La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Apprendiamo dalla stampa che il governo starebbe considerando la proposta di legge per dare accesso al servizio sanitario ai cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Aire. È una notizia che va nella giusta direzione dopo l’impegno che il governo si è preso a dicembre con l’approvazione del mio ordine del giorno, presentato insieme ai Deputati eletti all’estero del Partito Democratico durante la discussione della legge di bilancio”. Così in una nota Christian Di Sanzo, deputato Pd eletto in Centro e Nord America.
“La proposta di legge già c’è e non è solo quella di Fratelli d’Italia”, precisa Di Sanzo, prima di ricordare che “abbiamo da tempo presentato una pdl più strutturata come Partito Democratico che prevede anche l’esenzione dal pagamento del contributo di una serie di categorie prive di reddito all’estero come gli studenti e, inoltre, scagliona il contributo in base al reddito. Si tratta di una necessità ormai troppo urgente per la nostra emigrazione da essere ignorata”.
“Vigileremo quindi che la proposta finale includa le necessarie salvaguardie per chi non produce reddito e che sia una misura equa a proporzionale”, assicura il deputato, che aggiunge: “allo stesso tempo, è bene precisare che questo nuovo sistema di accesso alla sanità non può e non deve applicarsi ai residenti nell’Unione Europea e nei paesi EFTA, come la Svizzera, che sono già coperti tramite tessera TEAM. Anche su questo, vigileremo”.
Unificare al più presto l'anagrafe AIRE e l'anagrafe consolare, per evitare discrepanze nella gestione delle pratiche nei Consolati e, quindi agevolarla e velocizzarla: l'ho chiesto intervenendo nell'Aula di Montecitorio”. A darne notizia è Simone Billi, deputato Lega eletto in Europa, che spiega: “attualmente esiste un'anagrafe AIRE gestita dal Ministero degli Interni e un'anagrafe - i cosiddetti schedari per i servizi consolari - gestita dalla Farnesina. Attualmente l'INPS già comunica i decessi all'anagrafe AIRE, che viene dunque aggiornata”.
“Ringrazio per l'interessamento il Sottosegretario Silli e la Farnesina, coi quali – ha concluso Billi – ho avviato interlocuzioni in merito, a partire dalla riunione svoltasi presso il Ministero il 4 marzo scorso".
“Il 5 marzo l’Ambasciata del Brasile a Roma ha trasmesso al Governo italiano una nuova comunicazione, che sembrerebbe però contenere solo una parte degli allegati richiesti. Il MIT sta ora valutando questa documentazione”: è questa in sintesi la risposta del Governo alla nuova interrogazione di Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America, svoltasi in Commissione affari esteri.
La risposta a questa nuova interrogazione sul reciproco riconoscimento delle patenti tra Italia e Brasile, che fa seguito a quella presentata il 25 settembre scorso alla commissione trasporti, è stata affidata al sottosegretario agli esteri Maria Tripodi.
"A quindici mesi dalla scadenza dell’accordo italo-brasiliano sul reciproco riconoscimento delle patenti di guida e dopo quindici giorni dall’ultima risposta trasmessa dalle autorità brasiliane al nostro Ministero dei Trasporti, - commenta Porta – il MIT italiano starebbe quindi ancora valutando la documentazione e non sembra essere in grado di dirci con chiarezza se questa documentazione è completa o, in caso contrario, quali sarebbero le parti mancanti".
"Ho apprezzato la sollecitudine del Sottosegretario Maria Tripodi, intervenuta oggi in Commissione a nome del Ministero degli Esteri, ma – aggiunge il deputato – continuo a non comprendere questo continuo temporeggiare e rimpallarsi di responsabilità tra le due amministrazioni competenti – quella italiana e quella brasiliana – quando sarebbe sufficiente una videoconferenza per definire insieme e definitivamente quali sono i documenti mancanti piuttosto che continuare questo ping pong che non è affatto rispettoso delle nostre relazioni bilaterali e soprattutto delle migliaia di brasiliani e italiani in attesa del rinnovo dell’accordo".
"Nel corso della mia replica in Commissione – conclude Porta – ho chiesto alla rappresentante del governo italiano di farsi interprete a nome del Ministero degli Esteri di questa preoccupazione, anche in considerazione delle celebrazioni in corso per i 150 anni di emigrazione italiana in Brasile e del prossimo viaggio che proprio il Sottosegretario Tripodi svolgerà in Brasile nei prossimi giorni". (focus\aise)