Venti d’Europa

ROMA – focus/ aise - La salute mentale e il benessere dei bambini e dei giovani sono motivo di crescente preoccupazione in Europa. Per questo motivo la Commissione europea ha avviato il 24 gennaio un progetto multinazionale biennale per sostenere quattro Stati membri nell'attuazione di riforme volte a migliorare l'offerta di sostegno alla salute mentale e al benessere per tale segmento della popolazione.
Grazie a questo progetto dello strumento di sostegno tecnico (SST), la Commissione, in collaborazione con l'UNICEF, instaurerà una cooperazione con le autorità di Cipro, Slovenia, Italia e Spagna (in particolare l'Andalusia) per rafforzare la capacità amministrativa degli Stati membri e promuovere la collaborazione tra le pubbliche amministrazioni nazionali. L'obiettivo è migliorare la qualità complessiva dei servizi di salute mentale.
Il progetto assicurerà lo sviluppo di capacità per affrontare la frammentazione dei servizi sanitari, sociali e dell'istruzione, che spesso porta a interventi non coordinati. Rafforzerà inoltre le conoscenze, la consapevolezza e la capacità degli operatori sanitari di affrontare le esigenze di assistenza sanitaria in modo tempestivo ed efficace. Gli operatori sanitari e gli educatori, i bambini e i giovani saranno consultati nel corso dell'intero progetto.
Secondo l'ultima edizione della relazione "Health at a Glance: Europe", la pandemia ha avuto un profondo impatto sulla vita dei giovani in Europa: sia nel 2021 che nel 2022, il 50 % dei giovani europei ha infatti segnalato esigenze insoddisfatte di assistenza per la salute mentale. Il lancio di questo progetto mira ad affrontare tali preoccupazioni e rientra tra le iniziative faro annunciate nella comunicazione “Un approccio globale alla salute mentale”, pubblicata nel giugno 2023.
In rete sono reperibili maggiori informazioni sul progetto e sullo strumento di sostegno tecnico.
“L'istruzione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita sono essenziali per conseguire uno sviluppo giusto e sostenibile e contrastare le disuguaglianze attraverso il dialogo, la solidarietà, la comprensione reciproca e la cooperazione, una governance inclusiva, democratica e partecipativa e la parità di genere. Sono fondamentali al tempo stesso per proteggere, sostenere e costruire la pace”. A sottolinearlo, in una nota congiunta, sono la Commissione europea e l'Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell in occasione della Giornata internazionale dell'istruzione che si celebra il 24 gennaio.
L'istruzione, si legge nella nota, “permette ai singoli e alle società di sopravvivere e prosperare e di prepararsi a cogliere le sfide e le opportunità del XXI secolo. Insieme alle arti e alla cultura, amplia gli orizzonti, consentendo ai cittadini, in particolare ai giovani, di immaginare, promuovere e costruire futuri diversi. L'istruzione svolge altresì un ruolo fondamentale nella creazione e nel potenziamento delle reti e dei contatti interpersonali e offre speranza e protezione alle persone vittime di crisi umanitarie e di sfollamenti forzati”.
Anche per questo, la Commissione e l’Alto rappresentante continueranno ad adoperarsi per “consentire a tutti i minori e a tutti i giovani, chiunque siano e ovunque si trovino, di accedere all'istruzione, sulla base degli impegni assunti nell'ambito dell'Anno europeo dei giovani 2022. L'UE promuove inoltre l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita per tutti, in linea con l'Anno europeo delle competenze 2023”.
Ma, aggiungono, “per sfruttare appieno le ricadute positive dell'istruzione sono indispensabili l'equità e l'inclusione in sistemi di istruzione dotati di risorse adeguate al futuro, che consentano a ciascuno di realizzare il proprio potenziale. All'interno dell'UE proseguiamo l'opera di costruzione dello spazio europeo dell'istruzione, che rappresenta la nostra visione comune a lungo termine per il settore dell'istruzione e della formazione. L'iniziativa, che riunisce i 27 Stati membri, mira a creare sistemi universali di istruzione e formazione più resilienti, inclusivi e orientati al futuro, in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l'arco della vita”.
L’Unione europea, si ricorda nella nota, è anche leader internazionale del vertice "Trasformare l'istruzione" e in questa veste è “determinata a conseguire a livello mondiale l'obiettivo di sviluppo sostenibile 4 – Istruzione di qualità. Nel quadro della strategia Global Gateway e in linea con il Piano d'azione per i giovani nell'ambito dell'azione esterna dell'Unione, l'UE ha incrementato dal 7 % ad almeno il 10 % il finanziamento dei propri partenariati internazionali destinato all'istruzione attraverso programmi bilaterali e regionali e iniziative mondiali quali il partenariato globale per l'istruzione. Iniziative dell'UE come Erasmus+ e il programma DEAR promuovono altresì l'educazione alla cittadinanza globale. Tali iniziative – conclude la nota – offrono alle persone le competenze, le abilità e la resilienza necessarie per far fronte a periodi di incertezza, condurre una riflessione critica sul proprio ruolo nel mondo, nonché rispondere e agire in modo solidale”.
L'UE ha aumentato gli investimenti esterni nell'istruzione e si conferma pronta a cooperare da vicino con i paesi partner che rispetteranno i propri impegni. Le istituzioni e gli Stati membri dell'UE forniscono, insieme, più della metà di tutti gli aiuti all'istruzione a livello mondiale, sostenendo il settore in oltre 100 paesi.
Nel periodo 2021-2027 la Commissione europea destinerà all'istruzione almeno il 10% del proprio bilancio a favore dei partenariati internazionali con l'Africa, l'America latina e i Caraibi, l'Asia e il Pacifico, concentrandosi sui seguenti elementi: formazione di insegnanti di qualità, sviluppo di competenze adatte alla vita e al lavoro del XXI secolo, sistemi di istruzione equi e inclusivi in grado di accogliere le transizioni verde e digitale, istruzione e formazione professionali orientate alle opportunità, istruzione superiore e mobilità. Nell'ambito del Global Gateway, iniziative quali l'iniziativa regionale per gli insegnanti in Africa e l'iniziativa mobilità dei giovani per l'Africa, nonché programmi come Erasmus+, sono uno strumento fondamentale per conseguire tali obiettivi.
L'UE si conferma in prima linea anche nella mobilitazione internazionale per l'istruzione in situazioni di emergenza, con il 10% del proprio bilancio per gli aiuti umanitari destinato all'istruzione in contesti fragili e al sostegno a un'istruzione sicura, inclusiva e di qualità per milioni di minori vittime di crisi umanitarie e di conflitti. Nel solo 2023 tale sostegno ha superato 162 milioni di euro. (focus\ aise)