I neri fantasmi di Marcinelle: l'Abm presenta il libro di Egidio Pasuch a Feltre e Santa Giustina

BELLUNO\ aise\ - Doppio appuntamento per la presentazione del libro di Egidio Pasuch "I neri fantasmi di Marcinelle. Storia (e storie) dell’emigrazione bellunese in Belgio" (Bellunesi nel mondo Edizioni). Il volume sarà presentato giovedì prossimo, 20 marzo, alle ore 18.00 a Feltre, presso la Galleria "Rizzarda", con il patrocinio del Comune di Feltre, del Comitato comunale "Gemellaggi di Feltre" e della Famiglia Ex Emigranti del Feltrino. L'evento sarà arricchito dagli intermezzi musicali di Elisa Iritti. Poi, seconda presentazione venerdì 21 marzo, a Santa Giustina, presso il Circolo Elisa (in via Pulliere 19), con inizio alle ore 20.30. L’evento è patrocinato dal Circolo Elisa e dalla Famiglia Ex Emigranti "Monte Pizzocco".
Il libro di Pasuch offre una ricostruzione dettagliata delle migrazioni dal Bellunese al Belgio, analizzando le condizioni socio-economiche della provincia di Belluno e le motivazioni che spinsero molte famiglie a cercare un futuro all’estero. Attraverso numeri e statistiche, l’autore mette in luce le difficoltà affrontate dagli emigranti, con un focus particolare sugli incidenti minerari che coinvolsero i lavoratori bellunesi.
Uno degli aspetti centrali del volume è la tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto 1956, che costò la vita a numerosi minatori italiani. L’evento è raccontato attraverso un’attenta analisi delle cronache dell’epoca, in particolare degli articoli pubblicati sui quotidiani Il Gazzettino e L’Amico del Popolo. Il libro affronta anche il dramma della silicosi, una malattia professionale diffusa tra i minatori, e le azioni politiche adottate per tutelare i lavoratori italiani all’estero.
Nella parte conclusiva del libro, Pasuch raccoglie preziose testimonianze di ex minatori bellunesi emigrati in Belgio e dei loro familiari. Questi racconti offrono una prospettiva umana e toccante, permettendo di comprendere il sacrificio e le difficoltà affrontate da chi ha vissuto l’emigrazione in prima persona.
Un’opera che rappresenta un’importante riflessione su una pagina dolorosa ma significativa della storia bellunese e italiana, contribuendo a mantenere viva la memoria di chi ha contribuito, con il proprio lavoro e il proprio sacrificio, alla crescita economica e sociale dell’Europa. (aise)