“Le mani del Salento”: una settimana di grandi concerti a Lecce e dintorni con il festival Classiche Forme

LECCE\ aise\ - Otto serate con le star internazionali della musica da camera e un’anteprima con il Concerto per la città, il 13 luglio, al Parco di Belloluogo di Lecce dove cresce l’Oasi Classiche Forme nata due anni fa. Dodici appuntamenti complessivi per una settimana di grandi concerti, in luoghi iconici della città di Lecce e di altri tre comuni del Salento e cioè la Masseria Le Stanzìe di Supersano, il Castello Volante di Corigliano d’Otranto e la Fondazione Le Costantine a Casamassella (frazione di Uggiano la Chiesa), quest’ultima per la speciale serata Classiche Forme per Fondazione Sylva che vedrà, tra l’altro, la prima esecuzione assoluta de La Romanza dell’Ulivo, titolo della Commissione Classiche Forme 2024 firmata dal Premio Oscar Nicola Piovani.
Torna così nel Salento, per l’ottava edizione, dal 14 al 21 luglio, il Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana e promosso dall’Associazione Musicale Opera Prima. Classiche Forme porta la grande musica nei luoghi d’arte e nella campagna salentina, ospitando solisti di fama mondiale, sempre puntando a creare occasioni che abbattano le barriere tra palcoscenico e pubblico.
Accanto alla direttrice artistica si esibiranno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione, nel libero spirito del festival: la violinista giapponese Sayaka Shoji, premio Paganini, cresciuta all’Accademia Stauffer e oggi richiesta sui migliori palchi del globo; il virtuoso violoncellista austriaco di origine iraniana Kian Soltani, artista Deutsche Grammophon, vincitore del Concorso Internazionale di Violoncello Paulo di Helsinki; il pianista britannico Benjamin Grosvenor, artista Decca Classics, riconosciuto a livello internazionale per il suo lirismo sonoro e la brillantezza alla tastiera; l’enfant prodige russo star del pianoforte Alexander Malofeev. Poi, preziosi ritorni a Classiche Forme, come quelli del celebre quartetto francese Modigliani, considerato tra i migliori al mondo, del violista Georgy Kovalev e della violinista Liya Petrova, primo premio al concorso Carl Nielsen in Danimarca. In questa ottava edizione anche il gruppo da camera de I Solisti Filarmonici Italiani che, insieme al pianista Giuseppe Magagnino, impreziosiranno la performance del violinista Alessandro Quarta; e ancora i violoncelli di Aleksey Shadrin e Ludovica Rana, il pianoforte di Massimo Spada, il violino di Hyeyoon Park, il contrabbasso di Giorgio Magistroni, la viola di Giuseppe Russo Rossi, oltre ai gruppi dalle Scuole di Perfezionamento italiane più importanti come l’Accademia Stauffer di Cremona, la Scuola di Musica di Pinerolo e Avos Project di Roma.
FESTIVAL DIFFUSO NELL’ARTE E NELLA NATURA
Classiche Forme è sin dalla sua nascita un festival ambientato nell’arte e nella natura con un’identità precisa e inconfondibile, di certo tra le iniziative di divulgazione culturale più importanti a livello europeo per aver rivitalizzato la percezione della musica da camera nell’immaginario di giovani e pubblico mainstream.
In questi sette anni ha raccontato lo stato dell’arte mondiale della cameristica alla propria terra: anche nell’edizione 2024 la star pianista salentina riporta il suo cenacolo d’amici a fare musica tutti insieme. E quest’anno con una missione in più: piantare alberi nei territori devastati dal batterio Xylella fastidiosa insieme a Fondazione Sylva, organizzazione no-profit impegnata nella rigenerazione ambientale attraverso interventi di rimboschimento.
“Classiche Forme rappresenta per me quel piccolo scrigno in cui idee, visioni, riflessioni, figure di musicisti, programmi musicali, connessioni e sperimentazioni si fondono in un unico progetto, prendono forma e disegnano un percorso che ogni anno sorprende e stupisce persino me”, dice Beatrice Rana, che la settimana scorsa ha presentato il suo festival anche a Roma, nella sede del Ministero della Cultura.
“Le mani del Salento” è l’immagine che mi ha ispirato per questa ottava edizione di Classiche Forme, le mani come unico denominatore dei vari elementi del Festival: le mani dei musicisti che, con i loro strumenti, interpretano, ricreano le partiture musicali e danno vita agli immensi capolavori del passato e della nostra contemporaneità; le mani degli artigiani che hanno cesellato la bianca pietra leccese rendendola un unicum nel barocco italiano; mani che tessono filati di grandissimo valore, che restituiscono dignità e vestono di prestigio le tradizioni salentine con le opere del laboratorio di tessitura artigianale de “Le Costantine”; mani che curano la terra e riforestano zone flagellate dalla xylella come la Fondazione Sylva; mani che con devozione fanno vivere le tradizioni contadine nella Masseria Le Stanzìe di Supersano dove il festival torna anche quest’anno.
In un momento in cui sembra che l’unica via perseguibile per aprirsi al futuro sia lo sviluppo e l’approfondimento delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, le “mani” e il loro grande potere creativo possono essere la declinazione di quell’intelligenza artigianale che, insieme a quella emotiva, darà la possibilità all’uomo di dare corpo alle proprie idee e ai propri sogni e di realizzarli in modo unico e straordinario.
L’IMPAGINATO DEL FESTIVAL
Anche quest’anno sarà un'intera settimana di musica all'aperto dal vivo, con un programma ricercato e denso di particolarità, ma soprattutto, come dice Beatrice Rana, “che ci farà ascoltare musiche straordinarie”.
L’impaginato del festival comprende brani che fanno parte della più grande tradizione cameristica, sonate, trii, quartetti celebri, accostati a interessanti trascrizioni, poco eseguite, come la Sinfonia Pastorale di Beethoven trascritta per sestetto d’archi.
Molto attesa è la Commissione d’opera “Classiche Forme 2024” affidata al celebre compositore, Premio Oscar (1999), Nicola Piovani, che, nello spirito di attenzione riservata al paesaggio salentino che ha da sempre caratterizzato il festival, è dedicata alla profonda trasformazione avvenuta negli ultimi anni. Si intitola La Romanza dell’Ulivo, per pianoforte e quartetto d’archi.
Ancora, a caratterizzare questa edizione la presentazione di tutti i trii con pianoforte di Antonin Dvořák che sarà possibile ascoltare sia nell’interpretazione di artisti acclamati come Sayaka Shoji, Kian Soltani e della stessa Rana, che in quella di giovani talenti delle accademie musicali di perfezionamento.
Un programma tutto ispirato al classicismo viennese, poi, per il concerto del Quartetto Modigliani: si fa interprete del Quartetto “Milanese” di Mozart e del Quartetto "Razumowsky" Op. 59 n. 1 di Beethoven.
Concluderà il Festival la Maratona Finale: un programma tutto francese intitolato, appunto, Hommage à la France in cui affianco ai brani pianistici a 4 mani di Fauré e Ravel, saranno proposti il Concerto in re maggiore per violino, pianoforte e quartetto d’archi, Op. 21 di E. Chausson e il celebre Quintetto in fa minore per pianoforte e archi di C. Franck.
OTTO SERATE E UN’ANTEPRIMA
Il Festival, che avrà un appuntamento divulgativo il 21 maggio all’Ambasciata italiana a Berlino, dopo l’anteprima al Parco di Belloluogo di Lecce del 13 luglio, affidato anche quest’anno ai Virtuosi di Sansevero con le popolari Stagioni di Piazzolla, prenderà avvio ufficiale con il Concerto inaugurale che si terrà domenica 14 luglio con il primo dei quattro concerti nel Chiostro, il Chiostro del Rettorato di Lecce, il salotto di Classiche Forme, dove si tengono anche quest’anno quattro serate del festival. In scena in questa prima ci sarà il trio composto da Beatrice Rana, dal Premio Paganini Sayaka Shoji e dal violoncellista austro-iraniano Kian Soltani. Presentano il Trio n. 4 Op. 90 in Mi minore "Dumky” di Dvořák e il Trio n. 1 per pianoforte e archi Op. 8 di Brahms, introducendo in qualche modo uno dei fili conduttori del programma di questa edizione che vedrà in esecuzione l’integrale dei trii del compositore ceco, a 120 anni dalla morte.
Lunedì 15 luglio alle ore 19.30 l’appuntamento “talk” di questa edizione: Palazzo Maresgallo, dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce, accoglierà la Conversazione con Nicola Piovani e Leonetta Bentivoglio. Poi, alle ore 23.00, il primo dei tre appuntamenti con i Notturni, che quest’anno hanno sede in un luogo particolarmente prezioso per Classiche Forme visto che ne accolse la terza edizione, la prima a Lecce. È il Chiostro dell’Antico Seminario di Lecce, nell’iconica Piazza Duomo. Il primo concerto è in collaborazione con l’Accademia Stauffer di Cremona e vede protagonista il Trio Rinaldo; il secondo, il 17 luglio, con la Scuola di Musica di Pinerolo e il trio composto da Federica Severini al violino, Anzhe Zuo al violoncello e Pier Carmine Garzillo al pianoforte; il terzo e ultimo, il 18, con la Scuola Internazionale di Musica Avos Project e il Trio Alea. Tutti i Notturni sono accomunati dalla presenza nel programma di un trio di Dvořák.
Martedì 16 luglio “Classiche Forme per Fondazione Sylva” Evento Speciale - La Romanza dell’Ulivo, primo appuntamento dei tre fuoriporta.
Cosa può fare la musica per l’ambiente e il pianeta? Come tutte le forme d’arte, può essere un potente veicolo di messaggio, oltre che motore d’impegno, di cambiamento e di collaborazione. È proprio con questo spirito che Classiche Forme e Fondazione Sylva collaborano per realizzare un intervento di riforestazione nei territori dove il batterio della Xylella fastidiosa ha causato la distruzione di un patrimonio arboreo ultra secolare. Fondazione Sylva è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di rigenerare il paesaggio e di contrastare i danni ambientali causati dal cambiamento climatico attraverso interventi di riforestazione in tutta Italia. Lo speciale concerto avrà luogo nella sede della Fondazione Le Costantine, immersa nella campagna della penisola salentina, a Casamassella, frazione di Uggiano la Chiesa. Virtuosa eccellenza salentina conosciuta in tutto il mondo, impegnata nella riscoperta e nella conservazione dell’arte antica della tessitura e del ricamo a mano, Le Costantine si farà teatro del concerto al tramonto.
L’originale impaginato di questo evento, tra cui spicca La Romanza dell’Ulivo per pianoforte e quartetto d’archi di Nicola Piovani, Commissione Classiche Forme 2024, in prima esecuzione assoluta, sarà affidato ad una vera parata di grandi musicisti: Beatrice Rana, le violiniste Liya Petrova e Sayaka Shoji, i violoncelli di Ludovica Rana e Kian Soltani, le viole di Georgy Kovalev e Giuseppe Russo Rossi e il contrabbassista Giorgio Magistroni.
Il festival prosegue con il doppio appuntamento di mercoledì 17 luglio. Alle ore 21 si torna nel Chiostro del Rettorato a Lecce per “Divertimento all’ungherese”, un concerto dedicato all’originale impaginato Schubert, Dohnanyi e Brahms che vedrà tra gli interpreti la star Alexander Malofeev al pianoforte, Aleksey Shadrin al violoncello, ancora Liya Petrova al violino e Giuseppe Russo Rossi alla viola, a conferma di un festival che crea formazioni inedite unendo nel segno dell’amicizia, della libera creatività e del piacere di crescere musicalmente insieme, grandi star giovani del panorama internazionale, in un clima di estrema piacevolezza diverso, nei ritmi e nei modi, dai tempi convulsi della carriera artistica di oggi.
Alle 23 si torna nel Chiostro dell’Antico Seminario di Lecce per il secondo Notturno.
Giovedì 18 luglio “Affetti popolari”, l’imperdibile incontro tra Ludovica Rana al violoncello, Hyeyoon Park al violino, il giovanissimo georgiano Georgy Kovalev alla viola e Benjamin Grosvenor al pianoforte, sempre nel Chiostro del Rettorato di Lecce.
Alle 23 ultimo appuntamento Notturno.
Venerdì 19 luglio il secondo fuoriporta con l’attesa tappa a Corigliano d’Otranto per il concerto “ARCHItetture Sonore”. Ancora un nuovo palcoscenico per il festival, lo storico Castello Volante con la sua preziosa struttura che rappresenta l’esempio più riuscito del passaggio dalle torri quadre medievali a quelle rotonde rinascimentali. Qui si esibirà il celebre quartetto francese Modigliani. In programma il Quartetto per archi n. 3 in sol maggiore, K 156 “Milanese” di Mozart e il Quartetto per archi n. 7 in fa maggiore, Op. 59 n. 1 "Razumowsky" di Beethoven.
Terzo fuoriporta è l’ormai immancabile appuntamento con la campagna salentina e la Masseria Le Stanzìe di Supersano (Le). Qui sabato 20 luglio un impaginato dedicato a “I 5 Elementi”, opera del violinista e compositore salentino trasversale ai generi Alessandro Quarta. Con lui il pianista, arrangiatore e jazzista leccese Giuseppe Magagnino e la lodatissima orchestra da camera de I Solisti Filarmonici Italiani.
Si chiude con la Maratona Finale - Hommage à la France domenica 21 luglio alle ore 21 nel Chiostro del Rettorato di Lecce. Quest’anno la dedica alla Francia: nata dall’idea di Beatrice di ricreare lo spirito degli oceanici programmi in voga a inizio Novecento, la Maratona presenterà Ravel, Fauré, Franck e Chausson con Beatrice Rana e Massimo Spada al pianoforte, il Quartetto Modigliani, Benjamin Grosvenor e Sayaka Shoji.
Il Festival Classiche Forme 2024, organizzato dall'Associazione Opera Prima, è realizzato con il sostegno del MIC - Direzione generale dello Spettacolo. È inoltre sostenuto dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, quest’anno con la collaborazione di Fondazione Sylva. Collaborano alla realizzazione del festival anche l’Amministrazione Comunale di Lecce, con cui è nata una entusiasmante collaborazione, la Provincia di Lecce, l’Università del Salento e il Polo Biblio-museale di Lecce.
Prosegue, inoltre, per questa VIII edizione l'importante media partnership di Rai Radio 3, che trasmetterà le serate di Classiche Forme 2024 in un’apposita rubrica dedicata ai Festival Italiani più rappresentativi. Attiva da quest’anno anche la collaborazione con Sur, Salento University Radio.
Il Festival ha ottenuto la prestigiosa EFFE Label da parte dell’European Festivals Association, supportata dalla Commissione e dal Parlamento Europeo. (aise)