Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus/ aise – Il Civico delle Radici, progetto del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana nato per far conoscere le storie più significative dell’emigrazione italiana nel mondo, ha presentato nei giorni scorsi un mini documentario di 9 minuti dedicato a Don Lorenzo Massa, salesiano di origini liguri nonché fondatore di uno dei club più importanti di Argentina e del Sud America, il Club Atletico San Lorenzo de Almagro. Un documentario, reso possibile dal lavoro di ricerca del MEI, che ricorda e celebra la sua figura e le sue azioni al fianco dei giovani più fragili di Buenos Aires, in particolare nel quartiere di Almagro e in particolare attraverso il calcio.
Nel giorno del 150mo anniversario della partenza da Genova dei primi missionari salesiani, il Mei ha voluto quindi ricordare l’importante anniversario in due momenti: in mattinata, presso la sede del Museo genovese, c’è stata la proiezione del docufilm a lui dedicato “¡Ahí vienen los cuervos!”, titolo che richiamava un aneddoto della sua vita e che col tempo ha dato uno dei nomignoli di tifosi e squadra del San Lorenzo. Il documentario ha la voce narrante di Diego Flores, i testi di Maria Grazia Lancellotti e il montaggio di Mirko Bertarelli.
Nel quartiere Almagro di Buenos Aires, Don Lorenzo Massa, portò il calcio ai ragazzi come strumento educativo e di aggregazione. La sua passione per lo sport e il suo impegno verso i giovani più fragili lo portarono a fondare una squadra che avrebbe fatto la storia: il Club Atlético San Lorenzo de Almagro. Fin dai primi anni, la squadra nacque dall’entusiasmo dei ragazzi dell’oratorio e dal desiderio di offrire loro un luogo dove sentirsi accolti, crescere attraverso il gioco di squadra e trovare un riferimento stabile in un contesto urbano complesso. L’impegno di Don Massa non si limitò all’attività sportiva: egli si fece guida, educatore e punto di riferimento per un’intera generazione, trasformando il calcio in uno strumento capace di migliorare la vita dei giovani e rafforzare il senso di comunità.
Don Lorenzo Massa trasformò l’oratorio “San Antonio de Padua” in un punto di riferimento educativo per molti giovani. Quando accompagnava i ragazzi nelle periferie per giocare a calcio, gli abitanti esclamavano “¡Ahí vie-nen los cuervos!” (“Arrivano i corvi!”) a causa della sua lunga tonaca nera. Proprio da quel gruppo di adolescenti nacque il Club Atletico San Lorenzo de Almagro, destinato a diventare una delle squadre più importanti della Primera División argentina. Il progetto realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Club, che ha accolto con entusiasmo l’idea di commemorare il proprio fondatore nei luoghi delle sue origini.
Nella Chiesa di Sant’Ilario a Genova, infatti, nel luogo dove fu battezzato il padre di Don Lorenzo, è affissa ora la targa parlante: una mattonella dotata di QR code permette alla chiesa stessa di raccontare la propria storia a partire da quel lontano giorno fino alla nascita del club.
“Ahí vienen los cuervos!”, di 9 minuti, è visibile nelle versioni italiana e spagnola anche sul canale YouTube del MEI.
La ricostruzione della storia familiare di Don Massa, figlio di emigrati liguri, è stata possibile grazie a una ricerca genealogica coordinata dal Civico delle Radici, dal MEI e da Italea Liguria. Tale lavoro ha consentito di recuperare certificati di nascita e matrimonio dei genitori, correggere errori presenti nei documenti argentini e ricostruire un albero genealogico completo fino a nonni e bisnonni.
Hanno presentato il minidoc Paolo Masini, Presidente del MEI, e Andrea Pedemonte, Presidente di Sonio Liguria ETS, insieme a rappresentanti del mondo salesiano e delle istituzioni locali. Importante la presenza Don Fabio Attard, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana e 11° Successore di Don Bosco che sarà presente anche il 14 dicembre a Buenos Aires per celebrare il 150mo anniversario dell’arrivo dei missionari in terra argentina.
Sono intervenuti inoltre Don Ricardo Campoli, della Sede Centrale dei Salesiani di Don Bosco, e Don Juan Pablo Tobanelli, delegato per l’animazione missionaria dell’Ispettoria Argentina Nord, testimoniando il forte e continuo legame tra le comunità salesiane italiane e quelle latinoamericane.
Tra i presenti figuravano anche Fabio Niosi, Ambasciatore del MEI in Brasile, e Adele Repetto, responsabile genealogia di Italea Liguria, che ha curato la ricerca genealogica. Le istituzioni locali sono state rappresentate dal sindaco di Castiglione Chiavarese, Giovanni Collorado, mentre un messaggio dell’Assessora Regionale Simona Ferro ha sottolineato l’impegno della Regione Liguria nel sostenere iniziative dedicate alla memoria, allo sport e alle radici comuni.
Il progetto, finanziato da Regione Liguria nell’anno della “Liguria Regione Europea dello Sport”, è stato realizzato in collaborazione con il Club Atlético San Lorenzo de Almagro e Italea Liguria.
Oltre alla targa di Sant’Ilario, è prevista una seconda tappa presso la Chiesa dei Santi Rocco e Gaetano di Campegli, a Castiglione Chiavarese, dove verrà collocata un’altra mattonella artistica in memoria del battesimo di Margherita Scanavino, madre di Don Lorenzo Massa.
Nel 2025, anno del Giubileo e dei 150 anni dalla prima missione salesiana, l’iniziativa ha reso omaggio al profondo legame tra Liguria e Argentina, nato nel 1875 con la partenza da Genova dei primi missionari salesiani benedetti da Don Bosco.
Una serata di memoria, identità e comunità al Théâtre de l’Espérance, l’8 novembre che ha rappresentato uno dei momenti più significativi dell’anno per la comunità italiana di Ginevra. In una sala gremita, attenta e partecipe, è stato presentato il film-documentario “Costruttori di speranza”, realizzato in occasione dei 125 anni della Missione Cattolica Italiana di Ginevra e patrocinato dal Consolato Generale d’Italia a Ginevra. Un’opera che racconta, attraverso testimonianze autentiche, il percorso di intere generazioni di italiani giunti in città in cerca di futuro, lavoro, dignità e casa.
Fin dai primi minuti, il clima è apparso speciale: un incontro fra storia, memoria e sentimento di appartenenza. Volti noti della comunità, famiglie, volontari, rappresentanti dei gruppi attivi nella Missione e cittadini italiani di diverse generazioni hanno condiviso un momento che è andato oltre la semplice proiezione, trasformandosi in un vero gesto collettivo di riconoscenza verso chi ha costruito e custodito questo prezioso patrimonio umano.
Alla serata hanno preso parte numerose autorità: Gian Lorenzo Cornado, Ambasciatore d’Italia in Svizzera; Toni Ricciardi, deputato eletto nella Circoscrizione Estero; Mons. Ettore Balestrero, Nunzio Apostolico presso le Nazioni Unite; Mons. Pierre Farine, Vescovo ausiliare emerito della Diocesi di Losanna-Ginevra-Friburgo; Michel Pomatto, consigliere amministrativo della Ville du Grand-Saconnex; Jean-Luc Boesiger e Isabella Bruhlmann-Stucki, rispettivamente sindaco e consigliere amministrativo del Comune di Chêne-Bourg. La loro presenza ha sottolineato il valore dell’iniziativa, riconoscendo il ruolo fondamentale svolto dalla Missione e dalle istituzioni nazionali ed internazionali nel tessuto sociale ginevrino.
Il film-documentario ha accompagnato il pubblico in un percorso emozionante attraverso decenni di migrazione italiana. Con parole semplici e forti, uomini e donne hanno raccontato l’arrivo a Ginevra, il lavoro, le difficoltà, la solidarietà trovata nella Missione e nelle associazioni italiane, la costruzione di una comunità che, negli anni, è diventata punto di riferimento non solo religioso, ma anche culturale e sociale. Diverse testimonianze hanno suscitato commozione in sala, ricordando quanto la storia dell’emigrazione italiana sia ancora viva e profondamente sentita.
Al termine della proiezione, i protagonisti delle interviste sono stati accolti da un lungo applauso. Padre Mario Maffioletti, Direttore della Missione, e Giuseppe Fusco, direttore della Société de la Chapelle Italienne e tra gli artefici del progetto, hanno ringraziato tutti i partecipanti al film, consegnando loro il volume fotografico dedicato ai centoventicinque anni di storia della Missione.
La serata è poi proseguita nel foyer del teatro, dove un aperitivo organizzato dai numerosi volontari della Missione ha offerto ai protagonisti, alle istituzioni ed al pubblico entusiasta l’occasione per commentare insieme il film, condividere ricordi e riaffermare il valore e l’orgoglio della presenza e dell’integrazione italiana a Ginevra, costruita nel tempo grazie all’impegno di tante persone.
La proiezione di “Costruttori di speranza” ha messo in luce il valore della storia degli italiani a Ginevra, un patrimonio condiviso che continua a ispirare. Visto il grande interesse e le molte richieste ricevute, la Missione sta organizzando una seconda proiezione nel nuovo anno.
Il libro fotografico dei 125 anni della Missione Cattolica Italiana di Ginevra è disponibile per l’acquisto presso la Missione alla rue de la Mairie 15, Genève, 022.736.83.82, mci.geneve@bluewin.ch. (focus\aise)