La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Nell’ultima Legge di Bilancio è contenuta una misura che prevede multe fino a 5mila euro agli italiani nel mondo che non si iscrivono all’AIRE. Iscriversi all’Anagrafe degli italiani all’estero, per un italiano che vive oltre confine, è davvero molto importante, per tanti motivi. In particolare, è estremamente utile per fare capire allo Stato italiano quale sia il numero reale dei connazionali residenti all’estero; quanto, quindi, contino le comunità italiane nel mondo, e quanto sia necessario offrire loro servizi efficienti in tempi dignitosi, investendo le risorse necessarie”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del MAIE.
“Se la rete consolare talvolta dimostra delle carenze – prosegue -, è anche perché ad essa vengono dati fondi in base al numero degli iscritti AIRE, non a quello delle effettive presenze di connazionali. Oggi abbiamo circa 6 milioni di italiani all’estero regolarmente iscritti, ma in realtà – tra cittadini italiani non registrati e oriundi – il numero si stima sia almeno dieci volte maggiore. Ovvio che i Consolati non siano in grado di reggere un peso e una pressione simile. Vogliamo sperare che l’esecutivo, con questo provvedimento, stia cercando di mettere in atto uno sforzo per riconoscere l’effettiva entità della diaspora italiana, e che dunque si muova di conseguenza, destinando maggiori fondi all’universo dell’emigrazione e ai servizi consolari. Se gli italiani nel mondo non si registrano all’AIRE, sono destinati a restare nell’oblio”.
“Come Movimento Associativo Italiani all’Estero – conclude Odoguardi - auspichiamo, non da oggi, un ministero per gli Italiani nel mondo, che possa prendersi cura di tutte le problematiche che riguardano quei connazionali che vivono lontano dallo Stivale”.
"Grazie al Movimento 5 Stelle, la scatola vuota del Piano Mattei forse sarà un po' meno vuota”. È quanto dichiara Federica Onori, deputata eletta in Europa e capogruppo M5S in Commissione Esteri, alla luce dell’esame degli emendamenti e ordini del giorno al Piano Mattei, approvato dalla Camera.
“L'Africa sub-sahariana – ricorda Onori – ospita il maggior numero di bambini non scolarizzati al mondo, con i più alti tassi di abbandono e la maggiore carenza di infrastrutture, ma nessuna iniziativa in merito era prevista nella cornice del piano. Per questo – spiega – abbiamo presentato un emendamento a mia prima firma, approvato dal Parlamento, che impegna il Governo a intraprendere, nel contesto della cornice strategica del piano e in sede di Conferenza Italia-Africa, così come nel corso della Presidenza italiana del G7 nel 2024, tutte le opportune iniziative per evidenziare l'importanza del tema dell’istruzione per il futuro dello sviluppo sostenibile, anche prevedendo una apposita sessione dedicata, nell’ambito della citata conferenza, che veda la partecipazione dell’Unesco, della Global Partnership for Education (Gpe), e della Education Cannot Wait (Ecw)”.
“Un impegno doveroso – sottolinea Onori – nel rispetto dell'Agenda globale Onu per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, che mira a garantire un'istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti, considerando l'istruzione un motore cruciale dello sviluppo nonché uno strumento per le riduzione della povertà, la parità di genere e la riduzione delle disuguaglianze".
“La scelta del Governo di inasprire le sanzioni per la mancata iscrizione AIRE dei residenti all’estero è completamente scellerata. Dimostra ancora una volta che non esiste alcuna consapevolezza sulle caratteristiche, le dinamiche e le ragioni della migrazione italiana, che invece potrebbe raccontare molto su un paese da cui si scappa per assenza di diritti e di prospettive”. Così Giorgio Marasà, responsabile esteri di Sinistra Italiana - Alleanza Verdi Sinistra, commenta l’inasprimento delle sanzioni previsto nella Legge di Bilancio 2024.
“Immaginate per un attimo la vita di una delle tante e tanti che negli ultimi anni sono andate a cercare fortuna fuori dall’Italia e che, come capita, ancora dopo un anno si trovano senza una prospettiva di vita chiara e magari impelagati in qualche percorso precario di vita e di lavoro”, annota Marasà. “Ecco oggi si chiede loro di pagare sanzioni elevate o di rinunciare di fatto alla piena copertura del Servizio Sanitario Nazionale. Altro che incentivo alla legalità, qui siamo di fronte ad uno stupido atteggiamento punitivo che comporta una ulteriore privazione di diritti. Su questo non può esserci ancora silenzio e compiacenza”.
“Il mancato trasferimento della residenza è sicuramente irregolare, ma è cosa ben diversa dall’illecito vantaggio, a partire da quello fiscale, giustamente perseguito dalla legge”, aggiunge Marasà. “Prima di sanzionare la mancata iscrizione sarebbe stato necessario almeno interrogarsi sul perché molti in questi anni non si sono iscritti, persino avendo svantaggi fiscali. E la ragione è che la struttura dell’AIRE oggi è di fatto sottrattiva di diritti ed assolutamente inadeguata a cogliere le caratteristiche della nuova emigrazione”.
“Esattamente per questo – ricorda – nell’ultima campagna elettorale Alleanza Verdi Sinistra ha proposto di riformare l’AIRE definendo un sistema modulare che riconosca diversi percorsi di migrazione. Inizieremo a breve un percorso partecipato di discussione e confronto su questi temi, al termine del quale porteremo in Parlamento queste proposte”, conclude Marasà. “Bisogna fare uno sforzo per affrontare in maniera organica tutte le questioni degli italiani all’estero, anche coinvolgendo le istituzioni e le numerose reti associative”. (focus\aise)