Papa Francesco: tutto cambia se davvero hai conosciuto Gesù

ROMA\ aise\ - “Tutto cambia se davvero hai conosciuto Gesù”. Questo il messaggio che Papa Francesco ha affidato a fedeli e pellegrini raccolti ieri, 15 settembre, in piazza San Pietro per assistere alla consueta recita dell’Angelus domenicale.
“Il Vangelo della Liturgia odierna”, ha esordito Bergoglio, “ci racconta che Gesù, dopo aver chiesto ai discepoli cosa pensava la gente di Lui, domanda direttamente a loro: “Ma voi, chi dite che io sia?” (Mc 8,29). Pietro risponde a nome di tutto il gruppo dicendo: “Tu sei il Cristo” (v. 30), cioè “tu sei il Messia”. Tuttavia, quando Gesù comincia a parlare della sofferenza e della morte che lo aspettano, lo stesso Pietro si oppone e Gesù lo rimprovera duramente: “Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (v. 33)”.
“Guardando all’atteggiamento dell’apostolo Pietro, possiamo anche noi interrogarci su che cosa significa davvero conoscere Gesù” è stato l’invito del Santo Padre. “Infatti”, ha spiegato, “da una parte Pietro risponde in maniera perfetta, dicendo a Gesù che Egli è il Cristo. Tuttavia dietro a queste parole corrette c’è ancora un modo di pensare “secondo gli uomini”, una mentalità che immagina un Messia forte, un Messia vittorioso, che non può soffrire o morire. Dunque, le parole con cui Pietro risponde sono “giuste”, ma il suo modo di pensare non è cambiato. Egli deve ancora cambiare mentalità, egli deve ancora convertirsi”.
“Questo è un messaggio importante anche per noi”, ha evidenziato Francesco. “Anche noi abbiamo imparato qualcosa su Dio, conosciamo la dottrina, recitiamo le preghiere in modo corretto e, magari, alla domanda “chi è per te Gesù?” rispondiamo bene, con qualche formula che abbiamo appreso al catechismo. Ma siamo sicuri che questo significhi conoscere davvero Gesù? In realtà, per conoscere il Signore non basta sapere qualcosa di Lui, ma occorre mettersi alla sua sequela, lasciarsi toccare e cambiare dal suo Vangelo. Si tratta cioè di avere con Lui una relazione, un incontro. Io posso conoscere tante cose su Gesù, ma se non l’ho incontrato, ancora non so chi sia Gesù. Ci vuole questo incontro che cambia la vita: cambia il modo di essere, cambia il modo di pensare, cambia le relazioni che hai con i fratelli, la disponibilità ad accogliere e a perdonare, cambia le scelte che fai nella vita. Tutto cambia se davvero hai conosciuto Gesù! Tutto cambia”.
Citando poi le parole del teologo e pastore luterano Bonhoeffer, vittima del nazismo, che disse “il problema che non mi lascia mai tranquillo è quello di sapere che cosa sia veramente per noi oggi il cristianesimo o anche chi sia Cristo”, Bergoglio ha concluso: “purtroppo, tanti non si pongono più questa domanda e restano “tranquilli”, addormentati, anche lontano da Dio. È importante invece chiederci: io mi lascio scomodare, mi domando chi è Gesù per me e che posto occupa nella mia vita? Su questa domanda nostra madre Maria, che conosceva bene Gesù”.
Al termine dell’Angelus, Papa Francesco ha rivolto come consuetudine il suo pensiero all’attualità internazionale, esprimendo la propria “vicinanza alle popolazioni del Vietnam e del Myanmar, che soffrono a causa delle inondazioni provocate da un violento tifone. Prego per i defunti, per i feriti e gli sfollati. Dio sostenga quanti hanno perso i loro cari e la loro casa e benedica quanti stanno portando aiuto”.
“E non dimentichiamo le guerre che insanguinano il mondo”, ha continuato. “Penso alla martoriata Ucraina, al Myanmar, penso al Medio Oriente. Quante vittime innocenti! Penso alle mamme che hanno perso figli in guerra. Quante giovani vite stroncate! Penso a Hersh Goldberg-Polin, trovato morto in settembre, insieme ad altri cinque ostaggi, a Gaza. Nel novembre dell’anno scorso, avevo incontrato la madre, Rachel, che mi ha colpito per la sua umanità. L’accompagno in questo momento. Prego per le vittime e continuo ad essere vicino a tutte le famiglie degli ostaggi. Cessi il conflitto in Palestina e Israele!”, l’appello del Papa. “Cessino le violenze, cessino gli odi! Si rilascino gli ostaggi, continuino i negoziati e si trovino soluzioni di pace”, ha concluso. (p. di dionisio\aise)