L’ambiente al primo posto

ROMA – focus/ aise - Dal 20 al 23 marzo torna a Torino “Coltivato”, il Festival Internazionale dell’Agricoltura, per la sua seconda edizione: incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, laboratori, interviste e spettacoli teatrali, per raccontare l’agricoltura in un grande evento scientifico-divulgativo con cadenza biennale.
La seconda edizione del Festival, nei giorni in cui ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), è dedicata a questa risorsa fondamentale e sempre più scarsa. Il Festival è patrocinato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dall’Università degli Studi di Torino. È sostenuto dalla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Agritech, Federchimica Agrofarma, SMAT, Unioncamere Piemonte, Thales Alenia Space, Reale Mutua, Turismo Torino, in collaborazione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Biennale Democrazia, Biennale Tecnologia, Giornale della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi, SaluTO, Rai Teche, IED Torino, ReSoil Foundation, AgriNewTech, weTree.
Promotore e organizzatore del Festival è il Comitato per l’organizzazione del Festival Internazionale dell’Agricoltura, fondato nel 2022 da Maria Lodovica Gullino, Maria Grazia Pellerino e Luca Remmert, e di cui oggi fanno parte anche Maria Caramelli e Vittorio Viora.
“Coltivato” si propone di parlare della “vera” agricoltura, spesso diversa da quella immaginata, bucolica, in modo rigoroso, basato su fatti e numeri, da un punto di vista di economia e lavoro, di innovazione, scienza e tecnologia, senza dimenticare il cambiamento climatico e la sostenibilità, che all’agricoltura sono strettamente (inter)connessi. Il tutto con spirito critico ma aperto, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo e affiancando a eventi di carattere strettamente scientifico, come seminari, interviste e tavole rotonde, momenti puramente divulgativi, come reading e spettacoli teatrali, laboratori per i più giovani.
Coltivato si terrà prevalentemente al Circolo dei lettori, in Sala Grande, Sala Gioco e Sala Musica, mentre la Cavallerizza Reale ospiterà l’inaugurazione e il Palazzo della Radio, il Teatro Gobetti e il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti le anteprime del Festival. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato.
L’INAUGURAZIONE
Al tema dell’anno è dedicata naturalmente l’inaugurazione, giovedì 20 marzo alle ore 17.00 alla Cavallerizza Reale, con l’intervento di apertura “L’acqua come impegno civico” di Giulio Boccaletti, direttore scientifico del CMCC, preceduto dai saluti istituzionali.
Alle ore 21.00, al Circolo dei lettori in Sala Grande, “Coltivato” proseguirà con un reading concerto del giornalista e divulgatore Massimiano Bucchi intitolato “Le forme dell’acqua - Due storie liquide e una gassosa”, che esplorerà i molteplici significati e immagini dell’acqua tra scienza e società, tra passato e presente, soffermandosi sullo sviluppo della classificazione delle nuvole da parte di Luke Howard, sul rapporto con l’acqua e con il nuoto e sull’opera scientifica e divulgativa sul mare come ambiente di Rachel Carson; con musiche al pianoforte eseguite da Arturo Stàlteri di G.F. Haendel, Michael Nyman, Fabrizio De Andrè, Ryuichi Sakamoto, Brian Eno, Deep Purple, Paul Simon.
LE ANTEPRIME
Il Festival sarà anticipato da tre anteprime: lunedì 17 marzo ore 18.00 al Palazzo della Radio verrà proiettato “Il Veleno nell’acqua”, la docu-inchiesta di Marialuisa Di Simone all’interno della rassegna Rai Teche Archive Alive! Ambiente sull’inquinamento da PFAS.
Martedì 18 marzo alle ore 19.30, al Teatro Gobetti, si terrà lo spettacolo di Massimiano Bucchi “Rachel Carson - La signora degli oceani”, diretto da Marco Rampoldi e con Laura Curino, una produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Tangram Teatro e Associazione Culturale Muse.
Mercoledì 19 marzo alle ore 17.00 al Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti, “Non ci sono più le mele di una volta (per fortuna)!”: Duccio Caccioni, agronomo e fitopatologo, prova a smontare un radicato preconcetto e racconta la storia del miglioramento genetico delle mele e cosa possiamo e dobbiamo ancora fare per renderle più gustose e più sostenibili.
L’ACQUA
Molti gli appuntamenti dedicati al tema dell’anno: con Luca Corelli Grappadelli, coordinatore dello Spoke 3 del Centro Nazionale Agritech, e Paolo Inglese, professore di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Palermo, impareremo le ricerche e gli studi che rendono possibile il risparmio idrico nel corso dell’incontro Troppa acqua, poca acqua: impatto sulla frutticoltura (venerdì 21 marzo alle ore 9.45 in Sala Grande); delle Guerre per l’acqua? parlerà Emanuele Fantini, professore associato all’IHE Delft – Institute for Water Education, ripercorrendo la storia recente dei grandi fiumi del mondo e le guerre in corso in Ucraina e in Palestina (venerdì 21 marzo alle ore 12.15 in Sala Grande; in collaborazione con Biennale Democrazia).
Sabato 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, vedrà gli incontri Chiare, fresche, dolci e buonissime acque che beviamo: Rita Binetti, dirigente dei laboratori e della qualità dell’acqua presso SMAT, e Mariachiara Zanetti, professoressa ordinaria di Ingegneria Sanitaria Ambientale al Politecnico di Torino, ci spiegheranno da dove viene l’acqua che beviamo (ore 10.00 in Sala Grande); Silvano Fuso, dottore di ricerca in Scienze Chimiche e divulgatore scientifico, ci spiegherà La più bella formula che c’è, ovvero H2O, nei cui legami tutto scorre, compresa la nostra esistenza (alle 14.30 in Sala Grande); in collaborazione con Biennale Tecnologia, Salvare l’acqua trasformando le mele in ciambelle: partendo dal dato per cui ogni mela sprecata equivale a 70 litri di acqua, Marta Tuninetti, ricercatrice e docente di Idrologia applicata all’Agricoltura presso il Politecnico di Torino, dialogherà con la giornalista Giorgia Bollati e con Arianna Petrotta, board member e volontaria di RECUP, sulle dimensioni dello spreco alimentare, dal campo alla tavola (alle 16.00 in Sala Gioco).
Coltivato si concluderà domenica 23 marzo alle 11.30 al Circolo dei lettori in Sala Grande con Torino città dei fiumi: l’architetto, paesaggista e urbanista Andreas Kipar racconterà il progetto di ampio respiro per la rinascita urbana di Torino, che ruota intorno alla riscoperta del Po e dei suoi affluenti; a seguire Il mondo che verrà (compresi i sentimenti), con Antonio Pascale, scrittore, ispettore agrario e direttore artistico di Coltivato, che si interrogherà sul cibo del futuro, tra dati, scienza e sentimenti. Per prendere le misure e prepararci a un cambio di rotta che è fondamentale intraprendere.
I FOCUS
Tanti gli approfondimenti tematici che verranno proposti all’interno del Festival: dalle sfide del cambiamento climatico alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità; dal ruolo delle donne in agricoltura all’innovazione tecnologica e alla lotta alle fake news; dalle opportunità lavorative che oggi offre l’agricoltura alla AgriCultura, con un viaggio nella “storia alimentare” dell’Italia, tra nostalgia e innovazione.
Spazio anche alle “interviste impossibili” a piante, prodotti e microrganismi; all’educazione alimentare, con attività dedicate a scuole e famiglie e all’aiuto pratico grazie all’“arrotino delle piante”, per scoprire come “aggiustare” piante e fiori che abbiamo in casa.
Il programma nel dettaglio è disponibile qui: www.coltivato.com.
È iniziata a Concordia, presso la base italo-francese, la 21a missione invernale del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e attuato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per il coordinamento scientifico, da ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) per la gestione tecnica e scientifica della sua nave da ricerca Laura Bassi.
Con un simbolico passaggio di consegne, lo station leader della campagna estiva, a Concordia, Riccardo Scipinotti (ENEA) ha affidato la gestione della stazione alla glaciologa Simona Grimaldi (Università di Catania) che guiderà, come capo spedizione invernale, il nuovo gruppo di 13 winterover, composto da 6 italiani del PNRA, 6 francesi dell’Istituto polare francese Paul-Émile Victor (IPEV) e un medico inglese dell’Agenzia spaziale europea (ESA).
A oltre 3mila metri di altezza e a 1.200 chilometri dalla costa, i 13 winterover trascorreranno nella base italo-francese il lungo inverno antartico, nel corso del quale le temperature possono raggiungere anche i -80°C. In completo isolamento per nove mesi e con tre mesi di notte polare, ossia in totale assenza di luce, il team garantirà la manutenzione della stazione e porterà avanti 14 attività scientifiche, tra progetti di ricerca e osservatori permanenti, su diverse discipline. Spessore del ghiaccio superiore a 3 chilometri, bassa umidità, alta visibilità e nitidezza, elevata altitudine e scarso inquinamento rendono Concordia uno straordinario laboratorio per studi su: criosfera; climatologia; chimica e fisica dell’atmosfera; geomagnetismo e sismologia; astrofisica e meteorologia spaziale. Le condizioni estreme rendono inoltre Concordia un prezioso avamposto per lo studio e la simulazione di problemi legati alle missioni spaziali. Per questo ESA porterà avanti 7 progetti di biomedicina e gli stessi invernanti saranno sottoposti da parte del medico a una costante osservazione scientifica che riguarderà l’adattamento fisico, psicologico e sociale in condizioni di vita estreme, simili a quelle spaziali.
A Concordia, durante la campagna estiva, si è svolta e conclusa la 4a campagna di perforazione del progetto europeo Beyond EPICA – Oldest Ice, coordinato dall’Istituto di scienze polari del Cnr, che ha raggiunto nel corso di questa missione la profondità di 2.800 metri, dove la calotta glaciale antartica incontra la roccia sottostante. Il ghiaccio estratto conserva un archivio senza eguali sulla storia climatica della Terra, fornendo informazioni dirette sulle temperature atmosferiche e le concentrazioni di gas ad effetto serra nell’arco di 1,2 milioni di anni e probabilmente oltre. Partecipano al progetto per l’Italia anche l’Università Ca’ Foscari Venezia e l’ENEA, che gestisce le attività logistiche insieme all’IPEV.
Mentre a Concordia inizia la campagna invernale, sulla costa di Baia Terra Nova chiude la stazione italiana Mario Zucchelli, segnando il termine della 40a missione estiva del PNRA presso le basi antartiche, dove sono stati portati avanti 14 progetti di ricerca che hanno coinvolto 140 persone tra ricercatori, ricercatrici e personale tecnico, di cui 17 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Arma dei Carabinieri e Vigili del Fuoco, sotto la guida del capospedizione Rocco Ascione (ENEA). Le attività scientifiche presso la stazione Mario Zucchelli sono state coordinate nel primo periodo da Gaetano Giudice, ricercatore dell’Ingv e nel secondo periodo da Nicoletta Ademollo, ricercatrice dell’Istituto di scienze polari del Cnr. Le attività hanno coinvolto nove osservatori permanenti, fondamentali per il monitoraggio continuo di fenomeni legati alla climatologia, sismologia, geomagnetismo, alta atmosfera e meteorologia spaziale. Altri osservatori continueranno ad acquisire dati essenziali per il monitoraggio vulcanologico, per analizzare le modificazioni delle comunità microbiche, del permafrost e della vegetazione. I team di ricerca hanno inoltre acquisito dati e campioni per analizzare l’evoluzione stagionale delle superfici e dell’idrografia sopraglaciale sul Nansen Ice Shelf, il ruolo del ghiaccio marino nel ciclo del mercurio, la biodiversità, l’evoluzione, l’adattamento e i meccanismi immunitari degli organismi antartici e l’adattamento del microbioma umano.
“Tutte le operazioni previste per i progetti di ricerca, molti dei quali al primo anno di campagna, sono state portate a temine con successo. Team di ricerca multidisciplinari di diverse istituzioni scientifiche hanno analizzato e approfondito i diversi aspetti del fragile ecosistema antartico e l’ottimo andamento delle attività conferma il valore e l’importanza delle ricerche in Antartide, un territorio chiave per la comprensione dei cambiamenti climatici e delle dinamiche ambientali globali”, afferma la direttrice dell’Istituto di scienze polari del Cnr, Giuliana Panieri.
Le attività della 40a campagna estiva proseguono fino a marzo sulla rompighiaccio Laura Bassi, che nel Mare di Ross sta conducendo 6 progetti di ricerca.
Durante la 40a spedizione, sotto la guida del capo base Francesco Pellegrino (ENEA), sono stati condotti lavori di manutenzione straordinaria e di ripristino delle piattaforme scientifiche a Zucchelli, tra cui la cupola del telescopio di OASI. Inoltre, è stata raddoppiata la potenza installata dell’impianto fotovoltaico (da 62 kWp a 113 kWp) per produrre fino al 25% del fabbisogno di energia elettrica della stazione. “Grazie al finanziamento straordinario messo a disposizione dal MUR, proseguiranno le opere di efficientamento e ammodernamento delle basi. Inoltre, sarà portata alla piena operatività l’aviopista di Boulder Clay costruita vicino alla stazione Mario Zucchelli, che così potrà diventare un asset fondamentale nell’area del Mare di Ross”, spiega Elena Campana, direttrice dell’Unità Tecnica Antartide dell’ENEA. (focus\aise)