La diplomazia della cultura

ROMA – focus/ aise - Il Museo Omero di Ancona, pioniere nell'esplorazione dell'arte attraverso il senso del tatto, approda su “Icon Design”, rubrica dedicata alla moda e agli stili di vita, presente sulla stampa spagnola come allegato al celebre quotidiano El País.
Il giornalista Alessandro Leone, autore dell’articolo “Así es la Galería Omero, el primer museo donde se puede tocar todo (Il museo dove si può toccare tutto)“, racconta in modo ricco e dettagliato al pubblico spagnolo la storia di Aldo Grassini e sua moglie Daniela Bottegoni, che nel 1985 hanno avuto l'idea di riprodurre i grandi classici dell'arte in modo che potessero essere toccati. Il giornalista ripercorre i 30 anni del Museo, grazie ad una lunga intervista al suo presidente Grassini.
I fondatori, entrambi non vedenti, hanno trasformato la loro passione per l'arte in un'esperienza tattile accessibile a tutti. L'approccio innovativo del Museo Omero, che valorizza il senso del tatto come veicolo per apprezzare e comprendere l'arte, è al centro dell'articolo che sottolinea il ruolo cruciale del museo nell'offrire un'esperienza artistica ed estetica inclusiva.
“Non accetto il “se”, cioè quando mi dicono vediamo se è possibile rendere accessibile questa cosa. Deve diventare accessibile”, dichiara Aldo Grassini, presidente del Museo Omero, il quale consapevole che non tutto può essere trattato allo stesso modo suggerisce altre soluzioni di fruizione come le copie, l’uso dei guanti in lattice o la fruizione tattile esclusiva per le persone non vedenti.
“Il museo è stato concepito fin dall’inizio come esperienza accessibile a tutti, infatti offre anche un percorso da bendati per stimolare la percezione delle opere attraverso altri sensi; uno dei suoi primi slogan è stato: non è vietato toccare, ma non è vietato nemmeno guardare”, afferma Monica Bernacchia, referente Dipartimento Comunicazione.
Ad oggi il Museo Omero vanta una collezione di oltre 200 riproduzioni di capolavori classici, modellini architettonici e sculture contemporanee originali e come ricordato nell’articolo ha allacciato numerose collaborazioni internazionali a favore dell’inclusività come quelle con il Louvre, il parco archeologico del Colosseo, il Museo Archeologico del Cairo, il Museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto.
Prosegue anche nel 2024 l’attività del CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica) volta alla promozione dei musicisti italiani di talento all’estero. “Siamo impegnati da anni nel progetto “Suono Italiano” che, grazie al sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo e alla collaborazione di tanti Istituti Italiani di Cultura all’estero, ci permette ogni anno di portare i migliori artisti italiani fuori dai confini, offrendo loro la possibilità di esibirsi su palcoscenici di livello", spiega il Vice Presidente del CIDIM e Presidente di AIAM (Associazione Italiana Attività Musicali) Francescantonio Pollice.
Sei i concerti all’estero nei primi due mesi dell’anno: il primo ieri, 21 gennaio, a Madrid dove si è esibito il noto pianista Benedetto Lupo, considerato dalla critica internazionale uno dei talenti più interessanti e completi della sua generazione. L’appuntamento si è tenuto in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid all’interno del Ciclo de música Círculo de cámara organizzato dal Círculo de Bellas Artes de Madrid, Casa Europa.
Si svolgeranno invece in Germania ad Amburgo (mercoledì 24 gennaio) e a Colonia il giorno successivo, i concerti del duo Delilah Gutman, voce - Refael Negri violino. Giovedì 22 febbraio in Danimarca, a Copenaghen, il recital del pianista Giuseppe Albanese, fra gli artisti più richiesti della sua generazione, organizzato in collaborazione con il locale Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen.
Ultimi appuntamenti venerdì 23 e sabato 24 febbraio in Libano, a Beirut, e Tripoli dove si esibirà il pianista Giuseppe Andaloro fra i più geniali interpreti che il nostro paese annovera.
“Stiamo lavorando alacremente - conclude Pollice - con tutti i nostri soci per individuare i migliori artisti qui in Italia, scegliendo tra chi far debuttare nel nuovo anno e chi riproporre perché ha dimostrato competenza e bravura. Quest’anno, anche grazie alle sovvenzioni del Ministero della Cultura e al sostegno di alcune importanti istituzioni private intendiamo aumentare ancor di più rispetto all’anno precedente il numero complessivo dei concerti all’estero, per promuovere anche nel settore della musica il Made in Italy". (focus\ aise)