialità dell’installazione, sperimentando così le connessioni tra immagine, testo e superficie.
L’esposizione studia le modalità di generazione delle immagini nel cervello umano interrogando lo spettatore sulle loro potenziali forme e collegandosi al logos come ulteriore elemento centrale nella costruzione dei processi di conoscenza della realtà.
L’inaugurazione si terrà mercoledì prossimo, 27 agosto, dalle ore 18 alle ore 20. A tagliare il nastro ci sarà la direttrice dell’IIC, Francesca Calamaro. Poi, a seguire, una discussione moderata da Giangavino Pazzola (curatore della mostra), con l’artista Luca Spano, la curatrice e conservatrice museo MAXXI Roma, Simona Antonacci, e il professore presso l’Integrative Neuroscience Program (BRaIN) del Research Institute del McGill University Health Centre, Alexandre Reynaud.
L’esposizione sarà quindi aperta al pubblico dal 28 agosto al 25 ottobre.
Nato come una presentazione informale e unica di film italiani in un’aula universitaria, l’Italian Film Festival of Marin County è cresciuto nel corso dei suoi 48 anni fino a diventare un appuntamento fisso nella Bay Area di San Francisco. Quest’anno, l’evento organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco si terrà dal 27 settembre al 1° novembre presso l’Angelico Concert Hall.
Fin dall’inizio, è stato un lavoro d’amore per il suo direttore, Lido Cantarutti, sotto la cui direzione il programma ha incluso la partecipazione di registi e compositori italiani, personalità della comunità italiana e italo-americana, e un’atmosfera autenticamente italiana ad ogni presentazione.
Il programma prende il via sabato 27 settembre 2025 alle ore 16.30 con “Un mondo a parte” (A world apart), di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele.
Michele, insegnante di scuola elementare, chiede il trasferimento da una scuola di quartiere abbandonata di Roma a una scuola (8 studenti) nel tranquillo villaggio di Rupe, in Abruzzo. Spera di poter fare la differenza. È un luogo idilliaco sia d’inverno che d’estate; tuttavia, a causa della mancanza di iscrizioni, la scuola è sull’orlo della chiusura. Inoltre, il villaggio rischia l’estinzione, poiché i giovani lo abbandonano per le città. Michele e Agnese, la vicepreside, credono che la soluzione possa risiedere nel reclutamento di famiglie ucraine e marocchine per l’immigrazione a Rupe.
Poi sabato 4 ottobre 2025 sempre ore 16.30 l’appuntamento è con “La scommessa – Una notte in corsia” (High stakes), di Giovanni Dota con Carlo Buccirosso e Lino Musella.
Il loro paziente sopravvivrà fino al mattino? Gli infermieri Angelo e Salvatore fanno una scommessa. In palio ci sono il posto per le vacanze di Natale e 200 euro. Salvatore passa la notte cercando di tenere in vita il paziente, mentre Angelo gioca sporco per assicurarsi di vincere la scommessa. In un ospedale praticamente deserto di Napoli durante il Ferragosto, tutto è concesso in ospedale, dalle frecciatine degli infermieri ai medici sotto cocaina, fino ai personaggi sospetti che si nascondono in reparto.
Si prosegue sabato 11 ottobre sempre alla stessa ora con “Io e il Secco” (My killer buddy), di Gianluca Santoni con Andrea Lattanzi, Francesco Lombardo e Barbara Ronchi.
Denni, un bambino di dieci anni, ha un padre violento e una madre che subisce i suoi abusi. Il bambino vuole salvare la madre e, quando la sua amica Eva gli dice che ha un cugino che fa il killer a pagamento, pensa di aver trovato la soluzione ideale. Così Denni si rivolge al cugino di Eva, soprannominato Secco, e gli ordina di uccidere suo padre, promettendogli un compenso che il bambino prenderà dalla cassaforte del padre. Secco non è particolarmente portato per questo tipo di lavoro. Tuttavia, i soldi gli farebbero comodo, quindi accetta l’incarico. La collaborazione porta a conclusioni inaspettate.
Poi ancora sabato 18 ottobre, con “10 giorni con i suoi” (When mom is away with the in-laws), di Alessandro Genovesi con Fabio de Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua
Carlo e Giulia Rovelli si preparano a partire per la Puglia, dove la figlia maggiore Camilla, ora diciottenne, vuole trasferirsi per studiare all’università. Ma poiché il piano di Camilla è anche quello di andare a vivere con il suo fidanzato pugliese Antonio, Carlo è turbato e l’incontro con quelli che potrebbero diventare i suoi futuri suoceri è a rischio. Carlo, comportandosi come un elefante nel negozio di porcellane, si rende un ospite sgradito. “Ti presento la famiglia” all’italiana. Tratto dalla storia vera di Viola Ardone, Il cuore infrangibile.
Penultimo appuntamento con sabato 25 ottobre 2025 con il pluripremiato “C’è ancora domani” (There’s still tomorrow), di Paola Cortellesi con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea e Romana Maggiora Vergano.
In questa commedia drammatica ambientata a Roma nel secondo dopoguerra, una donna della classe operaia sogna un futuro migliore per sé e per la figlia, mentre subisce gli abusi del marito autoritario. Quando riceve una lettera misteriosa, scopre il coraggio di cambiare le circostanze della sua vita. Vincitore di sei Premi Oscar italiani e film italiano di maggior incasso post-pandemia.
Infine, sabato 1 novembre, ore 16.30, si chiude con “Trifole” (Truffles), di Gabriele Fabbro con Margherita Buy, Umberto Orsini, Ydalie Turk e “Birba” (il fedele cane da tartufo)
Dalia viene mandata a Londra, dove vive senza meta, a controllare suo nonno, un esperto tartufaio di nome Igor. Igor vive nelle Langhe, la terra del pregiatissimo Tartufo Bianco d’Alba. Inizialmente i due si scontrano, con Igor che corre gravi rischi finanziari e scambia abitualmente la nipote per la figlia Marta. Armati del suo fedele cane da tartufo Birba (“monello”), vanno alla ricerca del tartufo premiato che salverà la sua casa. (focus\aise)