Maeci e dintorni

ROMA – focus/ aise - Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha svolto colloqui telefonici con il Ministro degli Esteri israeliano Ysrael Katz e con il Ministro degli Esteri palestinese Riad Maliki.
“Oggi ho presentato ai colleghi israeliano e palestinese l’iniziativa “Food for Gaza” che l’Italia ha lanciato insieme a FAO, PAM e alla Federazione Internazionale della Croce Rossa-Mezzaluna Rossa con l’obiettivo di alleviare le sofferenze della popolazione civile nella Striscia di Gaza, unendo le forze per far fronte alla gravissima situazione umanitaria”, ha affermato il Vicepremier Tajani. “Il Governo italiano intende dare la massima priorità a questa iniziativa. Ne parlerò già lunedì prossimo a Bruxelles in occasione del Consiglio Affari Esteri e poi coinvolgerò su questo i partner G7 alla riunione ministeriale di Capri. Unire le forze per aiutare i civili non è uno slogan ma un obbligo morale, dobbiamo fare presto”.
L’iniziativa “Food for Gaza” si pone l’obiettivo di fare sistema con le principali organizzazioni attive sul capo, con gli attori nazionali ed internazionali tramite un tavolo tecnico e si concentra anzitutto sui bisogni chiave della popolazione civile: cibo, sanità, protezione. L’Italia metterà a disposizione le proprie eccellenze, a cominciare dai settori della sicurezza alimentare, della sanità e dello sminamento.
Nel colloquio con Ysrael Katz, Tajani ha sottolineato che “il Governo considera essenziale una pausa nelle ostilità per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Condanniamo fermamente il terrorismo di Hamas e sosteniamo il diritto di Israele a difendersi. Ribadiamo che nelle azioni militari deve sempre essere tutelata la popolazione civile”.
Nella conversazione telefonica con l’omologo palestinese Maliki, Tajani ha evidenziato che “la sofferenza della popolazione civile a Gaza è inaccettabile. Con le nostre operazioni di evacuazione abbiamo consentito a decine di minori palestinesi di essere curati nei migliori ospedali d’Italia. Intendiamo continuare su questa strada per alleviare le sofferenze della popolazione”.
La sottosegretaria agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Maria Tripodi ha aperto alla Farnesina i lavori della XXV Commissione culturale consultiva italo-svizzera, insieme all’ambasciatrice Sonja Hürlimann, capo Relazioni bilaterali della Divisione Europa del Dipartimento federale degli Affari Esteri elvetico.
Nel suo intervento, Tripodi ha sottolineato come la riunione si inserisca nel solco di un rinnovato impegno da parte italiana per il consolidamento delle relazioni culturali con i Paesi confinanti, lodando l’impegno della Svizzera per la promozione e diffusione della lingua italiana, una delle lingue ufficiali della Confederazione. Impegno confermato dalla partecipazione attiva delle autorità elvetiche all’organizzazione delle iniziative per la Settimana della Lingua Italiana del Mondo.
Accanto al tema cruciale della lingua, la cooperazione culturale con Berna tocca molte altre aree strategiche, a cominciare dall’impegno comune per la protezione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, temi su cui saranno avviati tavoli tecnici per consolidare linee d’azione condivise: “se è vero che l’Italia e la Svizzera condividono 744 km di confine, la cooperazione tra i nostri Paesi non potrà limitarsi alle iniziative transfrontaliere, per coinvolgere invece in modo sempre più efficace l’Italia tutta”, ha concluso Tripodi.
I lavori della quindicesima conferenza annuale Banca d’Italia – Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, tenutasi il 15 marzo presso Palazzo Koch a Roma, sono stati aperti dagli interventi del segretario del Direttorio della Banca d’Italia, Gian Luca Trequattrini, a nome del governatore Fabio Panetta, e del segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, a nome del ministro Antonio Tajani.
Nel corso della conferenza, articolata in due sessioni, è stato analizzato il nuovo quadro di frammentazione geopolitica globale. Sono state in particolare discusse le implicazioni della frammentazione per l’economia globale e la cooperazione internazionale. Sono stati analizzati i costi economici della frammentazione, che deriva dai minori scambi di merci, servizi, idee e persone fra economie, e le conseguenze negative sulla capacità della comunità internazionale – in un mondo più diviso – di contrastare le grandi sfide globali, come il cambiamento climatico e i rischi di pandemie.
Si è parlato poi delle sfide economiche, sociali e politiche per l’Africa e i rapporti del nostro Paese e dell’Europa col continente. L’Africa ha una popolazione giovane e un’economia che, pur scontando ritardi, ha un notevole potenziale. È emersa come un player decisivo nell’approvvigionamento di risorse critiche e già da tempo è terreno di scontro tra i nuovi attori globali. Per questo l’Italia ne ha fatto una priorità, a partire dall’agenda della Presidenza G7, che assegna un ruolo centrale ai temi dello sviluppo e delle relazioni economiche e politiche con l’Africa a tutti i livelli. (focus\ aise)