L'eco dell'UE

ROMA – focus/ aise – La Commissione europea ha presentato il pacchetto sulla giustizia digitale 2030, un'iniziativa volta a modernizzare i sistemi giudiziari in tutta l'Unione Europea e a garantire che i professionisti della giustizia siano dotati di strumenti adatti all'era digitale: una vera e propria tabella di marcia strategica, mirata ad accelerare la digitalizzazione dei sistemi giudiziari in tutta l'UE, responsabilizzando i cittadini, le imprese e i professionisti della giustizia attraverso l'innovazione e la collaborazione transfrontaliera.
Il pacchetto sulla giustizia digitale comprende la strategia "DigitalJustice@2030 Strategy" e la strategia per la formazione giudiziaria europea 2025-2030. Insieme, queste due strategie orienteranno la trasformazione digitale dei sistemi giudiziari, sfruttando tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza artificiale per migliorare l'efficienza, ridurre i costi e migliorare l'accesso alla giustizia per tutti.
"La digitalizzazione e l'intelligenza artificiale stanno trasformando le nostre società, e il sistema giudiziario non fa eccezione”, ha osservato Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. “Grazie al pacchetto sulla giustizia digitale 2030 stiamo modernizzando i sistemi giudiziari europei, contribuendo alla competitività della nostra economia e garantendo allo stesso tempo che la tecnologia sia sempre al servizio delle persone, preservando una giustizia aperta, accessibile e incentrata sui nostri valori".
Con il nuovo pacchetto, ha aggiunto Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la giustizia, lo Stato di diritto e la protezione dei consumatori, "aiutiamo gli Stati membri a compiere un passo sicuro verso l'era digitale, garantendo che i nostri sistemi giudiziari diventino più rapidi, accessibili ed efficienti. Non si tratta solo di un investimento nella giustizia, ma anche nella competitività dell'Europa. La nuova strategia di formazione giudiziaria fornirà a giudici, pubblici ministeri e professionisti legali le competenze digitali e in materia di IA necessarie per utilizzare efficacemente la tecnologia. Abbracciando l'innovazione, stiamo costruendo un sistema giudiziario preparato alle sfide di domani, equo, moderno e saldamente ancorato ai nostri valori democratici".
Martedì scorso, 25 novembre, il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva con 457 voti favorevoli, 148 voti contrari e 33 astensioni il regolamento, già concordato in via informale con il Consiglio, che istituisce il primo programma europeo per l'industria della difesa (EDIP) che punta a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa in Europa e a potenziarne le capacità di difesa.
Degli 1,5 miliardi di euro destinati al programma EDIP, 300 milioni saranno stanziati a favore dello strumento di sostegno per l'Ucraina. I co-legislatori hanno anche trovato un'intesa sulla creazione di un fondo per accelerare la trasformazione delle catene di approvvigionamento della difesa (lo strumento FAST), al quale andranno indicativamente almeno 150 milioni di EUR attraverso contributi finanziari supplementari.
Durante i negoziati con il Consiglio, i deputati sono riusciti a ottenere più fondi per il bilancio del programma grazie a contributi aggiuntivi provenienti dallo strumento di azione per la sicurezza dell'Europa (SAFE). Inoltre, il programma EDIP consentirà agli Stati membri di sfruttare appieno il potenziale del dispositivo per la ripresa e la resilienza grazie alla possibilità di reindirizzare e riassegnare i fondi non spesi del dispositivo a favore di progetti inclusi nel programma.
Gli eurodeputati hanno anche sostenuto il principio "Buy European" per incentivare l'acquisto di prodotti per la difesa europei: per essere ammissibili ai finanziamenti, il costo dei loro componenti provenienti da paesi terzi non associati non può superare il 35 % del costo totale stimato dei componenti.
Il programma istituirà un quadro giuridico per i progetti europei di interesse comune nel settore della difesa. Per poter ricevere i finanziamenti, questi progetti dovranno coinvolgere almeno quattro paesi dell’UE, e anche l'Ucraina potrà partecipare. Il regolamento prevede anche l'istituzione di uno strumento di sostegno per l'Ucraina per contribuire all'ammodernamento dell'industria della difesa del paese e favorirne l'integrazione con quella europea.
Per la presidente della Commissione per la sicurezza e la difesa, Marie-Agnes Strack-Zimmermann (Renew, Germania), "il Programma europeo per l’industria della difesa (EDIP) segna un passo importante verso un approccio più efficiente, più rapido e autenticamente europeo agli appalti nel settore della difesa e al rafforzamento delle capacità di difesa europee. È concepito per avere un impatto duraturo, fungendo da punto di riferimento per le iniziative future e plasmando il modo in cui la cooperazione europea nella produzione della difesa sarà organizzata oltre il 2027”.
Il programma, le ha fatto eco François-Xavier Bellamy (PPE, Francia), correlatore della Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, “rappresenta un importante passo avanti per la sicurezza del continente europeo e per lo sviluppo della nostra industria della difesa. Dopo decenni di pericolose dipendenze che hanno messo a rischio la sovranità delle nostre democrazie e la protezione dei nostri Paesi, il programma EDIP invertirà la dipendenza dalle importazioni che ha prevalso in Europa. Rafforzerà in modo concreto la nostra base industriale, consentendoci di garantire autonomamente che le nostre forze armate dispongano dei mezzi necessari per svolgere il loro mandato”.
“L’EDIP è il primo strumento dell’UE in materia di difesa che sia veramente europeo”, ha dichiarato l’altro correlatore della commissione per la sicurezza e la difesa, Raphaël Glucksmann (S&D, Francia). “Di fronte alla guerra su vasta scala della Russia contro il nostro vicinato e ai ripetuti attacchi contro i nostri stessi Paesi, dobbiamo rafforzare i nostri sistemi di difesa comuni e incrementare collettivamente le nostre capacità di difesa. L’EDIP ci consentirà di costruire un’Europa più resiliente e sovrana, attraverso investimenti congiunti, appalti comuni dal settore tecnologico e industriale europeo della difesa, e un’ulteriore integrazione delle industrie della difesa ucraine ed europee. Questo è essenziale per garantire che possiamo proteggere le nostre democrazie in modo efficace e autonomo”.
Il regolamento dovrà ora essere formalmente approvato anche dagli Stati membri prima della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Il 5 marzo 2024 la Commissione ha proposto il regolamento relativo al programma per l'industria europea della difesa (EDIP) per garantire la prontezza industriale nel settore della difesa. Il regolamento punta a raggiungere questo obiettivo colmando il divario tra le misure di emergenza a breve termine, come il regolamento sul sostegno alla produzione di munizioni (ASAP) e lo strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa mediante appalti comuni (EDIRPA), attraverso un approccio più strutturale e a lungo termine.
La base industriale europea della difesa è composta da grandi società multinazionali, aziende a media capitalizzazione e oltre 2.000 piccole e medie imprese, che insieme raggiungono un fatturato annuo complessivo stimato a circa 70 miliardi di euro. (focus\aise)