L’ambiente al primo posto

ROMA – focus/ aise – Si è conclusa la campagna oceanografica "INSIDE - Unravelling the lithosphere-asthenosphere system of the Tyrrhenian back arc basin through geological, petrological and geophysical data Integration and geodynamic modelling" svolta a bordo della nave da ricerca Gaia Blu del Cnr. Il progetto "INSIDE" è frutto della collaborazione di numerosi ricercatori/ricercatrici e tecnici di istituzioni italiane e straniere: Cnr-Ismar, Università di Genova, INGV, Università di Trieste, Nebraska-Lincoln University, Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) e Sorbonne Université, Università di Parma, Università del Sannio, Università di Roma 3.
Durante la campagna sono stati raccolti dati di morfobatimetria ad altissima risoluzione delle parti profonde, fin negli abissi, del Mar Tirreno, circa 14.400 km2 lungo un transetto tra la Campania e la Sardegna, e immagini delle prime decine di metri di sedimento. Questi dati hanno rivelato un fondale più articolato e complesso di quanto fin ora osservato, svelando i vari processi geologici attivi a tali grandi profondità. Inoltre, sono state effettuate 26 misure di temperatura nei sedimenti per la stima del gradiente geotermico e raccolte 12 carote di sedimentoper le misure della conducibilità termica. Queste misure ci consentiranno di valutare i flussi di calore provenienti dalla crosta e dal mantello esumato, fornendo ulteriori elementi per la ricostruzione dell’evoluzione del Mar Tirreno.
Capomissione della campagna era la ricercatrice dell’Istituto di scienze marine del Cnr Maria Filomena Loreto impegnata, già lo scorso anno, a bordo della nave oceanografica “JOIDES Resolution”, per la Spedizione IODP 402, durante la quale il fondale marino è stato perforato più volte per migliorare le conoscenze della dinamica del Mar Tirreno.
Ha preso il via mercoledì scorso, 27 agosto, e si chiuderà il prossimo 15 settembre la campagna scientifica nel Mediterraneo della nave da ricerca "Laura Bassi". Una campagna dalla duplice valenza: approfondire gli studi di aree marine strategiche e provare delle nuove strumentazioni oceanografiche.
Coordinata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, la campagna prevede attività di ricercanel Golfo di Trieste, alle isole Eolie e nell’Adriatico meridionale: parte delle attività saranno svolte nell’ambito di ITINERIS, progetto PNRR che ha l’obiettivo di costituire l’hub italiano di accesso a dati, servizi e facilities per lo studio interdisciplinare dell’atmosfera, del dominio marino, della biosfera terrestre e della geosfera. A tal fine saranno raccolti campioni sia nel Golfo di Trieste - finalizzati alla caratterizzazione e alla mappatura dei corpi sedimentari dell’ambiente marino e costiero tra Monfalcone e Lignano, per il supporto, la tutela e la gestione sostenibile dell’area costiera regionale- sia durante le fasi di transito nei mari Adriatico e Ionio, per l’acquisizione di dati e calibrazione della strumentazione scientifica, formazione e attività di monitoraggio acustico con idrofoni per rilevare e analizzare i suoni emessi dai mammiferi marini.
“Le attività sono propedeutiche alla prossima missione antartica e i dati scientifici acquisiti in transito saranno condivisi in modalità open access tramite la piattaforma ITINERIS. La campagna estiva 2025 rappresenta una tappa importante per collaudare le nuove tecnologie del progetto che nel prossimo futuro garantiranno l’accesso aperto ed in tempo reale ai dati” spiega Daniela Accettella del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’OGS, capomissione della campagna.
Dopo una tappa a Milazzo e un parziale cambio di personale scientifico, la nave porterà avanti la seconda parte della campagna oceanografica EMSO-SA2025-LB nell’Adriatico meridionale, che si concentrerà sulla ricerca scientifica e la manutenzione degli ancoraggi oceanografici, infrastrutture subacquee equipaggiate con strumenti per il monitoraggio dell’ambiente marino. “Opereremo nell’area del sito osservativo, gestito dall’OGS e dall'Istituto di scienze polari del Cnr, che con la serie di dati continui più lunga in Adriatico, contribuisce all’infrastruttura europea EMSO (European Multidisplinary Seafloor and water column Observatories), la rete di osservatori sottomarini multidisciplinari per il monitoraggio a lungo termine e in tempo reale dei processi oceanici”, racconta Vanessa Cardin, oceanografa dell’OGS e responsabile del sito EMSO-ERIC nel Sud Adriatico. La N/R Laura Bassi sarà impiegata per effettuare misurazioni in prossimità di stazioni fisse assieme al veicolo autonomo sottomarino Ocean Glider e ai robot subacquei del programma internazionale per la ricerca climatica e oceanografica Argo, gli Argo float. Questi, fungendo da riferimento per l’intercalibrazione dei dati raccolti e garantendo osservazioni coerenti e confrontabili, sono fondamentali per comprendere i processi dinamici dell’area. Grazie ai laboratori di bordo sarà inoltre possibile condurre analisi essenziali per la calibrazione dei dati biogeochimici acquisiti. Questo approccio multidisciplinare e multipiattaforma rafforza l’integrazione tra osservazioni fisiche, biogeochimiche ed ecologiche, migliorando la qualità complessiva dei dati e la capacità di rispondere a sfide scientifiche e applicative” aggiunge Cardin.
Dopo 20 giorni di campagna di ricerca, la nave rientrerà nel Porto di Trieste il 15 settembre dove la attendono gli ultimi preparativi in vista della prossima Campagna Antartica che partirà da Trieste il 4 ottobre. (focus\aise)