Le vie del commercio estero

ROMA – focus/ aise - Dopo la guerra in Ucraina, il ritorno dell’inflazione e i rischi di recessione e crisi delle materie prime, altri shock e altri conflitti minacciano la sicurezza politica ed economica a livello globale, in un clima di competizione sempre più accesa fra i grandi attori dello scenario internazionale, ma anche di nuove alleanze. Le imprese sono quindi costrette a operare in un contesto sempre più complesso e volatile, in cui fare previsioni diventa sempre più difficile.
Raccoglie la sfida, come ogni anno, la conferenza organizzata nell’ambito dell’Osservatorio Geoeconomia promosso da ISPI e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Assolombarda, dando voce a rappresentanti di imprese che stanno affrontando sfide particolarmente significative, tanto sui mercati internazionali quanto nel nostro Paese.
Appuntamento il 24 gennaio, dalle 11.00 nell’Auditorium di Assolombarda (Via Pantano 9) a Milano.
Ad aprire i lavori sarà Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda. Seguiranno gli interventi di Paolo Magri, Vicepresidente Esecutivo ISPI, Gregorio De Felice, Chief Economist, Intesa Sanpaolo e Alessandro Terzulli, Chief Economist Sace, chiamati a delineare gli scenari globali.
Quindi, la parola passerà alle imprese, con i contributi di Emma Marcegaglia, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Marcegaglia Steel e Vicepresidente ISPI; Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo A2A; Giuseppe Notarnicola, Presidente di STMicroelectronics Italia e Vicepresidente di Assolombarda; e Fabiana Scavolini, Amministratore Delegato di Scavolini.
Modera Silvia Berzoni, Caporedattore a Class CNBC.
Le spedizioni del Grana Padano all’estero si avvicinano al 50% del totale vendite. Questi i dati diffusi in occasione dell’ultima Assemblea Generale del Consorzio di Tutela Grana Padano, prodotto Dop più consumato nel mondo, con una proiezione d’incremento complessivo del mercato vicino al 4% e di oltre il 5% per le esportazioni.
“I dati ci consentono di essere soddisfatti dell’andamento del mercato, confortato anche da un positivo andamento dei prezzi franco punto vendita”, ha detto il presidente del Consorzio di Tutela Renato Zaghini. “Ma ci dicono soprattutto che una regia attenta e un senso di responsabilità comune di tutti i produttori sono la strada obbligata da percorrere per crescere in Italia e all’estero, tenendo bene presente che dai caseifici della filiera del Grana Padano passano oltre 3,5 milioni di tonnellate di latte, destinato anche ad altre produzioni, che ne fanno il principale player italiano”.
Per il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni, “il momento è decisamente positivo e vede un aumento nei consumi che conferma il trend espansivo. Importante è la continua crescita delle esportazioni. Il suo segno più evidente è stata la conquista di Spagna e Svezia. Ma siamo molto orgogliosi anche di aver rafforzato la costante del nostro export, la Germania, che da sola vale il 25% dell’export. Il futuro invece manda segnali positivi dall’Estremo Oriente, da tutt’altra parte del mondo, dove cominciano a fruttare gli investimenti in Cina e dove troviamo tanti estimatori in Giappone, in Corea e in Vietnam”.
A novembre 2023 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una riduzione congiunturale di analoga entità per le esportazioni (-3,0%) e le importazioni (-3,1%). La flessione su base mensile dell’export, continua l'Istat, riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (+2,6%), ed è dovuta soprattutto alle minori vendite di energia (-31,0%), beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-2,5%). Anche dal lato dell’import, a esclusione di beni strumentali (+1,7%), si rilevano diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-7,5%) e beni di consumo durevoli (-4,5%).
Nel trimestre settembre-novembre 2023, rispetto al precedente, l’export registra una crescita modesta (+0,1%), sintesi di aumenti delle vendite di energia (+21,9%) e beni intermedi (+1,3%) e riduzioni di quelle di beni strumentali (-2,5%) e beni di consumo durevoli (-1,1%); stazionarie le esportazioni di beni di consumo non durevoli. Nello stesso periodo, l’import segna un aumento dell’1,0%, cui contribuiscono i soli maggiori acquisti di energia (+9,3%).
A novembre 2023, l’export flette su base annua del 3,7% (era +9,4% a ottobre). La flessione è dovuta alla contrazione delle vendite di energia (-16,4%), beni intermedi (-6.9%) e beni strumentali (-4,9%), mentre crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+4,3%) e non durevoli (+0,5%). L’import registra una flessione tendenziale del 20,8%, generalizzata e più ampia per energia (-38,0%) e beni intermedi (-16,3%).
Sempre secondo i dati raccolti dall’Istat a novembre 2023, il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.224 milioni (+1.841 milioni a novembre 2022). Il deficit energetico (-5.187 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.713 milioni) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 10.555 milioni di novembre 2022 a 11.410 milioni di novembre 2023.
L’Istat rileva inoltre ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Svizzera (-23,7%), Regno Unito (-21,4%) e Giappone (-16,8%). Aumentano le vendite verso paesi Mercosur (+8,5%), Turchia (+7,4%), paesi Opec e Cina (per entrambi +5,6%) e Stati Uniti (+4,9%).
Tranne che da Regno Unito (+9,7%) e Turchia (+1,4%), le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia(-91,8%); marcate anche le riduzioni degli acquisti da paesi Opec (-36,1%), paesi Mercosur (-35,4%) e paesi Asean (-28,8%). (focus\ aise)