L’eco dell’UE

ROMA – focus/ aise – La logica alla base della strategia per l'Unione delle competenze ha ricevuto il 27 agosto un altro forte impulso. La nuova relazione della Commissione europea, dal titolo "Investire nell'istruzione 2025", ha evidenziato infatti molteplici benefici economici e sociali nel tempo. Gli ultimi dati del 2023 rivelano i primi segnali di ripresa degli investimenti pubblici nell'istruzione in tutta l'UE dopo la perturbazione della pandemia di COVID-19, nonostante il ritardo rispetto ai livelli pre-pandemia.
In totale, nel 2023 i paesi dell'UE hanno speso 806 miliardi di euro per l'istruzione. La spesa nazionale ha raggiunto in media il 9,6% della spesa pubblica totale e il 4,7% del prodotto interno lordo (PIL), con variazioni tra gli Stati membri.
"La spesa per l'istruzione è un investimento, non un costo - ha spiegato Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione -. E l'UE deve essere pronta per il futuro. La tendenza al rialzo evidenziata nella relazione ‘Investire nell'istruzione 2025’ indica che in tutta l'UE l'istruzione è di nuovo un motore di competitività e resilienza economica. Per questo motivo il prossimo quadro finanziario pluriennale proposto, presentato il 16 luglio 2025, sostiene un aumento dei finanziamenti nel settore dell'istruzione e delle competenze, grazie a piani di partenariato nazionali e regionali, un nuovo Fondo europeo per la competitività e un programma Erasmus+ rafforzato."
Stime recenti suggeriscono che se entro il 2030 un maggior numero di persone disponesse di livelli sufficienti di competenze di base, il PIL dei paesi europei potrebbe aumentare tra l'8% e il 10% rispetto alle proiezioni attuali. Le persone con un livello di istruzione più elevato inoltre tendono a guadagnare di più: in Europa un solo anno di istruzione supplementare può aumentare il reddito di una persona del 7%.
Il nuovo quadro di governance economica dell'UE e l'Unione delle competenze aprono le porte a investimenti più strategici nel settore dell'istruzione. Sebbene la responsabilità primaria del finanziamento dell'istruzione spetti ai governi nazionali, i finanziamenti dell'UE nel settore svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo di una forza lavoro adattabile e altamente qualificata, in particolare in preparazione delle transizioni verde e digitale. Nel periodo 2021-2027 sono stati stanziati circa 148 miliardi di € per l'istruzione e le competenze attraverso strumenti dell'UE quali Erasmus+ e il Fondo sociale europeo+. Nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza sono stati messi a disposizione altri 75 miliardi di € per investimenti nel periodo 2021-2026. Un ulteriore sostegno alla ricerca nel settore dell'istruzione è disponibile mediante Orizzonte Europa.
“86 anni fa la Germania nazista e l'Unione sovietica firmarono il patto Molotov-Ribbentrop, un'alleanza di sangue tra due dei regimi più brutali della storia, che ha lasciato una profonda cicatrice sull'Europa. L'oppressione inflitta da questi regimi totalitari e autoritari e le sofferenze subite da innumerevoli vittime rimangono vividi ricordi per molti europei. Il 23 agosto onoriamo la loro storia. Celebriamo l'incessante ricerca della libertà e della democrazia nel corso della storia da parte degli europei, che hanno resistito alla tirannia, hanno chiesto giustizia e si sono adoperati per un'Europa più giusta, equa e libera”. È quanto detto dalla Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, Henna Virkkunen, e dal Commissario per la Democrazia, la giustizia, lo Stato di diritto e la tutela dei consumatori, Michael McGrath, alla vigilia della Giornata europea della memoria delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari, 23 agosto.
A queste vittime “dobbiamo il fatto che, per la prima volta nella storia, ogni paese dell'UE è ora la patria di una generazione cresciuta libera dall'ombra della tirannia”.
“Questa lotta non è tuttavia un lontano ricordo – hanno aggiunto ancora i due componenti della Commissione Ue -. I semi dell'odio, dell'intolleranza e dell'oppressione possono ancora essere seminati e i nostri avversari sono desiderosi di sfruttarli. La libertà, la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali sono principi duramente guadagnati, ma possono essere erosi se non vengono adeguatamente mantenuti e custoditi. L'Unione europea sarà sempre dalla parte di coloro che coltivano il terreno della dignità umana, della giustizia e dell'uguaglianza. È nostra responsabilità collettiva salvaguardare questi valori”, hanno concluso. (focus\aise)