Le vie del commercio estero

ROMA – focus/ aise – Martedì scorso, CNA Federmoda è intervenuta ai lavori del Forum imprenditoriale Italia – Mongolia organizzato a Villa Madama dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Agenzia Ice.
Al Forum – inserito in un quadro di crescente interesse per la diversificazione dei mercati e lo sviluppo di collaborazioni bilaterali, soprattutto in materia di produzione e scambio di prodotti tessili, industria agro-alimentare, sviluppo infrastrutturale, energie rinnovabili e trasporti – Cna è stata rappresentata da Olivia Monteforte, Presidente Nazionale CNA Moda su Misura.
Nel suo intervento, Monteforte ha ricordato che CNA, dopo aver preso parte ai lavori della Commissione bilaterale, nel 2013 organizzò un Forum imprenditoriale a Prato, che creò le condizioni per la prima missione a Ulaanbator con il sostegno del Console Onorario della Mongolia in Italia, Piero Bardazzi e della Camera di Commercio Italo - Mongola e l'Ambasciata della Mongolia a Roma.
Nel giugno di quell'anno CNA organizzò la prima missione imprenditoriale che pose le basi per costruire uno scambio economico e culturale nel settore tessile e dell'abbigliamento.
Da ciò sono nate diverse opportunità di collaborazione tra aziende italiane e mongole, ma anche collaborazioni integrative nella realizzazione di collezioni moda e condivisione di esperienze, ospitando giovani designer mongoli alla storica manifestazione RMI - Ricerca Moda Innovazione dedicata a sostenere la creatività e la connessione tra esperienze internazionali nel mondo della moda.
Inoltre, ha aggiunto Monteforte, nel 2015 si è tenuto un evento, nella capitale mongola, dove la nostra Associazione ha portato 10 brand ad incontrare gli operatori del settore e presentarsi al pubblico. Un'iniziativa realizzata con il sostegno dell'allora Ministero dello Sviluppo Economico e con il sostegno dell’Agenzia Ice. L'evento di due giorni tenutosi al Tuushin Hotel di Ulaanbator prevedeva una sfilata di moda e incontri B2B.
Ora, ha concluso Monteforte, “siamo pronti a rinnovare la nostra attività di cooperazione e speriamo che con il sostegno dei governi italiano e mongolo si possa riavviare un nuovo programma a sostegno di entrambi i settori economici”.
Martedì scorso, CNA Federmoda è intervenuta ai lavori del Forum imprenditoriale Italia – Mongolia organizzato a Villa Madama dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Agenzia Ice.
Al Forum – inserito in un quadro di crescente interesse per la diversificazione dei mercati e lo sviluppo di collaborazioni bilaterali, soprattutto in materia di produzione e scambio di prodotti tessili, industria agro-alimentare, sviluppo infrastrutturale, energie rinnovabili e trasporti – Cna è stata rappresentata da Olivia Monteforte, Presidente Nazionale CNA Moda su Misura.
Nel suo intervento, Monteforte ha ricordato che CNA, dopo aver preso parte ai lavori della Commissione bilaterale, nel 2013 organizzò un Forum imprenditoriale a Prato, che creò le condizioni per la prima missione a Ulaanbator con il sostegno del Console Onorario della Mongolia in Italia, Piero Bardazzi e della Camera di Commercio Italo - Mongola e l'Ambasciata della Mongolia a Roma.
Nel giugno di quell'anno CNA organizzò la prima missione imprenditoriale che pose le basi per costruire uno scambio economico e culturale nel settore tessile e dell'abbigliamento.
Da ciò sono nate diverse opportunità di collaborazione tra aziende italiane e mongole, ma anche collaborazioni integrative nella realizzazione di collezioni moda e condivisione di esperienze, ospitando giovani designer mongoli alla storica manifestazione RMI - Ricerca Moda Innovazione dedicata a sostenere la creatività e la connessione tra esperienze internazionali nel mondo della moda.
Inoltre, ha aggiunto Monteforte, nel 2015 si è tenuto un evento, nella capitale mongola, dove la nostra Associazione ha portato 10 brand ad incontrare gli operatori del settore e presentarsi al pubblico. Un'iniziativa realizzata con il sostegno dell'allora Ministero dello Sviluppo Economico e con il sostegno dell’Agenzia Ice. L'evento di due giorni tenutosi al Tuushin Hotel di Ulaanbator prevedeva una sfilata di moda e incontri B2B.
Ora, ha concluso Monteforte, “siamo pronti a rinnovare la nostra attività di cooperazione e speriamo che con il sostegno dei governi italiano e mongolo si possa riavviare un nuovo programma a sostegno di entrambi i settori economici”.
Oltre cento imprese provenienti da tutta l’area del Golfo – dai settori delle infrastrutture e dell’energia al food & beverage, dal manifatturiero alla meccanica strumentale – sono state protagoniste di “Energie per il Futuro dell’Export” a Dubai, prima e unica tappa fuori dai confini nazionali del roadshow itinerante di SACE, l’Export Credit Agency direttamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, dedicato al dialogo e all’ascolto degli esportatori italiani.
Una edizione speciale, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e ospitata dal Dubai Hub for Made in Italy di ItaliaCamp, di un percorso che sta attraversando tutta l’Italia (il roadshow di SACE ha già toccato Milano, Venezia, Napoli, e arriverà a Bologna, Firenze e Roma) con l’obiettivo di raccogliere i nuovi bisogni delle imprese italiane, anche alla luce del contesto economico in continua evoluzione, per poter poi scrivere insieme le strategie e gli strumenti SACE del prossimo futuro e valorizzare al massimo il potenziale di crescita dell’export italiano nel mondo.
L’evento di Dubai è stato aperto dai saluti del Sottosegretario agli esteri degli Emirati Fahad Al Gergawi e dell’Ambasciatore italiano Lorenzo Fanara, insieme al benvenuto del Presidente di SACE Guglielmo Picchi.
Una panoramica su trend e opportunità dell’export italiano è stata offerta dagli interventi del Primo Segretario dell’Ambasciata d’Italia Giovanni Piccolo, e del Managing Director ItaliaCamp Hub for Made in Italy di Dubai Leo Cisotta. Al cuore dell’evento, moderato da Mariangela Siciliano, Head of Education & Connects Solutions SACE, è stato dato ampio spazio all’ascolto delle imprese con gli interventi del CEO di Riaz & Partner Mohammed Riaz, della Chief Investment Officer di Arada Rosa Piro, del Business Development Manager di Trevi Marco Zacchei insieme al Regional Manager Middle East di SACE- Head of Dubai Office, Ciro Aquino. Le conclusioni sono state quindi affidate all’Amministratore Delegato di SACE Michele Pignotti.
“Gli Emirati Arabi Uniti sono una destinazione prioritaria del Piano dell’Export italiano”, ha dichiarato l’Ambasciatore Fanara. “I rapporti commerciali tra i nostri due Paesi sono forti e in crescita: lo dimostra l’export italiano che ha sfiorato gli 8 miliardi di euro nel 2024 e ha messo a segno un ulteriore incremento del 17% nei primi nove mesi del 2025. La straordinaria adesione della business community di Dubai a iniziative come questa organizzato oggi insieme a SACE sono un segnale concreto di questo potenziale e offrono un nuovo impulso alle prospettive del Made in Italy nell’area”.
L’Export, ha evidenziato Picchi, “è il principale motore di crescita dell’economia nazionale e noi di SACE, in qualità di Export Credit Agency italiana, abbiamo la responsabilità di fare da apripista al Made in Italy nei mercati a maggior potenziale. Negli Emirati prevediamo tassi di crescita annui del 10,7% per il prossimo biennio per le nostre esportazioni e lavoriamo al fianco delle imprese in questa direzione, con il nostro ufficio di Dubai presente ormai da più di dieci anni”.
Come ricordato dall’Amministratore delegato di SACE, Michele Pignotti, “negli Emirati SACE conta su un portafoglio di impegni pari a 4 miliardi di euro e ulteriori 2 miliardi di euro di operazioni allo studio nel 2026, non solo in settori tradizionali ma sempre più anche in settori che guardano al futuro ed è questo patrimonio di esperienza che oggi andiamo ad attingere per comprendere sfide, opportunità e rafforzare gli strumenti che diano ulteriore energia al futuro delle imprese e al nostro export, in linea con la missione istituzionale di SACE e con il mandato della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’economia e delle finanze”.
L’EXPORT ITALIANO NEGLI EAU
L’export italiano negli Emirati Arabi Uniti ha sfiorato gli 8 miliardi nel 2024 (+19% rispetto all’anno precedente) e i primi nove mesi del 2025 evidenziano un ulteriore aumento a doppia cifra (+17,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Dati che si inseriscono in un trend generale molto positivo che vede l’export italiano verso gli Emirati crescere a pieno ritmo da ormai diversi anni (oltre +50% nell’ultimo decennio), con una composizione settoriale sempre più diversificata che riflette la grande proiezione di tutta la Regione verso i settori del futuro.
Infatti, nel corso degli anni, per il Made in Italy negli Emirati si è assistito al consolidamento delle quote di export dei settori più tradizionali (Fashion, Furniture & Food) e allo stesso tempo ad una crescita di alcuni settori merceologici specifici, sempre più richiesti da una economia in rapida espansione e che investe in settori diversificati per mantenere e rilanciare il suo ruolo di hub regionale, in particolare ad esempio in progetti infrastrutturali, trasporti, settore turistico.
La composizione dell’export Made in Italy nella federazione vede quindi un flusso importante di vendite provenienti dai settori dei consumi che pesano per quasi la metà delle esportazioni italiane verso gli Emirati. Beni come gioielleria, bigiotteria, pelletteria e arredamento (30% del totale), tessile e abbigliamento (11%) e alimentari e bevande (4%). Rilevante è anche l’esportazione di macchinari (19% del totale) e apparecchi elettrici e chimica-farmaceutica (8% entrambi) e mezzi di trasporto (7%), merci sempre più integrate nell’attività produttiva emiratina.
Secondo le stime di SACE, l’export italiano potrà mettere a segno una crescita del 10,7% in media nel prossimo biennio. (focus\aise)