80° Anniversario della Liberazione di Roma: domani la celebrazione del Municipio I con “We the italians”

ROMA\ aise\ - Il 4 giugno 1944, le forze alleate, guidate dal generale Mark Clark, entrarono trionfalmente a Roma. La città, dichiarata “città aperta” per evitare distruzioni ulteriori, vide l’ingresso delle forze americane, canadesi e inglesi senza combattimenti significati. L’evento fu accolto con grande entusiasmo dai romani, che speravano in una fine rapida della guerra e in un ritorno alla normalità.
La liberazione di Roma ebbe conseguenze immediate e di lungo termine. Dal punto di vista militare, segnò la prima grande città europea liberata dagli Alleati, rafforzando il morale delle forze antinaziste e dando un impulso significativo alle operazioni successive, inclusi gli sbarchi in Normandia due giorni dopo.
Politicamente, l’evento accelerò il processo di smantellamento del regime fascista e la restaurazione delle istituzioni democratiche in Italia. Il re Vittorio Emanuele III, associato al regime fascista, abdicò a favore del figlio Umberto II, aprendo la strada al referendum istituzionale del 1946 che avrebbe portato alla nascita della Repubblica Italiana.
La liberazione di Roma il 4 giugno 1944 fu un momento cruciale nella storia italiana ed europea. Simboleggiò la fine dell’occupazione nazista nella penisola e l’inizio di una nuova era di speranza e ricostruzione. La determinazione degli alleati e il coraggio della Resistenza italiana furono determinanti per questo successo. La memoria di quel giorno rimane un potente richiamo all’importanza della libertà e della democrazia, valori per i quali molte persone sacrificarono la propria vita.
Il Municipio I Centro, grazie al lavoro degli Assessorati della Cultura e della Memoria, ha organizzato domani, 4 giugno, un evento per celebrare l’80° Anniversario della Liberazione di Roma, con la collaborazione della media company We the Italians, fondata e diretta da Umberto Mucci, e l’ospitalità della Università John Cabot.
La commemorazione, infatti, si terrà dalle 9.30 alle 12.00 nell’Aula Magna dell’Università dove saranno in mostra anche le vetture storiche della collezione della Fondazione Nicola Bulgari, presente tra gli ospiti.
Ad aprire i lavori saranno Franco Pavoncello, Presidente John Cabot University; Lorenza Bonaccorsi, Presidente, Municipio Roma I Centro; Shawn Crowley, Deputy Chief of Mission, USA Embassy; Simon Rushen, Lt. Col. Canada Embassy; Philip Brown, Economic Counsellor, BriFsh Embassy; Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica; Giulia Silvia Ghia, Assessore alla Cultura, Municipio I Roma Centro; Umberto Mucci, Presidente We the Italians; Dario Biocca, Professore di storia, JCU; Federigo ArgenFeri, Professore scienze politiche, JCU.
Seguirà la testimonianza di Gianni Polgar.
Tra gli ospiti ci saranno i rappresentanti di alcune delle realtà più importanti americane presenti in Italia, tra cui l’American Accademy of Rome, il Centro Studi Americani, l’American University in Rome e la NIAF.
In questa occasione sarà anche presentato un video che mostrerà soprattutto fotografie per lo più inedite provenienti dall’Archivio Storico dell’Istituto Luce, visibile in esclusiva domani e nei giorni successivi sui canali social del Municipio I Roma Centro.
“Questo anniversario rappresenta un momento di grande importanza per la nostra città e per l’intera nazione”, sottolinea la Presidente del Municipio I Roma Centro, Lorenza Bonaccorsi. “Ricordare la Liberazione di Roma significa rendere omaggio a coloro che hanno lottato per la nostra libertà e riaffermare i valori di democrazia e giustizia che ci guidano ancora oggi”.
Secondo il Presidente della John Cabot University, Franco Pavoncello, “senza la Liberazione di Roma non saremmo qui a raccontarne l’importanza. È stato un evento che ha legato ancor di più i rapporti tra Italia e Stati Uniti di cui ancora oggi ne cogliamo i frutti a cominciare dai giovani e dalle giovani che ogni anno attraversano l’oceano per studiare in questa meravigliosa città”.
La liberazione di Roma, evidenzia l’Assessore alla Cultura, Giulia Silvia Ghia, “fu un evento militare di grande rilevanza che permise di costruire un solido ponte con gli alleati di cui ancora oggi ne beneficiamo reciprocamente. Ma fu anche un simbolo potente di resistenza e rinascita e, soprattutto per le donne, l'inizio di un percorso verso l'emancipazione e la piena cittadinanza. Grazie al riconoscimento del ruolo fondamentale delle donne è stato possibile l'ottenimento del diritto di voto nel 1946 e la loro crescente partecipazione alla vita politica e sociale del paese. È un dovere morale preservare la memoria delle loro azioni e trasmetterla alle nuove generazioni, affinché il loro esempio di coraggio, determinazione e amore per la libertà continui a ispirare e guidare il nostro cammino verso un futuro migliore”.
Presidente di “We the Italians”, Umberto Mucci chiosa: “siamo grati a tutti i soldati americani che hanno contribuito a liberare il nostro Paese, con un particolare apprezzamento per i tanti italoamericani che si arruolarono per ridare la libertà all'Italia delle loro radici”. (aise)