Vento d’Europa

ROMA – focus/aise - Nell'ambito dei lavori dell'UE volti a promuovere la trasparenza e l'equità fiscale a livello mondiale, gli Stati membri hanno aggiornato la lista UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali. L'aggiornamento – sottolinea Bruxelles – dimostra gli effetti positivi del dialogo costruttivo e della cooperazione tra l'UE e i suoi partner internazionali: non sono infatti state aggiunte nuove giurisdizioni all'elenco, che contiene 11 giurisdizioni di paesi terzi: Anguilla, Figi, Guam, Isole Vergini degli Stati Uniti, Palau, Panama, Russia, Samoa, Samoa americane, Trinidad e Tobago e Vanuatu. L'aggiornamento registra una serie di sviluppi positivi in diverse di queste giurisdizioni, che riflettono gli sforzi in corso per affrontare i settori che destano preoccupazione.
Inoltre, 8 giurisdizioni hanno attualmente in sospeso impegni per migliorare il loro quadro di governance fiscale. I paesi interessati, ovvero Antigua e Barbuda, Belize, Isole Vergini britanniche, Brunei Darussalam, Eswatini, Seychelles, Turchia e Vietnam, sono elencati nella lista comprendente le giurisdizioni cooperative. L'UE monitorerà attentamente tali impegni per assicurarsi che sia dato loro seguito entro i termini previsti.
L'obiettivo principale della lista UE è incoraggiare le giurisdizioni ad attuare norme di buona governance fiscale per contrastare la frode, l'evasione e l'elusione fiscali in tutto il mondo. Si basa su un processo approfondito di screening, valutazione e monitoraggio secondo criteri oggettivi, chiari e accettati a livello internazionale. A seguito di un impegno senza precedenti, molte giurisdizioni hanno adottato misure importanti per porre fine alle pratiche fiscali dannose e migliorare la trasparenza fiscale globale.
La lista UE viene aggiornata due volte l'anno per riflettere i cambiamenti nelle politiche fiscali e nei livelli di cooperazione delle giurisdizioni. Ciò garantisce che rimanga pertinente e accurata nel tempo.
Si è tenuta nei giorni scorsi a Bruxelles la riunione costitutiva del nuovo comitato europeo per i servizi di media, organo consultivo indipendente a livello dell'Unione istituito dall'EMFA e composto da rappresentanti delle autorità nazionali di regolamentazione dei media. Nel corso della riunione, il Comitato ha eletto Carlos Aguilar Paredes (Spagna) come suo presidente e Amma Asante (Paesi basso) come vicepresidente.
Il nuovo Comitato sostituisce il gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi, di cui proseguirà i lavori. In tale veste, il comitato promuoverà l'attuazione coerente della direttiva sui servizi di media audiovisivi, fornendo nel contempo alla Commissione competenze e assistenza in materia di regolamentazione dei media.
"Mi compiaccio per l’insediamento del nuovo Comitato per i media e attendo con interesse la nostra cooperazione in materia di regolamentazione dei media, da realizzare di pari passo con un’efficace attuazione dello storico regolamento europeo per la libertà dei media, garantendo che i media nell'UE, sia tradizionali che digitali, siano indipendenti e pluralistici", ha commentato Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia.
Per Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la giustizia, lo Stato di diritto e la protezione dei consumatori, l’insediamento del Comitato “segna un passo fondamentale nell'applicazione del regolamento europeo per la libertà dei media. Contiamo sul lavoro fondamentale del nuovo Comitato per i media, mirato a sostenere il funzionamento indipendente dei fornitori di media, una condizione preliminare per fornire agli europei i servizi di alta qualità che meritano".
Il Comitato per i media avrà nuovi compiti nell'ambito del regolamento europeo sulla libertà dei media: fornirà pareri sulle misure nazionali che potrebbero incidere in modo significativo sul funzionamento dei fornitori di media, sulle concentrazioni del mercato dei media e sulle misure comuni per proteggere il mercato interno dai fornitori di media di paesi terzi che rappresentano minacce alla sicurezza pubblica, ad esempio per quanto riguarda la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri. Questi nuovi compiti contribuiranno a ridurre gli ostacoli alla fornitura di servizi di media in tutta l'UE e a salvaguardare il pluralismo e l'indipendenza dei media nel mercato interno.
Inoltre, tra le possibilità offerte ai fornitori di servizi di media vi è quella di chiedere il parere del Comitato per i media sull'esito di un dialogo con le piattaforme online di dimensioni molto grandi designate a norma del regolamento sui servizi digitali: un simile dialogo può, ad esempio, svolgersi in merito alle ripetute restrizioni ingiustificate o alla sospensione dei contenuti del fornitore di media sulla base delle condizioni di servizio. Il Comitato per i media dovrà informare la Commissione europea del suo parere. (focus\aise)