Italiani nel mondo e dove trovarli

ROMA – focus/ aise – Sono la cantante lirica Raina Kabaivanska, di origine bulgara ma da tempo in Emilia-Romagna, e l’architetto Dante Bini, emiliano che opera negli Stati Uniti, le due personalità cui la Regione Emilia-Romagna ha deciso di assegnare il Premio Emilia-Romagna Cultura.
Il riconoscimento, istituito dalla Regione Emilia-Romagna, alla prima edizione, è stato consegnato nei giorni scorsi nel corso di una cerimonia pubblica dal presidente regionale, Stefano Bonaccini, e dall’assessore alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori.
Per la cantante Raina Kabaivanska la motivazione del premio è legata agli straordinari meriti artistici della sua carriera e all’impegno appassionato per la formazione di nuovi talenti; nel caso dell’architetto Dante Bini, sono stati riconosciuti i risultati di eccellenza conseguiti nella ricerca architettonica e nello sviluppo di tecniche costruttive innovative.
“Il genio creativo e il talento di donne e uomini, emiliano-romagnoli di nascita o che qui lavorano e operano, arricchiscono la nostra regione - hanno detto Bonaccini e Felicori -. Crediamo sia giusto attribuire ad alcuni di essi un riconoscimento che sottolinei quanto sia importante il loro apporto e che dimostri la gratitudine di noi tutti”.
Il premio è un’opera della linea "Cielo" di due ceramisti faentini, selezionati dalla direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche, Claudia Casali, Ilaria Biffara e Giampaolo Santoddì di Pantoù ceramics, marchio fondato nel 2020 a Faenza, con uno studio aperto al pubblico in centro storico. La recente alluvione ha interessato fortemente il laboratorio e la loro abitazione, e da maggio 2023 sono ospiti di Palazzo Muky Matteucci, realtà culturale gestita dal MIC Faenza.
Nell’occasione, il sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano, ha consegnato all’architetto Dante Bini il Premio della Città di Castelfranco Emilia, rappresentato dall’“Aes Signatum”, il riconoscimento che viene conferito dall’amministrazione comunale a cittadini e cittadine illustri che si sono contraddistinti per i risultati conseguiti con la loro attività. L'architetto Mario Cucinella ha omaggiato l'architetto Bini di un originale cappello a forma di cupola.
Nato a Castelfranco Emilia (Modena) il 22 aprile 1932, Bini occupa un ruolo di assoluto rilievo nel panorama culturale internazionale, per la sua incessante attività di sperimentazione nel campo dell’architettura contemporanea. Dante Bini si laurea in Architettura presso l'Università di Firenze nel 1962. Precursore di tecniche costruttive innovative, si inserisce a pieno titolo nei movimenti d’avanguardia italiani come Archizoom e Architettura Radicale e nelle ricerche portate avanti dal gruppo di architetti di Arcosanti in Arizona. La ricerca di Dante Bini spazia in differenti settori dell’architettura: dalle case di abitazione popolare alla progettazione di case temporanee per il sopraggiungere di calamità naturali, dagli edifici specialistici fino alla forma urbana, arrivando a prototipi di abitazione per stazioni satellitari. Questa sua versatilità lo porta a viaggiare in diversi continenti, dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica all’Australia. Alla visionarietà e sperimentazione Dante Bini coniuga un pragmatismo “emiliano”, sviluppando più di un centinaio di brevetti sull’automazione di cantiere. Fra questi, hanno assunto fama mondiale le Binishell (1969), semicupole realizzate sfruttando l’aria. Ce ne sono migliaia nel mondo, forse la più celebre è la Casa/Cupola di Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Sardegna. Dal 1981 si stabilisce negli Stati Uniti, applicandosi in particolare allo sviluppo di modelli urbani complessi caratterizzati da sistemi altamente tecnologici e sostenibili per la mobilità urbana collettiva, dove il motivo dominante della ricerca progettuale si fonde su un nuovo concetto di ecologia dell’abitare, l’arcologia.
L’Associazione Campani di Basilea, il GIR – Giovani In Rete – e l’Associazione Culturae, con il supporto di Italoblogger, hanno organizzato “Dell’essere Napoletano”, conferenza sulla cultura, identità e tradizione del popolo napoletano, a cura di Napolimania, il prossimo 16 marzo a Basilea.
L’incontro inizierà alle 19.00 presso la Casa delle Associazioni, in Erlokönigweg 30, 4058 Basilea.
Ne dà notizia Italoblogger, spiegando che la conferenza sarà occasione per compiere un viaggio attraverso tutto ciò che ha reso unici Napoli e il meridione d’Italia, passando per leggende, fatti realmente accaduti e racconti, non ancora abbastanza narrati, per conoscere il popolo napoletano e il suo dialetto, che resiste, sempre e ancora, alla globalizzazione.
Il Centro Internazionale di Studi Italiani dell’Università di Genova (CISI), ha messo a disposizione 3 borse di studio a favore di altrettanti studenti/studiosi argentini di origine ligure, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, al fine di partecipare a un corso di sei settimane di lingua e cultura italiane, presso la sede di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure.
L’entità della borsa è pari a 1000 Euro, per il periodo 21 agosto – 27 settembre 2024.
Esiste un’ulteriore disponibilità, aperta a tutti gli studenti, per una borsa di studio di 800 Euro, per lo stesso periodo e lo stesso corso (età minima di 18 anni).
Il corso è articolato sulla base di lezioni di lingua italiana al mattino e seminari sulla cultura italiana al pomeriggio, e sono previste due visite a Genova e una a Portofino.
Gli interessati dovranno comunicare le loro intenzioni entro la fine di marzo.
Accertata la nazionalità di provenienza dei candidati, il CISI garantisce, finché possibile, l'assegnazione di una borsa di studio per ciascuna di esse. Ogni aspirante borsista deve inviare una breve scheda (max 15 righe) per esplicitare le motivazioni che lo spingono ad accostarsi alla cultura italiana. Le domande dovranno pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica: centrint@unige.it.
Per tutte i dettagli delle informazioni è possibile visitare il sito del CISI dell'Università di Genova. (focus\ aise)