La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – Una proposta che “nasce dalla paura”. Così il Circolo Pd Bruxelles a commento della presunta intenzione del Governo di modificare con un decreto le norme del voto all’estero prima del referendum costituzionale sulla riforma della giustizia.
Modifiche con cui il “Governo Meloni" sta valutando di “cancellare il voto per posta e imponendo il voto in presenza nei consolati”.
“La proposta nasce chiaramente dalla paura che il voto degli italiani all’estero continui ad andare in direzione contraria a quella auspicata dalla destra – sostiene il Circolo democratico – e renderebbe praticamente impossibile la partecipazione al voto per milioni di cittadini, considerando che in molti paesi la sede consolare più vicina si trova a centinaia di chilometri dalla propria residenza”.
“Da Bruxelles ribadiamo che votare non deve essere un percorso a ostacoli. In un tempo già segnato da un drammatico astensionismo, - sostiene il Pd – occorre trovare soluzioni che rendano il diritto di voto sicuro, accessibile ed effettivo, per tutte e tutti, sia in Italia che all'estero. La proposta della destra va nella direzione opposta. La democrazia si difende garantendo il diritto di voto, non limitandolo”.
“Non possiamo accettare – conclude il Circolo – che le distanze geografiche diventino barriere insormontabili per milioni di italiane e italiani nel mondo che vogliono continuare a far sentire la propria voce”.
“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO rappresenta una straordinaria vittoria per l’Italia e per tutti gli italiani nel mondo”. È quanto dichiara Fabio Porta, deputato Pd eletto in America Meridionale, a commento del riconoscimento ottenuto oggi a New Delhi dalla cucina italiana.
“Dietro ogni piatto della nostra tradizione – continua Porta – si celano secoli di storia, di saperi tramandati, di territori e comunità che hanno saputo trasformare la cultura del cibo in un linguaggio universale di convivialità, sostenibilità e identità. È un riconoscimento che premia non solo la qualità dei nostri prodotti, ma anche la capacità di coniugare tradizione e innovazione nel rispetto delle diversità regionali”.
“Per gli italiani all’estero – sottolinea il deputato – la cucina è spesso il primo e più autentico legame con le proprie origini. Nelle case, nei ristoranti, nelle feste e nelle associazioni italiane si celebra quotidianamente questo patrimonio vivente, che continua a rappresentare nel mondo il volto migliore dell’Italia, la sua cultura dell’accoglienza e la sua capacità di dialogo tra popoli e generazioni”.
“Penso che questo risultato – conclude Porta – sia anche merito di noi italiani all’estero che abbiamo fatto della cucina dei luoghi di origine un punto essenziale del nostro cultural heritage contribuendo, così, a questo risultato: un successo che invita tutti noi a proteggere, promuovere e trasmettere alle nuove generazioni la ricchezza della nostra tradizione gastronomica, vero emblema dell’identità nazionale e della diplomazia culturale italiana”.
“Con il voto alla Camera abbiamo ottenuto una vittoria concreta e importante per gli italiani all’estero: il Governo di Centrodestra ha approvato la riduzione dell’IMU e la forte riduzione della TARI per gli iscritti AIRE con un solo immobile nell’ultimo Comune di residenza in Italia, sotto i 5.000 abitanti, dove abbiano vissuto almeno 5 anni, con applicazione dal 2026. È il primo step di una riforma fiscale attesa da decenni dalla comunità italiana all’estero e mai realizzata dai precedenti governi di Centrosinistra. Stiamo già lavorando per ampliare la platea dei beneficiari”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo della Camera dei Deputati, che aggiunge: “sulla TARI Verdi–Sinistra si sono astenuti e il Movimento 5 Stelle ha votato contro: gli elettori se lo ricordino alle elezioni!”.
Plaude alla proposta di legge, ora attesa in Senato per la seconda lettura, anche Vito Fagiolino, Coordinatore di Forza Italia in Germania e consigliere comunale a Gross-Zimmer: “secondo le prime stime – riporta Fagiolino – sono circa 100.000 le abitazioni che potranno avvantaggiarsi di questa norma, tra cui moltissime dei miei corregionali campani che vivono in Germania e mantengono una casa nei loro paesi d’origine. Dopo decenni di immobilismo dei governi di Centrosinistra, plaudo con convinzione a questa iniziativa che finalmente dà un segnale concreto agli italiani all’estero”.
“Insieme - concludono Billi e Fagiolino - continueremo a batterci perché nessun italiano all’estero si senta cittadino di serie B davanti al fisco italiano”. (focus\aise)