Papa Francesco: il volontariato segno di speranza

Vatican Media

ROMA\ aise\ - “Nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi”. Così Papa Francesco nell’Angelus della I Domenica di Quaresima, con cui mercoledì scorso, dopo il rito delle Ceneri, è iniziato “l’itinerario penitenziale di quaranta giorni che ci chiama alla conversione del cuore e ci conduce alla gioia della Pasqua”.
L’invito di Bergoglio a fedeli e pellegrini, raccolti in Piazza San Pietro per assistere alla Santa Messa e ascoltare l’omelia del Santo Padre letta dal cardinale Michael Czerny, è stato quello di impegnarsi “perché sia un tempo di purificazione e di rinnovamento spirituale, un cammino di crescita nella fede, nella speranza e nella carità”.
Durante la celebrazione della Santa Messa è stato celebrato anche il mondo del volontariato, che sta vivendo il proprio Giubileo. “Nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi”. Bergoglio “a quanti si impegnano in questo campo” ha espresso la propria “gratitudine: grazie per l’offerta del vostro tempo e delle vostre capacità; grazie per la vicinanza e la tenerezza con cui vi prendete cura degli altri, risvegliando in loro la speranza!”.
Lo stesso Francesco, nel suo prolungato ricovero in Ospedale, ha detto di sperimentare “la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. Abbiamo bisogno di questo, del “miracolo della tenerezza”, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore”, ha detto.
Dall’Ospedale Bergoglio si è collegato ieri in video con la Curia romana che ha iniziato i suoi Esercizi spirituali in attesa della Pasqua.
Poi il consueto messaggio affinché si continui a “invocare il dono della pace, in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e nel Myanmar, in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare”, ha aggiunto il Pontefice, “ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze in alcune zone della Siria: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili”, ha concluso, affidandosi “alla materna intercessione della Vergine Maria”. (p. di dionisio\aise)