Venti d’Europa

ROMA – focus/ aise - La Commissione europea ha adottato il 31 gennaio il primo sistema europeo di certificazione della cibersicurezza, in linea con il regolamento dell'UE in materia. Il sistema offre una serie di norme e procedure a livello dell'Unione su come certificare i prodotti TIC nel loro ciclo di vita e renderli quindi più affidabili per gli utenti. La certificazione riconosce formalmente che i prodotti TIC sono affidabili nel proteggere l'hardware e i software che i cittadini utilizzano quotidianamente.
"In un contesto di minacce alla cibersicurezza molto dinamico, ci stiamo impegnando per aumentare la ciberresilienza collettiva - ha spiegato Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno -. Così variamo un nuovo quadro per garantire che i prodotti che utilizziamo in alcuni dei contesti più sensibili, come i router e le carte d'identità, siano sicuri dal punto di vista informatico. Vogliamo che i nostri cittadini, le nostre imprese e il settore pubblico possano fidarsi dei prodotti che utilizzano per mettere in sicurezza le loro reti e per fornire servizi pubblici sensibili."
Il sistema volontario integrerà la legge sulla ciberresilienza, che introduce requisiti di cibersicurezza vincolanti per tutti i prodotti hardware e software nell'UE. Questo importante passo in avanti contribuisce a promuovere la leadership digitale dell'Europa nel mondo. Il sistema favorirà inoltre l'attuazione della direttiva NIS 2.
Il sistema sarà pubblicato a breve nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Insieme al sistema di certificazione, la Commissione pubblicherà anche il primo programma di lavoro progressivo dell'Unione per la certificazione europea della cibersicurezza. Il documento delinea una visione e riflessioni strategiche relativamente a possibili ambiti per i futuri sistemi europei di certificazione della cibersicurezza, tenendo conto dei recenti sviluppi legislativi e di mercato.
Il sistema adottato si basa su progetti elaborati dall'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza (ENISA) in stretta collaborazione con esperti del settore e gli Stati membri, in seguito a discussioni tecniche e giuridiche e a consultazioni pubbliche.
La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi una raccomandazione volta a sostenere gli Stati membri nel loro impegno a prevenire il cancro mediante la vaccinazione.
La raccomandazione si concentra, in particolare, sulla promozione del ricorso a due vaccinazioni chiave in grado di prevenire infezioni virali che possono causare tumori, ovvero il papillomavirus umano (HPV) e il virus dell'epatite B (HBV), e sul miglioramento del monitoraggio dei tassi di copertura.
La raccomandazione fa parte del piano europeo di lotta contro il cancro, un pilastro fondamentale dell'Unione europea della salute. Si stima che circa il 40% dei casi di cancro nell'UE sia prevenibile. Tuttavia, secondo una nuova recente relazione, nel 2021 gli Stati membri dell'UE hanno destinato alla prevenzione solo il 5% circa della spesa sanitaria totale.
In molti Stati membri la copertura vaccinale contro il papillomavirus è ben al di sotto del 50% tra le ragazze, i dati relativi a ragazzi e giovani adulti sono molto limitati ed è marcata la mancanza di dati sui tassi di vaccinazione contro il virus dell’epatite B. La raccomandazione adottata oggi comprende una serie di misure che gli Stati membri potrebbero adottare per migliorare l'uso di questi vaccini salvavita e per migliorare il monitoraggio e la comunicazione. (focus\ aise)