Il Parlamento Ue vuole uno “Schengen militare” per far fronte alla minaccia russa

STRASBURGO\ aise\ - Rimuovere le frontiere interne per il movimento di truppe e potenziare equipaggiamenti militari, ferrovie, strade, gallerie e ponti. È quanto richiesto dal Parlamento europeo in una risoluzione non vincolante adottata mercoledì scorso, 17 dicembre, con 493 voti a favore, 127 contrari e 38 astensioni.
Nel documento, i deputati affermano che la guerra della Russia contro l’Ucraina ha riportato al centro dell’attenzione la mobilità militare e l’urgente necessità di facilitare lo spostamento rapido transfrontaliero di truppe, equipaggiamenti e asset militari in tutta Europa. Sottolineano inoltre che la mobilità militare è un elemento essenziale per la difesa dell’UE ed è cruciale per la sicurezza del fianco orientale, in particolare dei paesi baltici e della Polonia.
AUMENTO DEI FINANZIAMENTI
Il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione di aumentare il bilancio per la mobilità militare nel prossimo bilancio a lungo termine a oltre 17 miliardi di euro. I deputati invitano gli Stati membri a non ridurre tali fondi, come avvenuto nel bilancio 2021-2027, quando le risorse proposte sono state tagliate del 75%. L’ammodernamento di 500 “punti critici” infrastrutturali, come ponti o gallerie, richiederebbe almeno 100 miliardi di euro, aggiungono, esortando la Commissione a semplificare le procedure per l’accesso ai finanziamenti per i progetti a duplice uso.
SPAZIO SCHENGEN MILITARE
Nel provvedimento il Parlamento europeo riconosce che, nonostante i progressi compiuti per migliorare la mobilità militare, permangono significativi ostacoli amministrativi, finanziari e infrastrutturali, che in alcuni casi fanno sì che lo spostamento di equipaggiamenti militari nell’UE richieda oltre un mese.
I deputati invitano quindi gli Stati membri e la Commissione europea a investire di più nelle infrastrutture di trasporto, in particolare lungo i quattro corridoi dell’UE per la mobilità militare. Chiedono inoltre un maggiore ricorso a soluzioni digitali e l’accelerazione delle autorizzazioni per i movimenti transfrontalieri tramite uno sportello unico.
Raccomandano inoltre di lavorare verso la creazione di uno “spazio Schengen militare”, rafforzato da una task force sulla mobilità militare e da un coordinatore europeo incaricato di semplificare l’attuazione delle diverse iniziative, con una tabella di marcia fornita dalla Commissione.
COOPERAZIONE UE-NATO
Nella risoluzione, infine, si sottolinea che la mobilità militare è una priorità della cooperazione UE-NATO ed è essenziale per consentire lo spostamento delle forze alleate in tempo di pace, crisi o guerra. Nella risoluzione si chiedono esercitazioni congiunte regolari e stress test per individuare ed eliminare gli ostacoli. I deputati vogliono inoltre che l’UE segua l’esempio della NATO e garantisca che le truppe di reazione rapida possano attraversare le frontiere interne dell’UE entro tre giorni in tempo di “pace” ed entro 24 ore in caso di crisi.
PROSSIME TAPPE
I deputati delle commissioni trasporti e difesa inizieranno ora i lavori legislativi sul pacchetto sulla mobilità militare presentato dalla Commissione europea nel mese di novembre. (aise)