Elena Remigi (CGIE) al Parlamento Uk: Italia modello di rappresentanza per i cittadini all’estero

LONDRA\ aise\ - Il 2 luglio scorso, Elena Remigi, Consigliera del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) e del Com.It.Es. di Londra, è stata ospite presso la Camera dei Comuni del Parlamento britannico, su invito dell’All-Party Parliamentary Group (APPG), gruppo parlamentare trasversale composto da esponenti di tutti i partiti politici. L’incontro, promosso e presieduto dalla deputata Manuela Perteghella, ha avuto come obiettivo quello di analizzare i modelli di rappresentanza dei cittadini all’estero e favorire un dialogo comparativo tra sistemi istituzionali.
Nel suo intervento, Elena Remigi ha illustrato l’articolato sistema di rappresentanza di cui godono gli italiani residenti fuori dai confini nazionali, spiegando il ruolo strategico dei Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Si tratta di due organismi rappresentativi istituiti per garantire la partecipazione delle comunità italiane alla vita politica e sociale del Paese d’origine, favorendo al contempo il dialogo con le autorità locali nei Paesi di residenza.
“Questo modello ha due livelli - ha spiegato Remigi - che consentono agli italiani all’estero di far sentire la propria voce in maniera strutturata, attraverso una rete istituzionale che collega i cittadini con le istituzioni italiane e che contribuisce attivamente alla definizione delle politiche migratorie, culturali e sociali”.
L’incontro ha suscitato un vivo interesse tra i parlamentari britannici, che erano interessati a capire come il Regno Unito potrebbe ispirarsi ad alcune delle pratiche italiane per migliorare la rappresentanza dei propri cittadini all’estero. Erano presenti rappresentanti delle principali forze politiche, tra cui membri di Labour International, il presidente dei Liberal Democratici in Europa, i Conservatives Abroad, oltre a due esponenti della Delegazione Europea. Hanno partecipato, in presenza o da remoto, anche diversi gruppi e associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei cittadini britannici residenti all’estero.
Il confronto ha evidenziato come, nonostante le differenze nei sistemi politici, vi siano spazi concreti per un dialogo proficuo tra Paesi, soprattutto in un’epoca in cui le migrazioni internazionali sono sempre più frequenti e le comunità diasporiche svolgono un ruolo crescente nelle relazioni transnazionali.
A margine dell’incontro, Remigi - che da anni è anche impegnata con la associazione da lei diretta In Limbo nella promozione dei diritti degli Europei nella Gran Bretagna della Brexit - ha dichiarato: “Mi ha colpito molto l’interesse suscitato dalla mia presentazione, sia da parte dei deputati britannici che dei cittadini attivi sul territorio. È evidente che il nostro sistema di rappresentanza, costruito con fatica nel tempo, viene guardato con rispetto anche da chi non fa parte della nostra comunità. Questo riconoscimento è un segnale importante, che ci sprona a continuare a lavorare per rafforzare i legami tra cittadini e istituzioni, ovunque essi si trovino”.
Il modello italiano, dunque, “può rappresentare un riferimento utile per costruire una rappresentanza più inclusiva, partecipata e vicina ai bisogni reali dei cittadini”. (aise)