Italiani nel mondo e dove trovarli

Roma – focus/ aise - Nel secolo canonico dell'emigrazione italiana (1876-1973), emigrarono dall'Emilia-Romagna oltre un milione di persone: circa un terzo di loro andò a cercare fortuna nella lontana America dove da oltre un secolo la cultura e l'identità regionali vengono tramandate di generazione in generazione. Ma chi sono i giovani emiliano-romagnoli discendenti da quei corregionali che lasciarono le terre natie per non tornare più? Quali sono le loro storie e quanto si sentono italiani, emiliano-romagnoli e appartenenti ai Paesi in cui sono nati e cresciuti?
A loro è dedicata la nuova puntata di DossiER, il format della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel Mondo, che si terrà luogo il prossimo 28 maggio, alle ore 18.00.
Al centro della puntata, i giovani invitati alla conferenza d’Area a San Paolo, in Brasile, tenutasi gli scorsi 11-13 aprile.
Prosegue la serie di visite da parte di discendenti bellunesi e veneti presso la sede dell'Associazione Bellunesi nel Mondo. Ieri, mercoledì 15 maggio, il presidente dell'Abm, Oscar De Bona, ha accolto due gruppi. Il primo rappresentato da Marcello Carrara, presidente della società italiana "Tre Venezie Mar del Plata", insieme ad Alessandro Carrara e Walter Caoduro; il secondo da Mariella Roldan Capraro, pronipote del "famoso" Primo Capraro, emigrato bellunese originario di Castion, il quale contribuì allo sviluppo della città di Bariloche, definita la Cortina d'Ampezzo della Patagonia.
“Questi incontri rivestono un'importanza fondamentale per mantenere vivi i legami con le nostre comunità all'estero - ha dichiarato il Presidente dell’Abm, Oscar De Bona - poiché ci consentono di potenziare e sviluppare progetti che, nel nostro caso, beneficiano il territorio bellunese”.
Un esempio è la proposta di Marcello Carrara che, insieme al CAVA (Comitato delle Associazioni Venete in Argentina), ha raccolto cento persone interessate a trasferirsi dall'Argentina al Veneto con le proprie famiglie. “Queste persone rappresentano figure professionali che spaziano dall'autista al falegname, dal meccanico all'infermiere, dal medico all'ingegnere”, sottolinea Carrara.
Mariella Roldan Capraro, invece, si è emozionata nel constatare che al MiM Belluno - Museo interattivo delle Migrazioni è presente anche la foto e la storia del suo bisnonno Primo Capraro. Ha espresso subito il desiderio di diventare socia dell'Associazione Bellunesi nel Mondo.
Ad accogliere i due gruppi, oltre al presidente Oscar De Bona e al direttore Marco Crepaz, c'erano i consiglieri Ernestina Dalla Corte Lucio e Riccardo Simonetti, e il rappresentante della Famiglia Bellunese del Nord Reno Westfalia, Sandro Pol.
L’Unione Italiani nel Mondo (UIM) del Messico ha invitato le associazioni italiane del Paese a incontrarsi il prossimo 5 giugno per rinnovare sinergie e iniziative di collaborazione. Ne dà notizia “Punto d’Incontro”, portale che Massimo Barzizza dirige a Città del Messico.
“La UIM - si legge in un comunicato - nello spirito della propria missione, ha preso l’iniziativa di convocare la società civile italiana che lavora, in Messico, per gettare le basi della ricostruzione di una rete nazionale che funzioni. Detto circuito, composto dalle associazioni che lavorano per la promozione della cultura italiana, in tutte le sue forme, e al servizio delle persone italiane che qui vivono, non solo porterà innegabili vantaggi alle organizzazioni che ne facciano parte, ma permetterà alle loro stesse iniziative di avere un impatto di carattere più ampio e duraturo”.
“La rete porta con sé - continua il testo - un gran numero di vantaggi: gli scambi di idee, l’arricchimento reciproco, le collaborazioni a breve e lungo termine, le soluzioni di eventuali problemi, la ripartizione del peso organizzativo degli eventi, una visibilità notevole delle cose che vengono fatte e la condivisione del peso delle risorse da investire in un determinato progetto, non solamente finanziarie”-
L’appuntamento per questo primo incontro è alle 9:30 del mattino, nel ristorante Amarcord di Coyoacán, a Città del Messico.
Si prevede la partecipazione di almeno 20 delle 26 organizzazioni che operano nell’area metropolitana di Città del Messico. All’incontro sono stati invitati come osservatori anche il Capo della Cancelleria consolare dell’Ambasciata d’Italia e un rappresentante del Comites. (focus\ aise)