La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Un risultato concreto e tutt’altro che scontato, che consente di recuperare risorse fondamentali per le comunità italiane all’estero, duramente colpite dai tagli costanti e implacabili di quattro anni di governo Meloni”. È quanto dichiara il senatore Pd Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione estero Africa-Asia-Oceania-Antartide, fra i firmatari dell’emendamento al Bilancio approvato in V Commissione, insieme agli altri colleghi del Partito Democratico eletti all’estero Andrea Crisanti e Francesca La Marca.
Grazie agli emendamenti presentati dai senatori Pd vengono ripristinati complessivamente oltre 7 milioni di euro nel biennio 2026-2027, destinati a settori strategici per gli italiani nel mondo.
In particolare, l’emendamento approvato prevede: 1 milione di euro (0,5 milioni per ciascun anno 2026 e 2027) per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero e per il sostegno agli enti gestori dei corsi di lingua e cultura, dopo i tagli subiti negli ultimi anni; 3 milioni di euro (1,5 milioni annui per il 2026 e il 2027) a favore delle scuole paritarie italiane all’estero, anche attraverso borse di studio per studenti italiani e discendenti di italiani; 1 milione di euro (0,5 milioni annui per il 2026 e il 2027) per il rafforzamento della rete dei consoli onorari, presidio essenziale soprattutto nelle aree più lontane dai consolati; 500 mila euro per il 2026 a favore del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE); 700 mila euro per il 2026 per le attività dei Comitati degli Italiani all’Estero (COMITES); 1 milione di euro per il 2026 per sostenere il lavoro delle Camere di commercio italiane all’estero, fondamentali per l’internazionalizzazione delle imprese e la promozione del Made in Italy.
“Parliamo di risorse indispensabili – sottolinea Giacobbe – per tenere viva la lingua e la cultura italiana nel mondo, rafforzare la rappresentanza democratica degli italiani all’estero e sostenere strutture che ogni giorno lavorano per mantenere forte il legame tra l’Italia e le sue comunità nel mondo”.
Un risultato, evidenzia il senatore Pd, che “non cancella le responsabilità politiche del governo Meloni”, che ha mostrato una “chiusura totale” su questioni cruciali per milioni di connazionali all’estero.
“Su altri temi fondamentali – denuncia Giacobbe – non c’è stata alcuna disponibilità della maggioranza di destra a correggere scelte profondamente sbagliate, a partire da quella sull’eliminazione della cittadinanza italiana per discendenza. Ma, continueremo a batterci – conclude Giacobbe – perché gli italiani all’estero non siano cittadini di serie B. Questo emendamento dimostra che, anche dall’opposizione, è possibile ottenere risultati concreti. La nostra battaglia per i diritti sociali, previdenziali e di cittadinanza degli italiani nel mondo proseguirà con ancora maggiore determinazione”.
“La notizia della scomparsa del Generale Angelo Arena colpisce profondamente tutta la comunità italiana di Porto e del Nord del Portogallo. Angelo Arena è stato una figura instancabile, una colonna portante della nostra presenza culturale all’estero, capace di trasformare visione e dedizione in un progetto concreto e condiviso”. Così Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, sottolineando che “con l’Associazione Socio-Culturale Italiana del Portogallo Dante Alighieri (ASCIPDA)”, Arena “ha creato non solo un’associazione, ma un luogo vivo di incontro, identità e trasmissione culturale”.
"Ho avuto il piacere e l’onore di incontrarlo e trascorrere insieme un’intera giornata la scorsa estate a Porto, visitando la sede dell’associazione italiana Dante Alighieri e di cogliere l’energia, l’entusiasmo e la passione con cui continuava a immaginare nuovi progetti”, ricorda Onori. “Anche nel silenzio di oggi, resta la forza di ciò che ha saputo costruire e trasmettere”.
“Alla sua famiglia e a tutta la comunità italiana di Porto va il mio più sentito cordoglio”, conclude Onori.
“Nei giorni scorsi sono stato a Stoccarda per celebrare il 70° anniversario degli accordi di manodopera tra Italia e Germania, un passaggio storico che ha cambiato la vita di migliaia di famiglie italiane. È stata un’iniziativa organizzata dal Comites di Stoccarda, insieme al Consolato e alle realtà associative del territorio: voglio ringraziarli, a partire dal presidente Gino Bucci e dalla Console Laura Lamia”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo, che oggi è intervenuto nell’aula di Montecitorio.
A Stoccarda, ha proseguito, “è stata proiettata una video-intervista realizzata da Maurizio Palese a dodici anziani della “vecchia migrazione”: storie di lavoro duro, di coraggio, di sacrifici pagati spesso in silenzio. Ho incontrato Giannino. Mi ha detto: “Sono qui da sessant’anni. Ho tre figli, nipoti, sono sistemati, hanno buoni lavori”. E ogni volta, da emigrati come lui, torna la stessa frase: “Sono partito per un solo motivo: dare un futuro migliore ai miei figli”. Ecco il cuore di quegli accordi: non solo una firma tra governi, ma vite reali. Fatte di coraggio e sacrifici! Valigie chiuse in fretta, treni presi con la paura addosso, giornate in fabbrica, in cantiere, nelle officine. Genitori che hanno scelto la fatica per consegnare ai figli un futuro migliore”.
“Giannino – ha proseguito Billi – mi ha detto anche: “All’inizio non è stato facile”. Per la prima generazione è stata dura. Eppure, se oggi la comunità italiana in Germania è stimata, se l’Italia è rispettata, è anche grazie a loro. Per questo, qui in Aula, voglio dire una parola semplice e solenne: grazie a queste donne e a questi uomini, ai pionieri della nostra emigrazione in Germania. E poi ci siete voi: giovani di seconda generazione, nuove famiglie, bambini nati da poco, persone serie, integrate, che non dimenticano le radici e rafforzano ogni giorno il legame tra Italia e Germania. Anche a voi dico grazie, perché trasformate un sacrificio del passato in una forza per il futuro”.
“Sono tornato da Stoccarda con una certezza: su questi temi non servono slogan, serve presenza. Quando c’è da risolvere problemi concreti delle nostre comunità, - ha evidenziato Billi – non devono esserci bandiere di partito: deve esserci lo Stato, unito, vicino ai suoi cittadini ovunque si trovino. Onorare quegli accordi – ha concluso – significa onorare chi ha aperto la strada con sacrifici enormi e chi oggi la porta avanti con coraggio”. (focus\aise)