IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise – Per festeggiare i 25 anni della sua Collezione d’arte contemporanea – che raccoglie opere di tutto rilievo dell’arte italiana dagli anni Cinquanta ad oggi - la Farnesina promuove una grande mostra itinerante per l’Europa.
Fino al 3 novembre l’Istituto Italiano di Cultura di Vilnius ospita la seconda tappa del progetto espositivo Identità Oltre Confine, a cura di Benedetta Carpi De Resmini e promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’IIC di Vilnius.
Dopo l’esordio a Berlino, la mostra ha aperto il 23 settembre alla presenza dell’Ambasciatore Emanuele de Maigret, della curatrice e di alcune delle artiste coinvolte, registrando grande interesse e partecipazione di pubblico.
Vilnius è stata scelta come sede simbolica per rappresentare il Nord Europa, segnato negli ultimi trent’anni da profonde trasformazioni politiche, culturali e sociali. La capitale lituana, con la sua vivace scena artistica e la ricca stratificazione storica, si è rivelata contesto ideale per indagare le tensioni e le continuità tra memoria e futuro.
Il percorso espositivo, introdotto dall’opera Fibonacci (1975) di Mario Merz, si articola in tre nuclei tematici – Radici di resistenza, Ecologie instabili, Geografie del distacco – che intrecciano generazioni e linguaggi differenti, valorizzando la pluralità delle esperienze artistiche italiane contemporanee.
Tra le novità di questa tappa figurano la proiezione di Trebbiatori Celesti di Sarah Ciracì, appositamente restaurata per l’occasione, e l’esposizione delle due maschere originali del Lupo e della Volpe utilizzate nella performance The Fox and the Wolf: struggle for power (2014) di Elena Bellantoni. Inoltre, come in ogni tappa, è stata presentata una poesia visiva di Tomaso Binga, scelta in relazione al contesto locale: a Vilnius Sono Ecologica (1987), installata su parete con lettura sonora in cuffia e traduzione in lituano.
“Credo che la scelta di realizzare questo progetto a Vilnius sia stata fondamentale. La città rappresenta un crocevia di memorie e identità, dove il dialogo tra passato e presente è continuo” commenta la curatrice Benedetta Carpi De Resmini. “Il lavoro dell'archeologa Marija Gimbutas, che ha studiato le culture neolitiche europee e ha interpretato il simbolismo femminile nelle culture antiche, offre una prospettiva interessante per comprendere la relazione tra l'essere umano e l'ambiente. La sua teoria sulla Dea Madre e sulla centralità del femminile nelle culture preistoriche può essere letta in chiave ecologica, come un esempio di come le società antiche abbiano vissuto in armonia con la natura. Il linguaggio poetico di Tomaso Binga nella poesia Sono ecologica riecheggia questa prospettiva, offrendo una visione su come l'arte possa dare visibilità a ciò che è stato represso e su come la prospettiva ecologica possa diventare una chiave di lettura importante per comprendere e rappresentare la complessità del mondo contemporaneo”.
Il cluster EUNIC di Praga composto dagli Istituti Nazionali di Cultura dell'Unione Europea e di cui è membro fondatore l’Istituto Italiano di Cultura a Praga, presenta la prima edizione dell'EUNIC Imagine Festival dedicata alla "Rigenerazione Urbana", in programma i prossimi 3 e 4 novembre. La conferenza internazionale, della durata di due giorni, si concentrerà sulla rigenerazione urbana e vedrà architetti, urbanisti, rappresentanti del settore pubblico e altri esperti provenienti da tutta Europa confrontarsi con i partner cechi.
L’obiettivo dell’iniziativa è di fornire delle proposte concrete ad alcuni problemi fondamentali delle città europee contemporanee, quali la crescente inaccessibilità degli alloggi, l'impatto dei cambiamenti climatici e demografici che pongono esigenze sempre nuove in termini di sviluppo urbano. L’Italia sarà rappresentata da Massimo Alvisi e Junko Kirimoto dello studio romano Alvisi-Kirimoto, affermatosi sulla scena internazionale per progetti capaci di coniugare le tradizioni architettoniche italiane e giapponesi, con le sfide progettuali della contemporaneità.
La prima giornata del festival si terrà al CAMP - Centro per l'Architettura e l'Urbanistica e si aprirà con una conferenza dell'architetto Ondrej Chybík dello studio CHYBIK + KRISTOF sul futuro urbano sostenibile. Seguiranno tavole rotonde sui temi della qualità dell’edilizia e dello spazio pubblico, presentando casi studio e progetti europei di particolare rilievo. Il secondo giorno il programma si concentrerà sulla progettazione urbana inclusiva e resiliente, sulle strategie di investimento pubblico, sugli interventi culturali e sulla partecipazione attiva delle comunità, con quattro sessioni presso sedi di particolare interesse architettonico nel cuore di Praga: il Goethe Institute, il Forum Culturale Austriaco, l'Ambasciata di Svezia e l'Istituto Italiano di Cultura.
Il 4 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, alla presenza della Direttrice Marialuisa Pappalardo, l’IIC ospiterà nella propria Cappella barocca la tavola rotonda “How Cities Can Get Sustainable Public Spaces”, con gli architetti Xavi Matilla (Spagna), già architetto capo della municipalità di Barcellona e ideatore del programma Superblock, Patrik Žák (Slovacchia) e Natalia Szecsenyi (Ungheria). I lavori saranno moderati dalla curatrice del festival, l'architetto Katerina Eklová.
La partecipazione è gratuita, previa registrazione tramite il link GoOut. (focus\aise)