La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – "E' vergognoso quanto accaduto al Segretario Generale del Ctim Roberto Menia, a seguito di una contestazione all’ Istituto Scolastico Rossellini di Roma per un evento dedicato alle Foibe. Infatti Menia è il padre della legge del 10 Febbraio dedicato al Ricordo. Questi atteggiamenti di intolleranza oggi nel 2025 non devono trovare spazio". E' quanto si legge in una nota del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo a commento di quanto accaduto giovedì scorso nella scuola romana.
"La storia, anche quella più tragica, si deve raccontare" visto che "ha lasciato un segno indelebile a comunità intere, e alla nazione", continua la nota. "Ci vuole rispetto".
Vincenzo Arcobelli, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, conclude: "senatore continua nel tuo percorso di informazione, di racconto e riflessione; la gente per bene, che è la maggioranza, e i famigliari delle vittime delle foibe te ne saranno grati”.
I Consolati, e non il Governo, sono responsabili della gestione di Prenot@mi, il portale per i servizi consolari. È quanto sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Caiata in una interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, cui chiede di intervenire per “scongiurare l'erronea diffusione di informazioni dannose”.
Nella premessa, Caiata scrive che “i consolati italiani all'estero, nei differenti Paesi, per agevolare la funzione di prenotazione ai fini della gestione ordinate degli appuntamenti presso gli stessi per i cittadini italiani, è stato disposto il servizio digitale “prenot@mi” sul sito ufficiale del consolato, al fine di una più ordinata ed efficiente gestione degli appuntamenti; secondo la gestione multilivello delle competenze rispondenti al principio di efficientamento, nonché di trasparenza nell'organizzazione della pubblica amministrazione, il servizio è disposto dal Governo, ma la sua diretta gestione è prettamente di competenza dei singoli consolati in quanto rispondente alle necessità di corretto funzionamento degli stessi”.
“La disposizione di tali istituti, la cui trasparenza nella gestione deriva dalla loro previsione sul sito ufficiale del consolato di riferimento – evidenzia il deputato – è, dunque, di diretta emanazione della pubblica amministrazione rispondente pertanto al corretto funzionamento della macchina amministrativa; sulla rete, tramite l'utilizzo difforme di piattaforme digitali quali Facebook, è posta in essere una campagna di disinformazione in merito alla corretta competenza di gestione del servizio “prenot@mi” rientrante in quella del consolato, nonché della pubblica amministrazione, additandola erroneamente, invece, ad una responsabilità governativa di natura politica”.
“Tale erronea diffusione di informazioni, in particolare come sta accadendo in riferimento alla gestione del consolato italiano a Barcellona, - secondo Caiata – non solo si sostanzia in un'azione fuorviante sulla rete di una dannosa percezione dell'azione governativa addebitando ad essa il malfunzionamento del sistema di prenotazione, ma confonde la corretta conoscenza della ripartizione delle competenze nell'ambito della separazione dei poteri di gestione amministrativa nei diversi livelli dello Stato atti al corretto funzionamento dei suddetti servizi ad esso sottostanti”.
Il deputato, quindi, chiede di sapere “quali iniziative intenda assumere il Governo per scongiurare l'erronea diffusione di informazioni dannose e rafforzare la corretta conoscenza delle competenze nella gestione amministrativa dei servizi in capo ai consolati rispetto all'azione politica del Governo, estranea, invece, alla diretta gestione amministrativa degli stessi”.
Senatore del Partito Democratico eletto all’estero, Francesco Giacobbe ha inviato una lettera ai Ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, per sollecitare l’avvio di negoziati per un accordo bilaterale sul riconoscimento delle patenti di guida rilasciate in Australia e Nuova Zelanda, Paesi che attualmente riconoscono e convertono regolarmente le patenti italiane, ma che non godono della stessa reciprocità da parte dell’Italia. Tematica sulla quale il senatore eletto nella ripartizione Africa Asia Oceania è già intervenuto anche nel corso della precedente legislatura e che ritorna a sollevare.
"Questa disparità crea notevoli difficoltà per gli italiani all'estero e per chi decide di tornare in patria," ha ribadito Giacobbe. "Chi si trasferisce all’estero e non rinnova la patente italiana si trova poi impossibilitato a convertirla al momento del rientro. Lo stesso accade per gli italiani di seconda generazione che decidono di trasferirsi in Italia per un periodo medio-lungo, costretti a sostenere un nuovo esame nonostante abbiano già una patente valida".
Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla barriera linguistica: "molti italiani nati all’estero parlano la nostra lingua, ma non hanno la padronanza necessaria per sostenere un esame teorico complesso in italiano. In attesa di un accordo bilaterale, sarebbe opportuno introdurre la possibilità di sostenere l’esame in lingua inglese, come già avviene in altri Paesi europei".
Il parlamentare ha inoltre sottolineato come questa situazione sia in contrasto con il crescente rafforzamento delle relazioni internazionali tra Italia, Australia e Nuova Zelanda: "questi Paesi condividono con noi un legame storico che affonda le radici nel secondo dopoguerra, quando migliaia di italiani contribuirono alla loro crescita economica e sociale. Oggi i rapporti si sono evoluti in una collaborazione strategica, con investimenti reciproci in settori chiave come innovazione, energia sostenibile e manifattura avanzata. È paradossale che un aspetto pratico come la conversione della patente rimanga un ostacolo irrisolto, penalizzando i nostri cittadini".
"Chiedo al Governo di intervenire con urgenza per garantire ai nostri connazionali gli stessi diritti di cui già godono gli australiani e neozelandesi. Un accordo bilaterale – conclude Giacobbe – non solo migliorerebbe la mobilità tra i nostri Paesi, ma rafforzerebbe ulteriormente i legami economici, sociali e culturali che ci uniscono da decenni". (focus\aise)