Locazione di alloggi a breve termine: maggior trasparenza con le nuove misure dell'UE
BRUXELLES\ aise\ - Negli ultimi anni, il mercato delle locazioni a breve termine, comunemente note come affitti brevi, ha conosciuto un forte incremento. Questa crescita è stata in gran parte spinta dall'espansione delle piattaforme online. Se da un lato la varietà di opzioni di alloggio, come case private trasformate in strutture ricettive per i visitatori, ha avuto un impatto benefico sul turismo, dall'altro la sua rapida espansione ha portato alla luce una serie di criticità.
La carenza di alloggi nelle destinazioni turistiche più popolari, l’aumento dei prezzi degli affitti e l’impatto complessivo sulla vivibilità di alcune aree, sono alcuni degli effetti negativi che hanno colpito le comunità locali.
La pandemia ha causato un calo dei pernottamenti nel 2020 rispetto al 2019. Tuttavia, le cifre del 2021 hanno superato i livelli pre-pandemia e da allora sono in crescita costante. Questa tendenza è stata confermata nel 2023, quando quattro piattaforme leader (AirBnb, Booking, Expedia e TripAdvisor) hanno totalizzato oltre 300 milioni di pernottamenti in strutture per soggiorni brevi.
Nel terzo trimestre dell'anno, solitamente il più attivo, le prenotazioni fatte attraverso queste piattaforme sono cresciute del 13,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Nel 2022, all'interno dell'Unione Europea, sono state prenotate 547 milioni di notti tramite quattro grandi piattaforme di prenotazione online: (Airbnb, Booking, Expedia Group e Tripadvisor). Questo significa che ogni notte, più di un milione e mezzo di persone hanno soggiornato in alloggi a breve termine.
A guidare la classifica delle mete che nel 2022 hanno fatto registrare più ospiti troviamo Parigi (con 13,5 milioni di ospiti) seguita da Barcellona e Lisbona (con più di 8,5 milioni di ospiti ciascuna) al 4° posto Roma (con più di 8 milioni di ospiti) al 10° Milano (con 3,9 milioni di ospiti) mentre al 15° e al 16° posto troviamo Firenze e Venezia (con 3,2 milioni ciascuna).
In risposta al crescente numero di affitti a breve termine, in diverse città e regioni sono state introdotte norme locali per limitare l’accesso ai servizi di affitto a breve termine.
L’aumento degli affitti di alloggi a breve termine pone una serie di sfide per le città europee.
La prima riguarda la trasparenza: la mancanza di trasparenza nelle operazioni di noleggio a breve termine rende difficile per le autorità monitorare e regolamentare questi servizi in modo efficace.
Ci sono poi sfide normative: le autorità pubbliche si trovano ad affrontare sfide nel garantire che gli affitti a breve termine siano conformi alle normative locali, alla tassazione e agli standard di sicurezza a causa di informazioni insufficienti.
Aumentano le preoccupazioni per lo sviluppo urbano: alcune città hanno difficoltà a far fronte alla rapida crescita degli affitti a breve termine che potrebbero trasformare le aree residenziali e imporre ulteriori oneri ai servizi pubblici come la raccolta dei rifiuti.
Per affrontare l'incremento degli affitti a breve termine, nel novembre 2022 la Commissione europea ha presentato una proposta per garantire maggiore trasparenza nel campo degli affitti a breve termine e sostenere le autorità pubbliche nella promozione del turismo sostenibile.
Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta nel novembre 2023.
Le misure concordate
Registrazione facilitata: l'accordo prevede una semplificazione che, nei paesi dell'UE in cui viene richiesto, il processo di registrazione online per le proprietà in affitto a breve termine sia semplificato. Dopo aver completato questo processo, i padroni di casa (cd hosts) riceveranno un numero di registrazione che consentirà loro di affittare la loro proprietà. Questo faciliterà l'identificazione degli host e la verifica dei loro dati da parte delle autorità.
Maggiore sicurezza per gli utenti: le piattaforme online dovranno verificare l'accuratezza dei dettagli forniti dalle proprietà e inoltre dovranno eseguire controlli a campione. Le autorità, qualora necessario, potranno adottare misure che vanno dal blocco delle registrazioni, alla rimozione delle proprietà non conformi fino all'imposizione di sanzioni alle piattaforme.
Condivisione dei dati: per ricevere dati sull'attività di accoglienza dalle piattaforme, gli Stati membri istituiranno un punto unico di accesso digitale per assistere le autorità locali nel monitorare le attività di affitto e nel miglioramento del turismo. Tuttavia, per le piattaforme micro e piccole che contano fino a 4.250 inserzioni, verrà messo in atto un sistema semplificato per la condivisione dei dati.
La commissione parlamentare per il mercato interno ha approvato l'accordo sulle nuove misure nel gennaio 2024.
Il Parlamento europeo dovrà votare la relazione durante la sessione plenaria che inizierà lunedì 26 febbraio.
Affinché l’accordo provvisorio possa entrare in vigore, questo dovrà essere adottato anche dal Consiglio, dopodiché gli Stati membri avranno 24 mesi per implementarlo. (aise)