La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha realizzato una campagna di comunicazione per promuovere la “Prima Giornata Nazionale del Made in Italy”. L’iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla creatività e l’eccellenza italiana, sul valore e la qualità delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani”. Così Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del MAIE, alla vigilia della prima Giornata del Made in Italy che viene celebrata oggi.
“In particolare, - riporta Odoguardi – intende: riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario; responsabilizzare l’opinione pubblica per promuovere la tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere e dei prodotti italiani; sensibilizzare i giovani a scegliere le professioni artigianali e creative legate alle eccellenze delle nostre manifatture”.
“Vale la pena ricordare – sottolinea l’esponente del Maie – che gli italiani all’estero sono i più grandi ambasciatori del made in Italy nel mondo. Coinvolgerli nel modo giusto potrebbe dare ancora più forza all'export delle eccellenze italiane. Bene dunque l’iniziativa del governo, che anche noi come Maie abbiamo sostenuto nel modo giusto, ma ricordiamoci che quando si parla di made in Italy nel mondo e Sistema Italia oltre confine gli italiani all’estero rappresentano una risorsa fondamentale, un volano per le nostre eccellenze”.
“Anche se lontani dalla propria Patria, - conclude Odoguardi – i nostri connazionali possono contribuire non poco alla crescita e allo sviluppo del marchio Italia nel mondo”.
“Al Question Time, in Commissione esteri, assieme ai Colleghi del PD eletti all’estero, ho presentato una interrogazione a risposta immediata nella quale ho chiesto al Governo di affrontare il problema dello status giuridico-contrattuale degli impiegati assunti localmente nelle sedi estere del MAECI a partire dal caso di quelli che lavorano presso la rete diplomatico-consolare italiana in Thailandia. Infatti, in tale caso si prevede che questi non siano assicurati per vecchiaia, invalidità e superstiti, in quanto tale copertura assicurativa non è prevista dalla normativa locale”. Così Fabio Porta, deputato del Pd eletto all’estero, in seguito al Question Time dell’11 aprile in Commissione esteri concernente la disciplina degli impiegati a contratto locale del MAECI, con riferimento al personale in servizio in Thailandia. Presente il sottosegretario agli esteri Giorgio Silli.
“In tale contesto – spiega – ho colto l’occasione per chiedere una revisione della disciplina dei dipendenti a contratto, di una vera e propria riforma che permetta a questa categoria di lavoratori, che ormai è diventata prevalente nelle nostre strutture diplomatico-consolari, stipendi e diritti previdenziali ed assicurativi adeguati e pari ai diritti degli altri lavoratori attualmente in servizio nel nostro Paese”.
“In particolare, - aggiunge Porta – nell’interrogazione abbiamo chiesto al Governo se “ritenga di intervenire sulla disciplina in materia di dipendenti del MAECI impiegati a contratto sulla base delle disposizioni vigenti a livello locale attraverso una riforma strutturale improntata alla salvaguardia dei diritti inderogabili dei lavoratori”.
Il Sottosegretario Silli, riporta il parlamentare, “ha ricordato la normativa in materia ed ha evidenziato l’impegno del MAECI per risolvere il problema legato ai 4 dipendenti non italiani presenti in Thailandia. Inoltre, ha ricordato che tutto il personale a contratto presso le sedi estere è oggetto della massima attenzione da parte dell'Amministrazione. Da parte mia – conclude Porta – ho preso atto dello stato della situazione con interventi a macchia di leopardo che conferma la necessità di ragionare, anche con il coinvolgimento delle forze sociali, su meccanismi permanenti ed omogenei che adeguino i salari e gli status previdenziali dei dipendenti a contratto sia di cittadinanza italiana che stranieri”.
"Il Tribunale Unificato dei Brevetti è una nuova corte internazionale con giurisdizione sui brevetti unitari e sui brevetti europei, con sede centrale a Parigi e a Monaco e varie sedi locali. Il 1° giugno 2023 questo tribunale ha aperto i battenti. Grazie all’impegno del Governo siamo riusciti a ottenere che una parte delle competenze delle sedi centrali venisse assegnata a Milano. L’accordo per la nuova sede di Milano è stato firmato il 24 gennaio 2024 ed essa sarà operativa entro giugno”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa ed European Patent Attorney, che si è fatto promotore di un convegno sul tema, oggi, a Montecitorio.
Organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale, il convegno intende “fare il punto sui primi mesi di lavoro del Tribunale ed avere il punto di vista delle aziende, della politica e degli operatori dello stesso tribunale”.
I lavori inizieranno alle 14.30; tra gli interventi previsti – da remoto – anche quelli dei Ministri della Giustizia Carlo Nordio e degli Esteri Antonio Tajani. Tanti gli esperti che interverranno insieme a Klaus Grabinski, Presidente del TUB, giudici e professori di livello internazionale ed altri stakeholders nazionali. (focus\aise)