La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Una misura di equità nei confronti di tanti italiani che rimangono fortemente legati al nostro paese”. Così, Christian Di Sanzo, deputato del Pd eletto in Centro e Nord America, ha commentato in modo soddisfatto l’approvazione in prima lettura della Camera dei Deputati della proposta di legge a prima firma Toni Ricciardi (Pd), sottoscritta dallo stesso Di Sanzo, che elimina l’Imu sulla prima casa (non locata) che gli italiani all’estero iscritti all’Aire posseggono in Italia.
Una legge di “equità”, dunque, per cui “la proposta era partita proprio da noi deputati del Pd”. “Nel dibattito parlamentare la misura ha ottenuto il supporto di tutte le forze politiche in Parlamento, nessuna esclusa – ha aggiunto con soddisfazione -. Si tratta di una misura pensata per salvaguardare i piccoli borghi, prevedendo una serie di fasce di agevolazioni IMU per le case dei residenti all'estero nei comuni sotto i 5000 abitanti, territori fortemente colpiti da abbandono edilizio e spopolamento demografico. Nella maggior parte dei casi, si tratta infatti di proprietà ereditate dalla famiglia, non appetibili al mercato che non ha interesse a investirvi, proprietà che rappresentano la memoria dei borghi e delle famiglie emigrate e che sono fortemente a rischio di abbandono edilizio”.
“Grazie a questa misura – ha spiegato ancora l’eletto all’estero dem - si vanno a incoraggiare investimenti in queste proprietà che non saranno più un peso per queste famiglie, ma che possono diventare un modo per tenersi legati al territorio”.
Il testo introduce tre fasce di agevolazione in base alla rendita catastale degli immobili, con particolari attenzioni alle abitazioni più piccole e modeste che vedranno una esenzione totale nei comuni inferiori ai 5000 abitanti.
“In aggiunta all'agevolazione IMU, abbiamo ottenuto anche che la TARI (la tariffa rifiuti) sarà ridotta del 50%, proprio in considerazione del fatto che i residenti estero non vivendo in Italia non producono quantità di rifiuti consistenti – ha concluso Di Sanzo - una misura di equità nei confronti di tanti italiani che rimangono fortemente legati al nostro paese”.
“Il parere contrario del Governo al nostro ordine del giorno, che chiedeva semplicemente di mettere in pratica la disciplina interna prevista dal regolamento europeo 350/2022 sulle misure restrittive nei confronti di entità russe, è la dimostrazione delle divisioni all’interno della maggioranza sul tema della Russia. Ed è in questi spazi di incertezza che si insinua la propaganda”. È quanto dichiarato da Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, in una dichiarazione congiunta nell’Aula di Montecitorio con Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, nel corso dell’esame del Ddl di delegazione europea.
“Il Ministro Foti sostiene che esista già una disciplina nazionale in merito. Allora perché lo stesso Governo, solo un mese in occasione del question time in commissione Affari Costituzionali, ci ha riferito diversamente? Si mettano d’accordo. E se la disciplina sanzionatoria esiste, perché continuano ad arrivarci segnalazioni di eventi in sale comunali che diffondono materiali di propaganda vietati dal regolamento europeo?”, hanno aggiunto Richetti e Onori.
Secondo i due esponenti di Azione, poi, sarebbe "triste" anche vedere "il benaltrismo di alcuni colleghi dell’opposizione che sottolineano la necessità di parlare anche delle ingerenze informative israeliane". "Certo - hanno concluso -, ma forse non sanno bene come funziona la legge di delegazione europea: qui stiamo discutendo di un regolamento specifico, il 350/2022 che è relativo alla Russia".
In qualità di membro della Delegazione parlamentare in rappresentanza del Senato della Repubblica italiana, la Senatrice del Pd eletta in Centro e Nord America, Francesca La Marca, ha partecipato dal 28 al 30 novembre scorsi al Forum e Vertice dei Presidenti dell’Assemblea parlamentare per l’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM), tenutasi al Cairo.
Il Forum, dal titolo “Promozione della cooperazione economica tra le due sponde del Mediterraneo: Rivitalizzare il Processo di Barcellona nel suo 30º anniversario”, ha visto la partecipazione dei 27 Stati dell’Unione europea e di numerosi Paesi partner mediterranei, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione economica, sociale e culturale tra le due sponde del Mediterraneo.
Durante il Forum, le diverse Commissioni dell’AP-UpM hanno discusso temi per promuovere, tra i Paesi del Mediterraneo, uno sviluppo sostenibile, un’integrazione regionale concreta e una solida collaborazione sociale, educativa e culturale.
Nell’ambito di queste riunioni, la Senatrice La Marca ha preso parte ai lavori della Commissione Promozione della qualità della vita e degli scambi tra società civile e culture, ribadendo il ruolo fondamentale rivestito dalla cultura nel processo di cooperazione economica e sociale tra le due sponde del Mediterraneo. “In un Mediterraneo segnato da conflitti, migrazioni e disuguaglianze, investire nella cultura significa promuovere coesione sociale, prevenire l’intolleranza e dare ai giovani strumenti per sentirsi parte di una comunità più ampia”, ha affermato la Senatrice.
Intervenendo nel Panel sulla “Pace e stabilità nella regione mediterranea”, l’eletta all’estero ha poi evidenziato quanto sia importante oggi coltivare e far prosperare, nell’attuale contesto geopolitico del Mediterraneo e del Medio-Oriente, un clima di pace e di cooperazione, condizione essenziale per garantire l’equilibrio internazionale, la sicurezza dell’Europa e la prosperità dell’Africa e del Medio Oriente.
La Senatrice ha poi sottolineato il contributo che l’Italia - da sempre attiva nel promuovere stabilità e dialogo nel Mediterraneo - può dare alla Regione.
“In un contesto geopolitico così complesso come quello in cui ci troviamo oggi, occorre rilanciare l’area del Mediterraneo come spazio di cooperazione economica, transizione verde e scambio culturale – ha concluso La Marca -. La pace nel Mediterraneo non è un sogno ma una responsabilità collettiva, è responsabilità di tutti noi passare dalle parole ai fatti e trasformare questo mare che ci divide in un mare di collaborazione e benessere, soprattutto per le prossime generazioni”. (focus\aise)